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Elisabetta Saiu
by Domingo Aniello Tuesday, Aug. 01, 2006 at 10:02 PM mail:

Elisabetta Saiu

Elisabetta Saiu...
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Foto: Domenico Mimmo Di Caterino, ritratto artistico digitale di Zago.


Artisti Impresentabili: puntata numero zero.


(Studio di Liz in Via La Marmora, quartiere Castello a Cagliari, telecamera abbandonata in basso a sinistra):

Domenico Mimmo Di Caterino:

Il tuo lavoro videoartistico spicca per qualità, la cosa ha valore relativo dato che del pensiero artistico puro oggi a nessuno interessa.
Trovo la tua concezione poetica della videoarte etica, estetica, politica, poetica ed anche etilica.
Un artista come te all'interno di un sistema mercantile e liberista che fonda la sua esistenza sulla pietra miliare della meritocrazia avrà sicuramente una serie di curatori, critici, galleristi e mercanti alle spalle che staranno in questo momento ad azzuffarsi per lei.
Attualmente il tuo lavoro a quale critico, curatore o gallerista è legato?

Liz:
Le opere degli artisti scartati marciscono nelle cantine di amici, il mondo dell'arte si arricchisce d'ignoranza.
Artisti patinati si inchinano alle leggi del mercato dimenticando l'essenza dell'Arte.
Artisti Yorkshire e critici spazzola inseguono il TARGET, la vera NECESSITA.
GUAI a proporsi desiderosi di mostrare ciò che accade nel mondo e nelle anime,
a parlare di schiavitù e muovere le coscienze nel profondo, filosofia spicciola si regala nei discount del mercato.
In SARDEGNA il vero mercato sono i finanziamenti pubblici per la cultura, immagina il caos di ruoli.
Sono stati capaci di aumentare le distanze tra la Sardegna Scandinava evoluta nei linguaggi e quella Africana dei dementi incapaci di pensare ed usare i linguaggi dell' arte contemporanea.
Mai nessun critico, gallerista o curatore si è visto gironzolare dalle mie parti, non hanno mai bussato alla mia porta per curiosità o per sbaglio.

Domenico Mimmo Di Caterino:
Mi sembra di capire che i curatori non ti hanno curato, galleristi non gironzolano ed i critici non ti criticano, ti sei chiesta perché?
Il problema pensi sia qualitativo?
Cosa è che rende di fatto un artista impresentabile?
Teoricamente non dovrebbe esistere un arte emarginata o marginale, ragionando presupponendo l'artista come un prodotto sociale del suo tempo.
Un artista non legge cose od eventi in anticipo o in ritardo rispetto al suo tempo, le legge in maniera più o meno etica o militante, esiste comunque perché individua il suo pubblico, il tuo pubblico qual'è?
Come mai tu esisti anche se ti nascondono sotto lo zerbino?

Elisabetta Saiu:

Sono oramai venti anni che nonostante tutto faccio video arte.
Osservo artisti ostentati da adetti ai lavori, improvvisati, non conoscono il mezzo.
Pensano basti una telecamera per fare video arte.
Mi vergogno io per loro.
Sono stata ispirata in un primo momento da B.viola e G.Hill.
Il mio lavoro affonda nella vita di tutti i giorni.
Cerco segni precisi, poetici, politici ed umani.
Videoarte per me oggi è anche VJ SET e SCENOGRAFIA...
Installo i miei video contaminando linguaggi.
Sogno uno spazio autogestito per mostrare videoarte, quella di coloro che non fanno parte del giro vizioso dei mercati e delle mode imposte.

Domenico Mimmo Di Caterino:
Pensi di esserti liberata dall'influenza di Bill Viola? I video di Bill Viola mancano di qualcosa, esteticamente sublimi ma non pongono domande e non sollecitano risposte, il sublime malessere appare una condizione di vita naturale.

