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P"P, sempre fermi allo stesso punto
by ledz Friday, Mar. 17, 2006 at 3:30 PM mail:

File Sharing
Continuano le campagne di repressione contro il P2P e ora a farne le spese sono sopratutto i piccoli provider che vedendosi minacciati(funziona così, come per le estorsioni si usano intimidazioni), si vedono costretti a prendere provvedimenti, per fortuna c' è chi resiste e aspetta che sia un magistrato a dirgli cosa fare e non una major. Software e contenuti propietari non potranno mai andara d' accordo con la rete, è ovvio e tutti lo sanno, non si può chiedere ad un utente di scegliere tra, scarica il software gratis o compralo a prezzi assurdi, voi cosa scegliereste?
Sono dell' idea che nei prossimi anni la maggior parte del software migrerà online, eliminando di fatto il supporto fisico da condividere(e la potenza delle macchine su cui lavorare), limitando quindi il software pirata in circolazione.
Un' altro aspetto da analizzare è di sicuro l' open source, fucina di idee e nuove tecnologie, ormai il software open source ha preso una bella fettina(è ancora troppo poco a mio avviso) di mercato, proponendo soluzione sempre più competitive e performanti, in alcuni casi anche migliori. L' open source è un modo di pensare diverso, per come la vedo io sviluppare open source vuol dire "ci siamo rotti i coglioni del vostro software, dei vostri prezzi delle vostre politiche, ora ce li facciamo da soli" e funziona, per scrivere buon software non servono computer potenti o tecnologie particolari ma solo idee e capacità, e come si può vedere le abbiamo entrambe, guardate solo al web e ai suoi mille servizi che ogni giorno utenti o gruppi di utenti tirano fuori, creano cose incredibile senza avere nessuna azienda alle spalle.

E la musica?
Bhe sulla musica la situazione è un po incerta, di sicuro cambieranno i supporti(cosa che già accade), di sicuro si dovrà guardare oltre e capire come guadagnare in altri modi perchè ormai si è capito che nessuno è più disposto a farsi rubare oltre 20 euro per un cd, è questo il problema delle major, loro vogliono rubarci soldi, noi ce li vogliamo tenere stretti e questo gli brucia, il calo delle vendite e tutti i problemi delle major non sono derivati dal file sharing e molti studi lo hanno dimostrato, queste campagne di repressione non possono fare altro che scoraggiare un utente ad acquistare cd originali, o almeno spero perchè io ogni volta che leggo un articolo in cui si parla di major e P2P rimango nauseato dai loro atteggiamenti ed essendo trattato in questo modo mi rifiuto di comprare un cd originale, per il semplice fatto che se loro non rispettano me(e limitandoni per i loro interessi non lo fanno) non vedo il motivo per cui io dovrei rispettare loro.
Grazie a nuove tecnologie(già esistenti) gli autori potrebbero autoprodursi e vendere direttamente al pubblico, facendo saltare il pezzo più pesante della catena, con tecnologie sempre migliori chiunque potrebbe incidere un disco di ottima qualità e chiunque potrebbe metterlo in vendita online o nei negozi tramite sistemi on demand, niente magazzino, un server centrale(o più) dove richiedere in tempo reale e distribuire legalmente un contenuto.

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