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pacifista israeliano in coma
by manifesto Saturday, Aug. 19, 2006 at 10:57 PM mail:

Le associazioni presenti venerdì denunciano come volontario e pianificato l'attacco dell'esercito contro la marcia di Bi'lin, approfittando del particolare silenzio mediatico che regna in Israele per via della Guerra. L'esercito d'altra parte sostiene di aver risposto ad una sassaiola dei manifestanti, versione smentita dai numerosi filmati che dimostrano come la marcia sia stata raggiunta ed attaccata all'improvviso dai soldati.

Pacifista in coma
A.Di Gio.
«Non permetterò alcuna dimostrazione mentre siamo in guerra», ha urlato l'ufficiale dell'esercito israeliano piantatosi di fronte alla consueta marcia che si tiene ogni venerdì a Bi'lin, portata avanti da organizzazioni palestinesi, israeliane ed internazionali.
Detto fatto, quel che ne è seguito non si era verificato prima. Peggiorano in queste ore le condizioni di Rina Klauman, pacifista danese dell'International solidarity movement; trasportata dall' ospedale di Hebron a quello di Hadassa, a Gerusalemme, Rina è alla seconda emorragia cerebrale e nessun dottore riesce ancora a farne un quadro clinico soddisfacente, mentre al pesante trauma cranico ed alle perdite si aggiunge una proccupante disidratazione dovuta forse alla nausea violenta che non passa. Rina, colpita alla nuca col calcio di un mitra mentre sfilava ad una marcia autorizzata da un tribunale israeliano, presenta anche un violento tremore diffuso che potrebbe essere dovuto alla debolezza come a qualche lesione interna al cervello. Lyman Goldstein non sta meglio. Anche lui sapeva di andare ad una marcia autorizzata, un appuntamento settimanale che si tiene da oltre un anno tutti i venerdì in un villaggio della Cisgiordania privato del 60% delle proprie terre coltivabili dal Muro di separazione israeliano. Questa settimana gli organizzatori avevano deciso di sfilare recando una serie di bare bianche, per ricordare le vittime del Libano. Che ci fosse qualcosa di strano, c'era da immaginarlo: stavolta i soldati non erano parcheggiati con le proprie jeeps presso il muro, ma sono calati subito contro la marcia sparando sui manifestanti. Non c'è stato neanche il tempo di disporsi accanto ai suoi compagni, gli Anarchici contro il muro, lungoi il sentiero che dall'uliveto porta al muro per Lyman, ebreo tedesco emigrato in Israele due anni fa: un soldato gli ha sparato dritto alla tempia. La pallottola «a salve», (cioè una palla d'acciaio rivestita di una pellicola di gomma, ritenuta potenzialmente letale anche dai manuali di Tsahal) gli ha causato danni al tessuto cerebrale, frattura al craneo ed emorragie interne. Per ora viene tenuto in coma farmacologico, dopo un intervento di emergenza durato tre ore. Non si sa ancora quali lesioni permanenti resteranno per Lyman.
Le associazioni presenti venerdì denunciano come volontario e pianificato l'attacco dell'esercito contro la marcia di Bi'lin, approfittando del particolare silenzio mediatico che regna in Israele per via della Guerra. L'esercito d'altra parte sostiene di aver risposto ad una sassaiola dei manifestanti, versione smentita dai numerosi filmati che dimostrano come la marcia sia stata raggiunta ed attaccata all'improvviso dai soldati.

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