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DRM, i lucchetti digitali delle major
by da copydown.org Thursday, Aug. 03, 2006 at 11:27 AM mail:

La sigla DRM starebbe per Digital Rights Management (gestione del copyright sui beni digitali) o, secondo altre versioni, per Digital Restrictions Management, perche' solo di restrizioni si tratta: sostanzialmente chi ti vende un file decide se e come puoi utilizzarlo.

Per esempio Apple ha venduto oltre un miliardo di file, tutti limitati da DRM. Questi file non possono essere ascoltati su player portatili non approvati da Apple. E' possibile masterizzarli o copiarli solo secondo modalita' decise da Apple e ogni tanto modificate a suo piacere.

"Stanno tentando di trasformare Internet in un supermercato globale, dove ciò che ora è libero e fruibile da tutti, potrà essere disponibile solo a pagamento. Per riuscirci sono stati introdotti dei meccanismi di protezione anticopia (DRM) che, di fatto, ledono il diritto alla piena fruizione del bene acquistato" (da no1984.org)

La diffusione globale di file limitati da DRM e' una manovra funzionale al famigerato sistema TCPA / Palladium (v. anche la domanda Quali sono le funzioni di TCPA / Palladium, in parole povere? nelle FAQ di no1984.org e l'articolo Trusted Computing, DRM scelta inevitabile? di Alessandro Bottoni).

Fuori dal controllo delle major e dall'influenza della propaganda istituzionale prosperano come sempre le darknet, contesti temporaneamente autonomi in cui i partecipanti si scambiano contenuti: oggi gli mp3 sulle reti P2P, ieri le audio e videocassette copiate, ieri l'altro -e pure oggi- i libri fotocopiati. Darknet e il futuro della distribuzione dei contenuti (qui in italiano) suggerisce che una strategia fondata sui DRM non sara' vincente. Un'analisi puntuale, incoraggiante per chi cospira nelle darknet e non e' paradossale che sia stata scritta da quattro dipendenti di Microsoft, una ditta che con la copia illegale vive in simbiosi da sempre.

Esempi di utilizzo di DRM sono i DVD video, l'attivazione di Microsoft Windows XP, il sistema anticopia usato da Sony sui CD audio. Quest'ultimo si e' rivelato poi un rootkit -un programma nascosto- che ha messo in pericolo i pc di molti utenti, facendo scoppiare uno scandalo, gia' dimenticato nel giro di pochi mesi dai media mainstream ma non da noi. Cosi' come non abbiamo dimenticato la risposta e l'atteggiamento di un dirigente Sony, prima che lo scandalo lo sommergesse: "La gente non sa cos'e' un rootkit, perche' dovrebbe preoccuparsene?".

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