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Nasce l'associazione Sinistra critica
by www.erre.info Monday, Oct. 09, 2006 at 7:19 PM mail:

Mozione conclusiva del Seminario nazionale di Sinistra Critica. Riccione, 6-8 ottobre 2006

La situazione sociale e politica italiana continua a essere confusa e incerta. Dopo un ciclo di lotte popolari, contro il liberismo e la guerra, che ha permesso di battere il governo Berlusconi si è insediato un nuovo governo di centrosinistra con al suo interno il Partito della Rifondazione comunista.
Le prime misure di questo governo sono però deludenti e contrarie alle attese generate. Non abbiamo mai nascosto le nostre riserve e contrarietà all’ipotesi governativa ma la realtà del governo Prodi supera le previsioni più fosche.
Dalla continuità nelle missioni militari alla politica sociale improntata ai dettami del liberismo temperato, come dimostra la Finanziaria per il 2007, il governo Prodi si muove nelle coordinate disegnate dal multilateralismo in politica estera, lo stesso degli anni 90 delle missioni in Somalia e della guerra nel Kosovo, e del liberismo di Maastricht e del patto di Stabilità.
Il ruolo di Rifondazione si riduce al tentativo di ridurre il danno, emendando o addolcendo un corpo centrale della politica di governo che non inverte nessuna rotta rispetto agli ultimi 15 anni.
Rifondazione rischia così di perdere il senso della propria storia e identità, quello di una sinistra alternativa alla sinistra moderata, fuori dai canali del bipolarismo e orientata a un solido progetto anticapitalista.
Questo smarrimento è visibile nelle modalità e nelle finalità del costituendo Partito della Sinistra Europea che si presenta come la conclusione del ciclo della rifondazione comunista e come avvio di un ciclo di ricomposizione della sinistra di governo. Un cambio di passo che opera una cesura con quanto noi stessi abbiamo fin qui realizzato. Una cesura che lascia irrisolto il nodo di una soggettività politica anticapitalistica che non disperda il patrimonio di questi quindici anni, che consolidi l’internità al conflitto sociale, che mantenga salda una prospettiva di classe.
A questo nodo noi intendiamo continuare a dare una risposta, valorizzando la nostra autonomia, l’internità ai movimenti e, per questa via, la battaglia nel Prc.
Nella fase in cui Rifondazione comunista si appresta a varare il percorso di formazione del partito della Sinistra europea, percorso che non ci trova concordi, riteniamo comunque di dare il nostro contributo dando vita all’Associazione Sinistra Critica come soggetto interno ed esterno al Prc che consenta alla IV mozione congressuale di continuare a sviluppare la sua battaglia politica ma che permetta anche di offrire uno strumento a quanti e quante intendono la loro militanza in forme inedite.
Un’Associazione come percorso aperto da valorizzare in una fase costituente di cui il Manifesto Programmatico costituisce l’asse di riferimento e che vedrà la luce entro Gennaio 2007.
Un’Associazione che permetta a una progettualità anticapitalistica di pesare nel dibattito della sinistra italiana e di collegarsi a una dimensione europea.
Un’Associazione che si sostanzi nell’attività politica e di movimento a partire dalla priorità indicate dal nostro seminario di Riccione:
a) la lotta alla guerra senza se e senza ma, che vuol dire ricostruire un movimento unitario che metta al centro la questione palestinese, il ritiro delle truppe dai teatri di guerra, a cominciare dall’Afghanistan, la riduzione drastica delle spese militari, la chiusura delle basi militari straniere. Noi ribadiamo la nostra contrarietà all’attuale missione in Libano ma crediamo che il movimento per la pace debba padroneggiare le differenti posizioni avviando una riflessione sulla valenza di quella missione, sulle sue ambiguità e contraddizioni. Crediamo comunque che sulla guerra debba realizzarsi un comportamento parlamentare conseguente, con il rifiuto di avallare le missioni di guerra e con l’impegno di dare voce a un movimento che in larga parte è da ricostruire;
b) il No alla Finanziaria dei tagli sociali, a partire dalla manifestazione del 4 novembre, per la quale ci impegniamo a costituire comitati locali, proseguendo per le iniziative sui luoghi di lavoro, nelle scuole e università fino alla manifestazione del 17 novembre. La finanziaria non è di sinistra ma mantiene uno stampo neoliberista. La piccola redistribuzione operata, con logica familista, a vantaggio dei redditi medio-bassi è annullata dai tagli alla sanità e agli enti locali; il Tfr, che appartiene ai lavoratori e non alle imprese, viene utilizzato per finanziarie opere infrastrutturali tra cui l’Alta velocità; nel pubblico impiego viene bloccato il turn-over; alle aziende continuano ad affluire miliardi di incentivi mentre si scopre la truffa del cuneo fiscale che non viene rigirato ai lavoratori nella misura promessa ma che viene dato ai padroni fino all’ultimo euro. Non è prevista né l’abolizione, né tanto meno la riscrittura della legge 30 o della Bossi-Fini mentre i sindacati confederali firmano un memorandum che prevede il taglio dei coefficienti contributivi (cioè le pensioni future) e l’allungamento dell’età pensionabile. Infine assistiamo a un aumento vertiginoso delle spese militari. Per queste ragioni vanno respinti i contenuti antisociali della Finanziaria, nelle lotte e in Parlamento, per arrivare a risultati positivi per i lavoratori e le lavoratrici. In caso contrario si apre il problema della partecipazione del Prc al governo e dell’approvazione stessa della legge Finanziaria;
c) il contrasto all’attuale percorso della Sinistra Europea dentro l’imminente conferenza organizzativa del Prc e nel dibattito pubblico attraverso l’elaborazione di un nostro progetto. Il Pse si presenta come percorso moderato e tutto interno all’Unione, noi crediamo vada invece perseguito il progetto di una sinistra compiutamente alternativa e anticapitalistica;
d) il rilancio di una dimensione femminista del nostro agire politico con la strutturazione di un coordinamento stabile e l’indizione di un “Seminario femminista” organizzato da Sinistra Critica.

Stiamo per affrontare una fase molto difficile, in rapida evoluzione, in cui la sinistra di classe è alla vigilia di una nuova fase di ricomposizione. Le nostre idealità e il nostro impegno politico sono messi fortemente alla prova. Con questo nostro appuntamento noi assumiamo il valore della scelta collettiva e partecipata come strumento per attraversare la fase che si apre. Quale che sia lo scenario futuro, noi prendiamo l’impegno di dare continuità e solidità a una soggettività politica anticapitalistica, femminista, ambientalista, antirazzista, internazionalista, rivoluzionaria.

Mozione approvata all’unanimità con 1 astensione

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