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cosa pensano gli arabi di Haifa sotto i missili hezbollah...
by da aljazeera Friday, Jul. 21, 2006 at 10:30 PM mail:

Ecco qui un piccolo stralcio di pensiero espresso dagli arabi di Haifa, che confuta l'immagine diffusa dai media israeliani secondo cui in Israele arabi ed ebrei sono tutti uniti nell'esecrazione dell'autodifesa libanese ...


http://english.aljazeera.net/NR/exeres/B121A6B2-3EFF-40F9-B587-F5F39C4DF4B6.htm


Gli Arabi israeliani, molti dei quali vivono nelle zone settentrionali sotto la minaccia dei missili Hezbollah, sono tra coloro che più aspramente criticano i bombardamenti israeliani che hanno fatto più di 300 morti libanesi.
“Siamo molto preoccupati di ciò che avviene” ha dichiarato Hassan Jabareen di ADALAH, una organizzazione che si batte per i diritti legali degli arabi israeliani.
“Io vivo ad Haifa, ma Haifa è un paradiso in confronto a ciò che sta accadendo in libano”.
“Questo governo ha una sola politica, niente trattative, e se hai questa politica allora non c’è spazio per la diplomazia”.

Gli Arabi israeliani (Palestinesi cittadini di Israele) sono il 20 per cento della popolazione di Israele, eppure sono fatti oggetto da lungo tempo di discriminazioni sancite da leggi dello stato ebraico contro di loro.

Molti arabi israeliani hanno dichiarato nei giorni scorsi che persino quando sottoposti ad attacchi missilistici, non gli è stata data la stessa possibilità di informazione e accesso ai rifugi che avevano gli israeliani ebrei (per esempio le sirene non hanno suonato, nelle zone abitate da arabi).

I partiti israeliani come lo Ysrael Beytenu periodicamente invocano la loro espulsione di massa da Israele.
La settimana scorsa alla Knesset è passata una legge – diretta ai parlamentari Arabi – che consente l’espulsione di ogni membro “sleale” che “sostenga organizzazioni terroristiche”.
(e dal momento che per Israele chiunque la critichi o gli resista è un terrorista, i conti sono presto fatti…)
E mercoledì il Ministro dell’Interno israeliano, Roni Bar-on, ha definito Jamal Zahalkha, un parlamentare arabo-israeliano, come “serpe figlio di un serpe" dopo che questi aveva osato criticare le azioni del governo in Libano.
“Sarei felice se raggiungeste i vostri amici in Libano, per assaggiare anche voi un po’ di quello che stanno assaggiando loro" ha poi commentato, come riferito dal quotidiano Haaretz.

Nonostante le differenze politiche di lunga data, i media israeliani hanno ora tutti dipinto il nord del paese come “unito sotto il fuoco nemico”.
Ameer Makhoul, direttore di ITTIJAH, una coalizione di organizzazioni arabe con sede ad Haifa, non è d’accordo con questo quadro.
“Siamo stati tutti molto più prudenti a causa delle bombe, ma abbiamo sentimenti molto diversi da quelli degli israeliani ebrei”, ha dichiarato.
“Siamo parte della nazione palestinese, e cerchiamo di far sentire la nostra voce per dire alla gente quello che sta succedendo in Libano. Le nostre vite e i nostri cuori sono a Beirut e a Gaza, non ad Haifa.”

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