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RIvelto il mistero delle scie chimiche
by Holmes Monday, Jul. 31, 2006 at 8:17 PM mail:

Cosa si nasconde dietro le scie chimiche?



Sono forse gli Ufo?

Sono forse governi cattivi che vogliono sottomettere l'umnità irrorandola con sostanze chimiche adatte allo scopo?

Si tratta solmente delle conseguenze dell'inquinamento, le scie non sarebbero altro che risacca di sostanze inquinanti disperse in atmosfera in quantità sempre maggiori.

Per evitare l'allarme mondiale è stata costruita la più classica delle psy-ops affidata alla rete appositamente costituita per diffondere leggende urbane e bufale destinate a distrarre le opinioni pubbliche dai segni del disastro ecologico incombente.

Il clima cambierebbe così per colpa di un progetto militare e non per l'inquinamento da combustibili fossili; così le scie sarebbero un prgetto segreto e non l manifestazione visibile di cieli ormai saturi di merda.

Mentre l gente si affascina aal mistero, la tragica realtà passa inosservata e non allarma nessuno e gli affari possono continuare indisturbati.

Ambiente - 04-07-2006 - 14:22
Una tassa sul kerosene degli aerei per garantire cieli puliti
L'aumento del traffico aereo rischia di annullare le riduzioni di emissioni ottenute negli altri settori. Il Parlamento chiede quindi un pacchetto di misure volte a promuovere un trasporto aereo più pulito, come la tassazione del kerosene e la rimozione degli incentivi fiscali al settore. Occorre però tenere conto della situazione delle regioni insulari senza trasporti alternativi. Vanno poi promossi l'uso di biocarburanti e di tecnologie "verdi" e un sistema specifico di scambio di emissioni.

Con 439 voti favorevoli, 74 contrari e 102 astensioni, il Parlamento ha adottato la relazione d'iniziativa di Caroline LUCAS (Verdi/ALE, UK) che, per affrontare tutti gli effetti del trasporto aereo sul clima, sostiene la necessità di definire un pacchetto completo di misure (comprendenti strumenti normativi, economici, tecnologici e operativi), applicando il principio "chi inquina paga" e garantendo la piena internalizzazione dei costi. I deputati sottolineano poi che gli strumenti politici prescelti devono avere come obiettivo generale «una riduzione efficace, in termini di costi, dell'impatto del trasporto aereo sui cambiamenti climatici». La scelta di tali strumenti, inoltre, deve essere intesa ad assicurare «la massima riduzione possibile delle emissioni di gas a effetto serra», minimizzando nel contempo le distorsioni della concorrenza tra i vettori aerei dell'UE e quelli extracomunitari e «riducendo la concorrenza sleale tra il settore aereo e gli altri modi di trasporto in seno all'Unione».

A quest'ultimo proposito, il Parlamento sottolinea che le esenzioni fiscali relative al trasporto aereo e altri squilibri «fanno sì che la concorrenza fra il settore aereo e gli altri modi di trasporto sia estremamente sleale». Questo stato di cose «risulta particolarmente oneroso per il settore ferroviario», giacché quest'ultimo è soggetto non solo a tassazione ma anche al sistema UE di scambio delle quote di emissione (ETS), «il che fa lievitare nettamente il costo di questo modo di trasporto ecologico». Nel sottolineare poi la necessità di prendere in considerazione una soluzione equa dei problemi ambientali imputabili al trasporto aereo, il Parlamento incoraggia l'introduzione di oneri che abbiano un ruolo e una portata commisurati al sistema di scambio delle quote d'emissione, «come un primo passo verso la piena internalizzazione dei costi».

Questa distorsione della concorrenza tra i modi di trasporto, aggiungono i deputati, ingenera anche distorsioni della concorrenza tra le regioni turistiche, «a scapito di quelle che sono raggiungibili per lo più in automobile, in pullman o in treno». Al riguardo, facendo proprio un emendamento proposto dal PPE/DE, chiedono che venga accordata una speciale attenzione alla situazione dei territori isolati che dipendono in modo particolare dai servizi di trasporto aereo, nonché alle regioni insulari o ultraperiferiche, «in cui soluzioni alternative sono limitate o del tutto assenti».

Il Parlamento, poi, afferma di condividere «appieno» l'intento della Commissione di introdurre la tassazione del kerosene e la esorta a iniziare fin d'ora «imponendo una tassa su tutti i voli nazionali e intracomunitari», (con la possibilità di esentare tutti i vettori sulle rotte in cui operano compagnie di paesi terzi). Invitando quindi la Commissione a proporre le modalità per introdurre una siffatta tassa a livello mondiale, sottolinea l'urgenza di ottenere risultati nell'ambito dell'attuale rinegoziazione degli accordi sul servizio aereo - in particolare l'accordo con gli USA - «per consentire in maniera incondizionata e paritaria la tassazione dei carburanti forniti ai vettori dell'UE e dei paesi terzi».

