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Fascismo e Povertà: 11 Marzo Manifestazione Antifascista
by Domenico Schietti Tuesday, Mar. 07, 2006 at 11:34 PM mail:

A Milano l'11 Marzo si tiene una manifestazione antifascista in P.ta Venezia contro la parata della Fiamma. Un articolo sulle radici del fascismo e sulla sua definitiva eliminazione dalla storia umana.

In questi ultimi anni sono riemersi dal nulla numerosi gruppuscoli di chiaro stampo nazifascista, cerchiamo di capire perchè e risolvere il problema alla radice.

Il binomio povertà-fascismo è stato così ampiamente discusso e provato che non creda serva ulteriormente dibatterlo.

Sintetizziamolo brevemente per chi si fosse messo in ascolto solo ora.

Nelle società con forti differenze sociali in cui alcuni ricchi vivono sulle spalle di tanti poveri, per tenere represso il malcontento si formano squadracce punitive di giovani in cerca di lavoro, famiglia e reddito.

Le squadracce fasciste sono composte spesso da ex militari volontari dei corpi scelti da combattimento ed affiancano la polizia nei lavori più sporchi.

In molti casi sono veri e propri contractors mercenari pronti anche a partire in guerra in luoghi lontani col miraggio di una buona paga.

In questi ultimi anni con l'accentuarsi del numero di conflitti nel mondo e, con l'aumento della povertà e delle differenze sociali in Italia, il fenomneno sta riprendendo piede.

Con le guerre in ex Yugoslavia, i conflitti africani e soprattutto la guerra in Iraq, il soldato di professione è tornato ad essere un lavoro molto redditizio e attorno ai professionisti ufficiali dell'esercito si muove un sottobosco di "contractors" veramente inquietante.

Inoltre il divario tra ricchi e poveri anche in Italia sta diventando impressionante.

Il ceto medio, la famosa borghesia, sta sparendo. I ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri sono sempre più poveri e numerosi.

Il 20% della popolazione in Italia vive sotto la fascia di povertà e lo stipendio di soldato, poliziotto o contractors, per molti sono un vero e proprio miraggio per poter soddisfare le proprie necessità vitali: sopravvivere, sposarsi, avere famiglia, una casa, la macchina e un conto in banca per le emergenze.

La differenza tra un antifascista violento ed un antifascista non violento come tutti sappiamo è questa:

- un antifascista violento vorrebbe riempire le fosse con tutti i fascisti del mondo

- un antifascista nonviolento vorrebbe invece liberarsi della cultura e dello stile di vita fascista risolvendo il problema alla radice, eliminando le cause del fascismo.

Personalmente essendo un nonviolento non sto a discutere dell'inutilità della violenza e della lotta antifascista violenta.

Ciò che non mi piace del fascismo è la violenza e quindi qualsiasi comportamento violento ha in sè una matrice fascista.

Inoltre la violenza è controproducente e viene sempre strumentalizzata e chi ha ragione può essere che passi dalla parte del torto.

La forma più efficace di antifascismo secondo me è la lotta alla povertà.

Certo bisogna fare cultura sulle conseguenze del fascismo, sui governi fascisti e nazisti in Italia, Germania, Spagna e Sud America.

Ma la matrice culturale fascista, cioè il divario tra ricchi e poveri, e le squadracce repressive di mercenari, sono una componente di tutte le civiltà che si sono evolute in forma complessa, anche di quelle comuniste. Basti pensare alle repressioni delle squadracce del KGB.

Un buon modo quindi per eliminare il fascismo per esempio è acquistare solo prodotti che rispettino i diritti dei lavoratori, dell'ambiente e dei consumatori.

Niente povertà, niente fascismo.

Domenico Schietti
Un Mondo a Misura di Bambino
2010: Eliminazione Povertà

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