Oggi, in Campidoglio, eravamo più di tremila. Tutte le occupazioni per il diritto alla casa di Roma. Per l'applicazione della delibera sull'emergenza abitativa. I senza casa non possono più essere ignorati dal Comune.
Oggi, grande manifestazione per il diritto alla casa in Campidoglio, convocata da tutti i movimenti romani, Acti.on, Coordinamento di lotta per la casa, Comitato di lotta per la casa, più probabilmente, altri che non cito semplicemente per ignoranza.
Una manifestazione veramente bella e combattiva, circa 3.000 persone. Tutta la scalinata dell'Ara Coeli e tutto il cortile antistante la scalinata d'ingresso al Consiglio comunale piena di uomini, donne, bambini in lotta per il diritto all'abitare. Per essere il 17 luglio non è affatto male. Il movimento di lotta per la casa romano si è compattato su una piattaforma condivisa, ed è sceso in piazza unito. Obiettivo: l'applicazione della delibera 110 sull'emergenza abitativa, approvata otto mesi fa e non ancora applicata. Una numerosa delegazione è salita in Campidoglio, per incontrarsi con Minelli, Galloro, ed altri esponenti del Comune, sostenuta dalla rabbia dei senza casa, che hanno disturbato festosamente la seduta del Consiglio comunale per tutta la durata del (lungo) incontro tra delegazione ed istituzioni. Si sono ottenuti, fondamentalmente, degli impegni per continuare la contrattazione, su sgomberi, bando speciale per le occupazioni, reperimento di alloggi a Edilizia Residenziale Pubblica, mediante acquisizione e nuova costruzione. I compagni che hanno riferito dell'incontro, di Acti.on e del Coordinamento, hanno dato conto di una situazione difficile, con un'istituzione incapace e poco propensa e fornire risposte chiare e determinate alle rivendicazioni ed ai bisogni dei senza casa. Ma ciò che è stato più importante è che non ci hanno diviso, e che sono stati costretti a riconoscere i movimenti di lotta per la casa come interlocutori privilegiati delle politiche abitative a Roma. Ed è stato importante vincere la rassegnazione: dopo tanta sordità, motivata spesso con la mancanza di fondi, si rischiava che il movimento, in assenza di sbocchi, si impantanasse, o peggio, si disgregasse. Il movimento di lotta per la casa romano è, invece, più vivo e unito che mai! Continuiamo a trattare, più forti di prima. Continuons le combat.
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