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VICENZA - NO AL DAL MOLIN (8)
by spoon Saturday, Oct. 14, 2006 at 11:03 AM mail:

Il PRC di Schio (VI) sulla question Dal Molin

VICENZA - NO AL DAL ...
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A livello locale tiene banco l'ipotesi di costruzione a Vicenza della più grande base USA in Europa. Inutile dire che siamo fermamente contrari e che ci aspettiamo dal Governo e dai nostri Parlamentari un impegno preciso per far sì che questo progetto venga accantonato. Putroppo le dichiarazioni di Parisi e della componente moderata del centro sinistra non ci permettono di dormire sogni tranquilli. In ogni caso, come Rifondazione Comunista, siamo stati, siamo e saremo sempre contrari all'allargamento nei nostri territori di spazi ad uso militare.

In questi mesi numerosi cittadini e studenti sono ripetutamente scesi in piazza per ribadire il proprio no. Lavoreremo insieme a loro sino al raggiungimento dell'unico obbiettivo possibile : NO AD UNA NUOVA NASE USA NEL TERRITORIO VICENTINO !!!

SULLA VICENDA DAL MOLIN, MARTEDI' 24 OTTOBRE 2006 SARA' A VICENZA FRANCO GIORDANO ( segretario Nazionale del PRC )

L'incontro si terrà alle ore 20,30 probabilmente presso i Chiostri di Santa Corona. Non appena avemo notizie più dettagliate in merito ve le comunicheremo.

Gianmarco Anzolin
segretario PRC SCHIO


Ecco l'interrogazione parlamentare presentata da Tiziana Valpiana, Lidia Menapace, Claudio Grassi ed altri

http://geocities.com/prcschio/documentiworld/interrogazione051006dalmolin.htm


Legislatura 15 Atto di Sindacato Ispettivo n° 2-00065
Atto n. 2-00065

Pubblicato il 5 ottobre 2006
Seduta n. 47

PISA , MARTONE , MELE , BRISCA MENAPACE , BATTAGLIA Giovanni , GIANNINI , BRUTTI Paolo , DONATI , BELLINI , ROSSA , IOVENE , GALARDI , GRASSI , BOCCIA Maria Luisa , BONADONNA , ALBONETTI , TECCE , RUSSO SPENA , VALPIANA , DI SIENA , ROSSI Fernando , VITALI , SILVESTRI , COSSUTTA , DE PETRIS , PALERMI , TIBALDI , BULGARELLI , RIPAMONTI , SALVI - Al Ministro della difesa. -

Premesso che:

le autorità militari statunitensi hanno avviato da oltre due anni le procedure per la realizzazione nella città di Vicenza, attualmente sede della Setaf e della 173rd Airborne Brigade, di un vasto complesso infrastrutturale destinato ad ospitare nuove unità che dovranno aumentare considerevolmente le capacità operative di detta brigata;

secondo quanto dichiarato dal generale James L. Jones, comandante dello US European Command, il 7 marzo 2006 al US Senate Armed Services Committee, una volta completata la riorganizzazione della 173rd Airborne Brigade in Airborne Infantry Brigade Combat Team, questa diventerà una delle tre sole brigate dell’Us Army stanziate in Europa stante il trasferimento negli Stati Uniti o lo scioglimento di tutte le altre unità terrestri statunitensi che attualmente si trovano in territorio tedesco;

la brigata di stanza in Italia, che già oggi viene definita informalmente il “911” dello Us European Command, con riferimento alla sua capacità di intervento rapido in tutte le aree ritenute di crisi dal Governo degli Stati Uniti, diverrebbe l’unità predesignata per interventi di proiezione della forza in tutta l’area di competenza dello stesso comando europeo comprendente, oltre all’Europa, la zona del Caucaso e del Caspio, il Medio Oriente e tutta l’Africa, continente dove le truppe vicentine da alcuni anni ormai operano e si addestrano;

fin dalla primavera 2005 le autorità militari statunitensi, con l’assistenza di tecnici del 5° reparto infrastrutture di Padova, organo dell’Ispettorato infrastrutture dello Stato maggiore dell’Esercito italiano, hanno avviato la progettazione esecutiva degli edifici e delle installazioni che dovrebbero ospitare le nuove unità sul sedime dell’aeroporto Dal Molin di Vicenza;

