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OAXACA RESISTE cronaca dell'1/11
by www.selvas.org Thursday, Nov. 02, 2006 at 6:11 PM mail:

BLOCCHI STRADALI IN CHIAPAS, NELLA CAPITALE, A EL PASO - ARRESTATI 2 PISTOLEROS CHE UCCISERO BRAD

OAXACA RESISTE

http://WWW.SELVAS.ORG
>
> Non si è fatta attendere la protesta contro l'invio delle forze
> militari a debellare la semestrale lotta generalizzata nella
> meridionale regione di Oaxaca, e si è resa visibile in varie forme e
> in molti punti della geografia messicana.
>
> Durante tutta la giornata di ieri, la rete stradale del Chiapas è
> stata bloccata in 18 punti, isolando San Cristobal de las Casas e il
> capoluogo regionale, con ripercussioni sul traffico diretto al vicino
> Guatemala. I blocchi duravano 45 minuti, poi durante un quarto d'ora
> autorizzavano la circolazione.
> A El Paso, frontiera con il Texas, è stato bloccato il ponte
> internazionale Lerdo. A questa protesta hanno partecipato
manifestanti
> nei due lati della frontiera, mentre un elicottero della polizia
> frontaliera degli Stati Uniti sorvolava sulle loro teste.
>
> In vari punti della capitale messicana gli studenti hanno animato
> numerosi blocchi volanti, il più consistente nelle vicinanze della
> Città universitaria, dove la avenida Insurgente è stata chiusa a
> singhiozzo durante la mattinata.
> I militanti della APPO (Assemblea Popolare del Popolo di Oaxaca)
> presenti nella capitale, dove avevano in corso lo sciopero della
fame,
> hanno deciso di tornare a casa per rafforzare le iniziative in corso
> contro l'occupazione militare.
>
> I rappresentanti del sindacato dei 70000 maestri che sono stati la
> scintilla iniziale che ha innescato la protesta, e che ha raggruppato
> tutte le organizzazioni indigene, contadine e i movimenti sociali di
> Oaxaca, hanno ribadito che non ci sono le condizioni minime terminare
> lo siopero e riaprire le scuole.
> Senza la smilitarizzazione e la liberazione degli arrestati, le
> trattative rimarranno interrotte, le attività pedagogiche pure. Hanno
> avvertito che l'arresto dei dirigenti della APPO, annunciato come
> "fase due" dalla polizia militare PFP, non farà che gettare benzina
> sul fuoco e radicalizzare la situazione.
>
> L'ineffabile Presidente uscente Fox, ormai con i bagagli già pronti,
> in una intervista all'agenzia spagnola EFE, ha ammesso che la APPO
"es
> un duro problema" che neppure con l'uso della mano dura è riuscito ad
> ammorbidire. Fox ha abbandonato il trionfalismo della prima ora e, di
> fronte alle crescenti poteste interne e internazionali, è costretto a
> promettere che ci saranno "indagini approfondite e rigorose" contro i
> funzionari che hanno violato i diritti civili ed umani degli abitanti
> di Oaxaca.
> Era puerile pensare che riuscisse a nascondere a lungo i fatti
> luttuosi, e che come un prestigiatore potesse occultare una traccia
di
> sangue lunga 19 omicidi, effettuati dall'inizio di una protesta
> cominciata come semplice rivendicazione sindacale. Più i
> desaparecidos.
>
> Ieri sono stati arrestati due dei pistoleros -Abel Santiago Zarate e
> Orlando Aguilar Coello- che furono ripresi da Brad Will pochi attimi
> prima di cadere al suolo crivellato dai loro colpi.
> Human Right Watch (HWR) si è rivolta al futuro Presidente Calderon
per
> segnalargli la ripetuta "brutalità poliziesca" e "l'uso
sproporzionato
> della forza" cui fanno ricorso abitualmente gli apparati di polizia.
> Nel corso dell'ultimo semestre si è intensificata la mano pesante
> della repressione, provocando numerose vittime durante uno sciopero
di
> minatori a Lazaro Cardenas (Michoacan) e contro gli abitanti di San
> Salvador de Atenco, alle porte della capitale.
>
> La situazione che Fox lascia in eredità al suo debole successore è
> davvero complessa e critica, perchè le proteste si stanno estendendo
a
> macchia d'olio, e con Oaxaca sono passate dal livello municipale a
> quello regionale.
> Le ragioni della ribellione popolare ormai travalicano i confini del
> mummificato sistema politico, che la destra è riuscita addirittura a
> peggiorare. Appare con più evidenza che non si tratta più di un mero
> problema di "governabilità" o di difettuosa "rappresentatività" delle
> maggioranze sociali. E' in coma un modelo settantennale di Paese, ed
è
> necessario un nuovo contratto sociale che incorpori gli strati
sociali
> esclusi, in grado di trasformare positivamente la condizione di
> milioni di persone. Per un Paese pertolifero è troppa l'emigrazione
> clandestina, e difficile da spiegare il ruolo da protagonista delle
> rimesse degli emigrati nell'economia messicana.
>
> L'estremismo neoliberista di Calderon, l'identificazione del suo
> partito con il neo-falangismo spagnolo, e il patto che sta stringendo
> con i dinosauri del PRI, indicano che presto entrerà in rotta di
> collisione con le forze del rinnovamento.
>
> 2/11/06

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