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LETTERA APERTA AL SIG. VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA NICOLA ADAMO
by Aldo Pecora ( Ragazzi di Calabria) Sunday, Nov. 05, 2006 at 9:10 PM mail:

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Quella che segue è la lettera di risposta alla “Lettera aperta al Sig. Aldo Pecora” a firma del Vicepresidente Adamo pubblicata su “Calabria Ora” il 31 ottobre 2006.
Ieri lo stesso quotidiano aveva erroneamente scritto che io ad una Conferenza all’Università di Pisa avrei affermato nel corso del mio intervento che Il Vicepresidente Adamo fosse indagato oltre che di abuso d’ufficio e truffa anche di ”associazione per delinquere di stampo mafioso”. Io invece avevo parlato di “semplice” associazione per delinquere”. Una “svista” del comunque bravo giornalista Domenico Latina, certamente causata anche dalla mia prolissità che l’avrà fatto perdere tra le pagine e pagine di appunti presi nel corso della conferenza e prontamente rettificata dallo stesso direttore del giornale con una nota in epigrafe alla Lettera aperta del Vicepresidente pubblicata oggi.

Adamo (DS) resta comunque indagato per truffa, abuso d’ufficio ed associazione per delinquere. Provo a porre ance a lui, ora, quella questione morale che tanto cara fu ad Enrico Berlinguer.


LETTERA APERTA AL SIG. VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA NICOLA ADAMO



Egregio Sig. vicepresidente e assessore della Giunta Regionale della Calabria Nicola Adamo,

in un vecchio film sull’epopea risorgimentale il grande e compianto Nino Manfredi ad un certo punto pronunciava, rivolto al figlio rivoluzionario che si esponeva ad inutili rischi, una bella battuta: “Per una giusta causa va bene anche morire da giovani, ma morire da stronzi no!”.

Per la scelta di vita che abbiamo fatto, io e tutti gli altri giovani del movimento “E adesso ammazzateci tutti” siamo certamente esposti a diversi rischi che abbiamo messo in conto, e che non cito per non mettere inutilmente in ansia i nostri cari.

E andando in giro per l’Italia a testimoniare che un’altra Calabria non solo è possibile, ma è già cominciata (ed i ragazzi calabresi che abbiamo incontrato a Pisa la scorsa settimana ne sono la prova), non è escluso che per i nostri appassionati interventi potremmo incorrere nelle ire di qualche potente di turno che potrebbe chiederci conto, anche in tribunale, di quanto da noi affermato. In fondo è già successo nella storia, ed a personaggi cui non saremmo degni di lucidare nemmeno le scarpe, e quindi saremmo in più che buona compagnia.

Ciò che mi dispiacerebbe molto, per dirla con Manfredi, non sarebbe tanto essere querelato ma esserlo “da stronzo”, beccandomi una querela per qualcosa che non ho mai detto, dopo averne dette tante invece di cose, e che ritengo anche abbastanza serie.

Tutto è bene quel che finisce bene, per tutti noi e lei compreso, vicepresidente Adamo, che annuncia meritoriamente una non-querela per un’accusa non pronunciata.


Detto questo, a chiusura della querelle, rimane ancora la rabbia per tutte le altre domande per le quali prima d’ora né il vicepresidente Adamo, né altri alti esponenti della maggioranza che governa la Regione Calabria, come ad esempio il presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Bova, ci hanno mai degnati di una risposta.

Ma cosa insegnate a noi giovani con questi atteggiamenti altèri? Forse che, come diceva il giureconsulto romano Ulpiano, “princeps legibus solutus”?

E ci voleva una presunta diffamazione per ottenere finalmente attenzione sui temi che noi ragazzi del movimento “Ammazzateci tutti” stiamo portando all’attenzione calabrese e nazionale da oltre un anno? Allora che sia benvenuta questa svista redazionale, se ci ha finalmente aperto la porta prima serrata del confronto con i nostri interlocutori istituzionali.

Lasci perdere il vicepresidente Adamo se Aldo, o Martina, o Massimiliano, o Francesco, o Alessandro, o Rosanna o qualunque dei ragazzi del movimento siano o meno credibili o strumentalizzati o addirittura portatori di strumentalizzazione, anche perché il pulpito del suo partito non sarebbe quello più idoneo alle prediche in questo senso, specialmente dopo le oscure manovre che si stanno facendo intorno al forum “Fo.Re.Ver.” di Locri, del quale è massimo responsabile istituzionale proprio il presidente del Consiglio Regionale, e di cui chiederemo conto pubblicamente a tempo e luogo.

Parliamo invece di come intenda il ruolo di amministratore pubblico il vicepresidente della Giunta, quello che in altre latitudini viene denominato “civil servant”.

Parliamo di ciò che più volte ho definito “giudizio etico” di alcuni eventi di portata assolutamente rilevante, e non giudizio legale o politico. Non abbiamo mai detto che si debba rinunciare al diritto costituzionale della presunzione d’innocenza – e ci mancherebbe altro! – o che un politico indagato debba rinunciare addirittura a fare politica, visto che una posizione così radicale ci obbligherebbe a mettere il cartello “chiuso per ferie” a più di un pubblico consesso. Ho solo chiesto, insieme agli altri ragazzi, se il vicepresidente della Giunta, tra i massimi esponenti in Calabria del partito che fu di Enrico Berlinguer, ritenga “eticamente corretto” che egli rimanga nell’esecutivo regionale, cioè laddove si continua ad esercitare direttamente un ruolo di indirizzo e decisionale in ambiti afferenti aspetti non irrilevanti dell’oggetto dell’indagine cui è sottoposto.

Indagine, per intenderci bene, da cui io e tutti noi calabresi onesti ci auguriamo con tutto il cuore esca a testa alta e scagionato da ogni accusa.

Così come, se non si è capito, pur se aborriamo quella manifestazione indecorosa dal punto di vista istituzionale fatta davanti al carcere di Cosenza quando vi era detenuto il consigliere Franco Pacenza, saremo i primi ad esultare in nome della dignità ritrovata della nostra regione quando lo stesso Pacenza, come tutti noi ci auguriamo, verrà prosciolto da ogni accusa.

Ci voleva una presunta diffamazione per farle volgere lo sguardo verso di noi, vicepresidente Adamo? Perché adesso non approfittiamo del ghiaccio, sia pur accidentalmente rotto “grazie” a Calabria Ora, per incontrarci pubblicamente e discutere di cosa noi ci aspettiamo da voi e voi da noi?

“Es un gobierno de mierda, pero es mi gobierno” (cartello a una manifestazione popolare, Santiago del Cile, estate ‘72).


Aldo Pecora

http://www.ammazzatecitutti.org


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