nel frattempo sono stati disposti dallo Stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana la chiusura o il trasferimento di tutti gli enti dislocati nel citato aeroporto, e cioè il Distaccamento aeronautico di Vicenza, il 27° Gruppo genio campale e il 10° Gruppo manutenzione elicotteri, lasciando così libera l’area da ogni attività militare italiana;

nella primavera 2006, nonostante un parere contrario dei servizi tecnici del Comune di Vicenza, la Giunta comunale della città veneta sottoponeva agli organi del Consiglio comunale il progetto esecutivo che veniva illustrato da tecnici dell’amministrazione statunitense;

come si può rilevare dal documento del Ministero delle difesa statunitense intitolato “Construction Programs (C-1) - Department of Defense Budget FY2007” del febbraio 2006, il progetto vicentino è già finanziato per il solo esercizio finanziario 2007, che va dal 1° ottobre 2006 al 30 settembre 2007, con 322 milioni di dollari, ai quali se ne dovranno aggiungere altri negli esercizi successivi fino a raggiungere un totale di circa 800 milioni di dollari entro il 2010;

come si può facilmente evincere dal citato documento, si tratta del più grande progetto infrastrutturale del Dipartimento della difesa Usa da realizzare all’estero e non appare credibile che un progetto ditale entità e dimensione possa essere stato finanziato dal Congresso statunitense in assenza di un accordo tecnico o politico con la nazione ospitante, cioè l’Italia;

inoltre, nei mesi scorsi, unità dell’Esercito statunitense già appartenenti alla 1st Infantry Division, di stanza in Germania ed ora trasferita negli Stati Uniti, sono state assegnate alla 173rd Airborne Brigade in previsione di una loro ridislocazione in Italia. Tali unità sono il 1-33 Field Artillery Battalion, un battaglione (ridotto) del genio (l’82 Engineer Battalion), uno squadrone di cavalleria corazzata (il 1-4 Cavalry Squadron) che ha completato la transizione dai carri armati M-1 Abrams a veicoli blindati leggeri idonei ad essere aerotrasportati, una compagnia di intelligence generata dal 165th Military Intelligence Battalion di Darmstadt, oltre ad altre unità combattenti e di supporto tra cui un terzo battaglione paracadutisti che si aggiungerà ai due già stanziati nella città veneta;

nelle ultime settimane si è assistito ad un singolare rimpallo di responsabilità su chi debba prendere una decisione relativamente alla realizzazione delle nuove infrastrutture, con l’amministrazione comunale vicentina che chiede al Governo di esprimersi mentre il Ministro della difesa Arturo Parisi e il Vice Presidente del Consiglio Francesco Rutelli hanno sollecitato il sindaco a esprimere preventivamente il proprio accordo o disaccordo sul progetto;

la questione tuttavia non sembra possa essere circoscritta ad una mera decisione di carattere urbanistico o di impatto ambientale, considerando le enormi implicazioni politiche conseguenti al più che raddoppio delle capacità operative della 173rd Airborne Brigade, che assumerebbe, molto più di quanto non abbia oggi, un ruolo centrale nella strategia militare Usa in Medio Oriente, Golfo Persico e Africa, tanto più che il potenziamento avverrebbe proprio mentre la gran parte delle altre unità dell’Us Army in Europa vengono chiuse o trasferite negli Stati Uniti,

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Governo sul progettato potenziamento delle unità dell’Esercito statunitense in Italia e sulla richiesta di ampliamento delle infrastrutture militari americane a Vicenza;

se siano stati raggiunti accordi o si siano date alle autorità governative o militari statunitensi da parte di autorità politiche o militari italiane rispetto alla realizzazione del progetto di ampliamento della base di Vicenza, come sembra evincersi dalle attività messe in atto dagli organi periferici del Genio militare e dai provvedimenti di chiusura o trasferimento dei reparti dell’Aeronautica militare di stanza nell’aeroporto Dal Molin di Vicenza;

se non ritenga che la questione sia di preminente interesse nazionale ed in quanto tale di competenza del Governo in generale e più in particolare dei Ministri degli affari esteri e della difesa;

se non ritenga pertanto di non autorizzare la realizzazione dei progetti suddetti, a Vicenza o in altre località italiane.

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