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Iraq, tornano i bombardieri Usa. Roma, tornano i pacifisti
by liberazione Saturday, Mar. 18, 2006 at 2:46 PM mail:

da liberazione

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Nel terzo anniversario dell’attacco americano all’Iraq, l’esercito degli Stati Uniti ha lanciato una nuova escalation. Da ieri è in corso un bombardamento a tappeto, a nord di Baghdad e a Samarra: è il bombardamento più massiccio di questi tre anni, dicono gli esperti. Sono entrati in azione 250 tra veivoli tattici, aerei ed elicotteri. Non si conoscono né il numero delle vittime né i danni materiali, si sa che Baghdad è tornata ad essere una città blindata e senz’auto. La nuova operazione militare è stata battezzata operazione “Swarmer”. Il nuovo scoppio di guerra coincide con la prima riunione dell’assemblea nazionale irachena, eletta il 15 dicembre. La riunione non è andata molto bene: dopo una mezz’oretta di convenevoli l’assemblea è stata aggiornata a data da destinarsi: non c’è accordo sullo speaker, non c’è accordo su come comporre il governo, non c’è accordo su nulla e c’è anche il rischio di nuove elezioni (ma l’Iraq è in grado di far svolgere nuove elezioni?).
Mentre l’Iraq torna a bruciare, tuttavia, l’attenzione politica internazionale si sposta in Iran, perché l’impressione è che gli americani potrebbero decidere da un momento all’altro un attacco. Ieri Condoleezza Rice, in visita a Sydney, ha detto che l’Iran è la «banca centrale» del terrorismo internazionale, ed è «la maggior sfida per gli Stati Uniti». Non sono frasi tranquillizzanti. Sempre ieri l’ex presidente iraniano Mohammad Khatami ha detto di avere avuto informazioni direttamente da Washington, secondo le quali un attacco all’Iran, ma più precisamente alle sue installazioni nucleari, è imminente.
Il clima è questo. E’ di nuovo un clima di guerra aperta. E in questo clima domani si svolgerà una giornata di mobilitazione pacifista internazionale. A Roma, la mattina ci sarà un incontro con i familiari delle vittime della guerra, con la partecipazione di rappresentanti di movimenti americani, inglesi, russi, palestinesi, israeliani e di altri paesi. L’incontro si tiene a palazzo Valentini (piazza Venezia) alle 9 e 30. Nel pomeriggio il corteo. Si parte alle 14 e 30 da piazza Esedra e si va a piazza Navona. In serata concerto all’Eliseo di ragazzi e ragazze palestinesi dei campi profughi (alle 18 e 30).
(Red.) (venerdì 17 marzo)

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