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TAV:LA SCHIZZOFRENIA AL POTERE!!!!
by NOTAV OVUNQUE!!! Sunday, Oct. 15, 2006 at 8:29 AM mail:

CONTRO IL TAV OVUNQUE!!! CONTRO TUTTE LE NOCIVITA':LO STATO! Ricordiamo anche che fra quelle persone che erano in piazza ieri a roma,c'erano anche persone come Paolo Cento,firmatari della finanziaria,che é la manovra per oliare la macchina operativa del progetto tav AMMINISTRATORI/USURAI DI STATO NESSUN GOVERNO AMICO,NON UN PASSO INDIETRO SEMPRE CONTRO IL TAV!!! NON PASSERANNO!!!!

ALCUNI ARTICOLI ON WEB


In piazza per dire no alle grandi opere
"Contro Tav, Mose e ponte di Messina"

<B>In piazza per dire no alle grandi opere<br>"Contro Tav, Mose e ponte di Messina"</B>

Un tratto del corteo
ROMA - In 10mila, secondo gli organizzatori, per dire "no all'alta velocità, al Mose e al ponte sullo Stretto", e per chiedere la modifica della legge obiettivo sulle grandi opere. "Non ci ruberete il futuro", recita lo striscione che apre il corteo organizzato a Roma, partenza da piazza Esedra, dai comitati "No Tav", presente anche, ma solo per qualche minuto, il ministrodelle Politiche sociali Paolo Ferrero, che si è detto "d'accordo con la piattaforma della manifestazione".

Le cosiddette "infrastrutture strategiche", ha aggiunto Ferrero, "non rispondono alle esigenze di mobilità del Paese e costituiscono un'ipoteca sui conti pubblici, che graverà per i prossimi vent'anni". Poi, ha precisato di essere lì "di passaggio", per "salutare degli amici con cui, in passato, ho condiviso delle battaglie. Sarebbe stato sbagliato partecipare come ministro, anche perché il programma di governo stabilisce già le modalità di verifica sulla realizzazione delle opere".

Alla protesta hanno aderito sindaci, comitati e associazioni ambientaliste. "Chiediamo - ha spiegato Antonio Ferrentino, presidente della Comunità montana della Val di Susa - la modifica della legge obiettivo che a oggi esclude i piccoli comuni dalla concertazione. Condividiamo con il governo l'intenzione di istituire un gruppo tecnico che in 6, 15 mesi dia risposte alternative all'alta velocità". Ferrentino sottolinea il "no" unanime dei comuni della Val di Susa: "37 comuni su 37 hanno detto di no".

Al corteo anche il sottosegretario all'Economia, Paolo Cento. "Mi pare chiaro che la Tav non si
farà - osserva -, che il Mose non si deve realizzare e che sul ponte di Messina il Parlamento si è già espresso negativamente". L'esponente dei Verdi ha inviato un messaggio al ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro "che sulle opere pubbliche sembra voglia fare sempre il bastian contrario": la politica, dice il sottosegretario, "deve tener conto del programma e degli impegni assunti". Due le priorità infrastrutturali individuate da Cento: "La messa in sicurezza di 10 mila chilometri di binario unico, e del dissesto idrogeologico del nostro Paese".
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NO TAV, MIGLIAIA DI PERSONE IN CORTEO A ROMA

Roma, 14 ott. (Apcom) - E' arrivato al Colosseo, a Roma, il corteo dei no-Tav contro la legge obiettivo e le grandi opere "dannose per il Paese". Da un grande camion, attrezzato come palco, si sono susseguiti gli interventi dei sindaci della Val di Susa, politici (Vittorio Agnoletto, Prc), ambientalisti e sindacalisti (Giorgio Cremaschi, Fiom), che chiedono la cancellazione della legge obiettivo, l'annullamento dei progetti sull'alta velocità in Piemonte e il blocco dei lavori per il Mose di Venezia. Secondo gli organizzatori, alla manifestazione hanno partecipato circa 7mila persone. La Questura invece ha stimato in più di un migliaio i manifestanti all'inizio del corteo.
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A Roma 10mila no Tav. Trattativa governo-sindaci

No alla Tav, no al Mose e no al ponte sullo stretto di Messina (già archiviato, per altro, da un voto parlamentare). Sfilano in diecimila a Roma per fermare «le grandi opere dannose per il Paese». Ad organizzare la manifestazione è il movimento dei comuni della val di Susa. Quel movimento che nello scorso inverno si scontrò con il governo Berlusconi, ma anche con il governo regionale di centrosinistra per opporsi ai lavori della linea dell´alta velocità ferroviaria che, passando per Torino e il nord Italia, dovrebbe congiungere Lione all´Ungheria. In piazza anche un sottosegretario all´economia, il verde Paolo Cento, e, «solo di passaggio», il ministro di Rifondazione Paolo Ferrero, «venuto a salutare degli amici con cui in passato ho condiviso delle battaglie».

Il nodo è sempre lo stesso: se, come, dove deve passare la linea ad alta velocità. Fra gli esponenti della maggioranza più vicini alla protesta No Tav, Ferrero non entra le merito: «Il programma di governo stabilisce già le modalità di verifica sulla realizzazione delle opere». Cento è molto più esplicito: «Mi pare chiaro che la Tav non si farà». Di tutt´altro avviso il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, dei Comunisti italiani: «Non ci possiamo permettere che la Tav, ferrovia ad alta capacità, e il Corridoio Cinque passino a nord delle Alpi, sarebbe l'autoesclusione del nostro Paese dei grandi percorsi europei: dobbiamo pensare ai prossimi 100 anni».

Intanto la conferenza dei Servizi sulla Torino-Lione tenutasi venerdì a Roma ha segnato «la riapertura del dialogo» fra il governo e i sindaci della Valle di Susa. Nessun via libera al progetto prima della valutazione di impatto ambientale. Ma l´ipotesi che si fa strada è quella di uno spostamento della linea nella vicina val Sangone. Un'ipotesi sulla quale Giorgio Merlo, capogruppo dell'Ulivo in commissione trasporti chiede di accellerare, sostenendo che «un obiettivo politico è stato già colto: e cioè la potenziale disponibilità del territorio che deve accogliere il nuovo tracciato».

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