Elisabetta Saiu:

Sono contenta di aver imparato il suo modo di fermare il tempo interiore universale fissando così l'enfasi dell'attimo che precede lo scorrere del tempo, il suo tempo rallentato a sottolinea e fissa piccole azioni che si immobilizzano.
Ora la mia ricerca naviga su argomenti che appartengono alle dinamiche che regolano la vita degli uomini.
Parlo di schiavitu nella società occidentale e mostro i danni di un sistema che ha smesso di pensare in termini umani..
Noi ARTISTI possiamo sintetizzare in forma poetica elementi che servono per svelare i torbidi misteri di una esistenza che si fa attraversare come in un sogno.

Domenico Mimmo Di Caterino:

Non hai la sensazione che questo sistema artistico occidentalizzante somministri il sogno agli stessi artisti? Parlo di un pensiero unico d'artista che indottrina prescindendo dal genere, attraverso la specializzazione, sotto varie fome gli artisti sul come e sul cosa pensare.


Elisabetta Saiu:

Nella nostra "cultura", tutto viene trasformato, fagocita tutto.
L'artista non è consapevole ma schiavo ....
Sentire tanti luoghi comuni fa male al cuore ed il sistema ne usa tanti, usati e riusati, triturati ed impastati.
Review,citazioni e riferimenti.
Pecore in un gregge stretto, una pecora guida e le altre seguono, regressione culturale in tutti i sensi.
L'aspirazione degli artisti contemporanei?
Trovare un posto riconosciuto nella nostra società ristretta dell' arte, questo guida le masse informi di artisti aspiranti, mossi da chi trae da loro un consistente profitto.

Domenico Mimmo Di Caterino:

Questo gregge di artisti che descrivi, muove da un sogno collettivo che affonda le sue radici nel concetto di meritocrazia, la meritocrazia è la pietra miliare di tutta la mala burocrazia dell'attuale sistema dell'arte.
Il concetto d meritocrazia porta naturalmente a delegare certe figure professionali a sentenziare cosa sia degno o meno di essere esposto.
Pensi che una democrazia partecipata all'interno di questo sistema dell'arte sia utopia pura?
Chi ci consulta oggi in quanto artisti scartati di produzione?

Elisabetta Saiu:

I linguaggi del gregge assomigliano a tristi sfilate modaiole, niente emozioni e rischi e noia letale!
Il sistema liberale ha distorto tutto, la mala burocrazia è uno strumento selettivo
facile per manipolare ingenui .
Figure professionali CREANO le esigenze del mercato COME PER LE AUTO O PER L' ABBIGLIAMENTO..
Aumentano le distanze di comprensione e si rinforza il potere economico DEGLI SPECIALISTI DEL SETTORE.
Ci vuole pazienza e bisogna mettere in discussione tutto cio che è possibile sperando sempre che non ci si mettano avvocati a destra e a manca.
Denaro è anche il potere dell ínformazione, facile essere ridotti a "PISCITIELLI 'E CANNUCCIA" quando non si ha una situazione economica forte.
Noi scartati di produzione non siamo considerati, siamo scomodi.
Esistono universi paralleli sistemici dove avvengono interessanti
scambi culturali e ci si confronta, come me e te in questo momento, così....



( Partono gli applausi registrati, "Born in the U.S.A., Born in the U.S.A.......", Piano: Stefano Bollani, Voce: Raiz, batteria: Antonello Salis ).

Frame da un video di Elisabetta Saiu, 2005, mini Dv.



Elisabetta Saiu è nata a Domusnovas (Cagliari) nel 1959, ha al suo attivo numerose collaborazioni artistiche: con il Gruppo Multimediale S.U.I.F.(Solo Una Immensa Fragilità); con il gruppo danese T.I.G. (Telepatic international Group); con il "Mixed Media Art & Communication" di Tokyo; il musicista toscano Andrea Cavallari e con l'Accademia S.Felice (Firenze - Londra); con la scuola danese di cine-fotografia "Global Fotoskole" (Copenhagen); con il Festival Internazionale di musica contemporanea "Spaziomusica". Attualmente vive e lavora a Cagliari, dove oltre a svolgere la propria ricerca videoartistica cura l'organizzazione di laboratori sul video nell'arte contemporanea.

Domenico Mimmo Di Caterino, artista attivista è dal 1997 il portavoce del P.A.AFF. (Posse Precaria Artisti AFFamati, ex "Mario Pesce a Fore").




Domenico Di Caterino

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