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DETENUTI SARDI NELLA PENISOLA: CALIGARIS (SDI-RNP), INTERVENGA SORU
by No alla deportazione!!! Tuesday, Nov. 07, 2006 at 9:24 AM mail:

DETENUTI SARDI NELLA PENISOLA: CALIGARIS (SDI-RNP), INTERVENGA SORU

Un deciso intervento del Presidente della Regione Renato Soru per il rientro in Sardegna dei detenuti reclusi nelle carceri della penisola é stato chiesto dalla Consigliera socialista della Rosa nel Pugno Maria Grazia Caligaris. Nel rispetto della legge sull’ordinamento penitenziario e nella concreta attuazione del Protocollo d’Intesa tra il Ministero della Giustizia e la Regione è necessario - sottolinea Caligaris in un’interrogazione a risposta scritta – assumere un’iniziativa nei confronti del Ministro della Giustizia per eliminare la grave discriminazione ai danni dei detenuti sardi che sono in attesa di giudizio o stanno scontando pesanti condanne in Istituti di pena della penisola. L’art. 42 della legge 354/1975 “Norme sull’ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative delle libertà” stabilisce, infatti, che i trasferimenti dei detenuti devono essere disposti favorendo “il criterio di destinare i soggetti in Istituti prossimi alla residenza delle famiglie”. Inoltre il Protocollo d’intesa tra il Ministero della Giustizia e la Regione Autonoma della Sardegna, firmato il 7 febbraio 2006 prevede, in attuazione del principio generale di territorializzazione della pene, l’impegno “a destinare e/o favorire il rientro in Istituti della Sardegna dei detenuti di origine, residenza o interessi nel territorio sardo che aspirano a tale rientro, tenendo particolarmente conto del luogo di residenza del nucleo familiare”.
L’esponente socialista ha inoltre chiesto di conoscere “il numero dei detenuti sardi, in esecuzione di pena o in attesa di giudizio, rinchiusi delle Case circondariali e mandamentali della Penisola” e di “accertare l’ammontare dei costi annui delle traduzioni tra la Sardegna e il continente e viceversa”.
Nella parte predispositiva dell’interrogazione si rileva che da oltre sette mesi tre giovani sardi, indagati per un fallito attentato contro la sede nuorese di Alleanza Nazionale, sono rinchiusi nelle sezioni di Elevato Indice di Vigilanza (EIV) di tre Case circondariali della Penisola in attesa della conclusione delle indagini della Procura Distrettuale di Cagliari. La detenzione nelle Case Circondariali extraregionali, oltre a compromettere i diritti della difesa, crea – afferma Caligaris - rilevanti disagi ai familiari dei reclusi che per le visite e i colloqui impiegano due giorni di viaggio, con consistenti spese gravanti su situazioni economiche quasi sempre molto difficili, senza dimenticare le ripercussioni psicologiche per i limiti ai rapporti affettivi e di responsabilità specialmente nei confronti dei figli minori.
Secondo la consigliera socialista non esistono plausibili ragioni della permanenza fuori della Sardegna dei detenuti poiché nelle carceri dell’isola vi sono sezioni EIV. Le traduzioni dei detenuti da un carcere all’altro infine richiedono un ingente impiego di mezzi e di risorse umane e finanziarie.

Cagliari, 6 novembre 2006

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