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Caso Aldrovandi, Perugia che fa?
by .o0O0o. Wednesday, Sep. 06, 2006 at 5:25 PM mail:

Manifestare è partecipare. Partecipare è libertà. Portare solidarietà ad una famiglia distrutta dal dolore, ad una madre sopravvissuta a suo figlio a causa di quattro assassini, pagati dallo Stato per mantenere l'ordine pubblico. Perugia manifesterà il 25 settembre?

Non faccio parte di associazioni né frequento Centri Sociali, quindi parlo a titolo personale, ma come me immagino ci siano tante altre persone che ritengono opportuno manifestare la propria solidarietà alla famiglia Aldrovandi, affinché la verità venga fuori e chi deve pagare, finalmente, paghi.
So che parlare di Giustizia, quando nefandezze di questo tipo vengono commesse dalle "Forze dell'ordine", è molto difficile: lo dimostra la loro "giustizia" per Genova '01, basti pensare a Placanica candidato (ed eletto?!) con AN, oppure alle promozioni riservate ai vari dirigenti di polizia di quel periodo, piuttosto che alla storia di Marcello Lonzi e dei suoi aguzzini, che ancora non hanno un nome (e nemmeno lo meritano, un nome, del resto non ho mai sentito nessuno chiamar per nome i vermi...).
Nonostante tutto, però, sembra che con il caso Aldrovandi qualcosa si sia mosso, e probabilmente si giungerà ad un processo (giusto?! mah..); gli assassini di Federico devono pagare, la Sua famiglia deve avere Giustizia, è per questo che sono qui a sperare in una manifestazione anche qui a Perugia, per tenere alta l'attenzione, perché gli assassini di Federico sono assassini tanto quanto qualsiasi altre quanttro teste calde che scagliandosi contro una persona sola e disarmata la uccidano, sia che volessero farlo, sia che no. E' uguale, l'hanno ucciso.
Anzi.
La loro divisa non li giustifica né dovrebbe proteggerli in alcun modo, al contrario. Dovrebbero avere la pena raddoppiata in quanto "tutori dell'ordine pubblico". Proprio per il loro ruolo dovrebbero essere più responsabili degli altri cittadini. Purtroppo si sa, la divisa dà alla testa. E protegge: immaginate fossero state quattro persone ad uccidere un poliziotto, sarebbero in galera, perseguitati dai secondini, vessati dai giornali. Per aver commesso lo stesso identico "errore". Invece loro avranno (forse) un processo lunghissimo (tre gradi di giudizio senza un giorno di galera), (sempre forse) pene scontate, probabilmente non si potrà attribuire l'omicidio a nessuno dei quattro e quindi altri sconti di pena per tutti, pena da scontare in qualche carcere militare o comunque agevolata e "protetta" dai colleghi.

Aspetto di sapere cosa ne pensate.

Manifestare è partecipare,
partecipare è libertà.




La libertà
di Giorgio Gaber (1972)

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.

Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,
sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,
incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.

Da "Dialogo tra un impegnato e un non so"

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