Quale contributo alla riduzione dell'impatto sui cambiamenti climatici, i deputati esortano la Commissione a promuovere l'introduzione di biocarburanti per il trasporto aereo e, allo stesso tempo, sottolineano che, anche nell'ambito del Settimo programma quadro, occorre privilegiare la ricerca e lo sviluppo di carburanti alternativi e di tecnologie relative a motori più puliti. Precisano poi che occorre seguire un approccio integrato, che unisca agli scambi di quote di emissione lo sviluppo di motori e carburanti puliti, al fine di ridurre anche le emissioni di sostanze diverse dalla CO2 nel settore del trasporto aereo. D'altra parte, ritengono necessario perseguire gli obiettivi scientifici e tecnici intesi a migliorare l'efficienza energetica di aerei ed elicotteri.

I deputati, poi, sottolineano la necessità urgente di un migliore sistema di gestione del traffico aereo al fine di ridurre le emissioni di CO2 e contrastare la formazione di scie di condensazione e cirri. Ritengono, infatti, che tale misura «risulterebbe economicamente conveniente». Inoltre, invitano la Commissione a adottare senza indugio iniziative volte a migliorare il controllo e la gestione del traffico aereo nell'ambito del progetto SESAR (Single European Sky ATM Research) e la legislazione sul cielo unico, al fine di incrementare l'efficienza energetica dei voli e ridurre o eliminare le scie di condensazione determinate dal vapore acqueo. I deputati, d'altra parte, reputano che, oltre a considerare l'impatto del trasporto aereo sul clima, vada prestata particolare attenzione anche all'inquinamento atmosferico e acustico provocato dagli aeroplani nelle fasi di decollo e di atterraggio.

Ma la Commissione è anche invitata a proporre altri strumenti strategici volti a fronteggiare gli effetti del trasporto aereo sul clima che non sono correlati alla CO2. Ove sussistano incertezze in merito a tali effetti, precisano i deputati, «le scelte strategiche andrebbero basate sul principio di precauzione». L'Esecutivo dovrebbe anche promuovere programmi di ricerca volti a migliorare le conoscenze scientifiche sulle ripercussioni del settore aereo che non sono correlate alle emissioni di CO2 e sostenere l'azione dell'ICAO nella definizione di norme in materia di NOx.

Per quanto riguarda l'inclusione del trasporto aereo nel sistema europeo ETS, il Parlamento sottolinea che, per essere efficace sotto il profilo ambientale, un sistema di scambio delle emissioni dovrebbe avere ambito geografico di applicazione sufficientemente ampio, imporre limiti rigorosi, prevedere la messa all'asta integrale delle quote inizialmente assegnate, prendere in considerazione, in sede di assegnazione, il livello tecnologico e dei provvedimenti adottati a uno stadio precoce e prevedere un esame dell'impatto sul clima nel suo insieme. D'altra parte propone di introdurre un sistema specifico separato per le emissioni del settore aereo. Qualora, invece, il settore aereo fosse integrato nell'ETS generale, ritiene che sia opportuno prevedere l'applicazione di condizioni speciali volte a garantire che ciò non determini distorsioni di mercato a svantaggio dei settori meno protetti.

Background

L'UE si è impegnata a ridurre i cambiamenti climatici dannosi limitando l'aumento della temperatura terrestre a non più di 2°C rispetto ai livelli dell'epoca preindustriale. Ciò si traduce in una riduzione delle emissioni nell'ordine del 15-30% entro il 2020 e del 60-80% entro il 2050. Tra il 1990 e il 2003, le emissioni prodotte dalla UE nell'ambito del trasporto aereo internazionale sono aumentate del 73%, con un tasso di crescita annuale del 4,3%. A questo ritmo, l'aumento delle emissioni prodotte dal trasporto aereo verrebbe ad annullare oltre un quarto delle riduzioni corrispondenti all'obiettivo comunitario fissato nell'ambito del Protocollo di Kyoto entro il 2012.



04/07/2006
Caroline LUCAS (Verdi/ALE, UK)
Relazione sulla riduzione dell'impatto del trasporto aereo sui cambiamenti climatici
Procedura: Iniziativa
Dibattito: 3.7.2006
Votazione: 4.7.2006

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