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Trapianto di cellule della retina e alcune cavie tornano a vedere
by ... Wednesday, Nov. 08, 2006 at 6:38 PM mail:

Lo studio, pubblicato su "Nature", è stato condotto sui topolini Apre nuove speranze per la cura delle malattie degenerative

LONDRA - Riacquistare la vista grazie ad un trapianto di cellule della retina. Per la prima volta, in un esperimento condotto su topi, un gruppo di ricercatori è riuscito a ripristinare parzialmente la facoltà visiva, trapiantando negli animali cellule precursori della retina.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, si deve all'équipe del London Institute of Ophthalmology ed ha utilizzato un nuovo approccio sviluppato alla University of Michigan, presso il Kellogg Eye Center. I risultati sono stati accolti con grande interesse dalla comunità scientifica e potrebbero aprire la strada ad una cura per moltissime malattie degenerative della retina, compreso il diabete che affligge milioni di persone.

Gli scienziati hanno utilizzato cellule staminali adulte e quindi, già con una destinazione precisa: fotorecettori, cioè cellule della retina, "in fieri".

Nelle retinopatie si ha una degenerazione per cui i fotorecettori che costituiscono la retina, ovvero le cellule chiamate coni e bastoncelli, muoiono. Sono i fotorecettori a tradurre gli impulsi visivi in un messaggio che poi, viaggiando sul nervo ottico, arriva al cervello, che lo traduce in immagini. Senza fotorecettori al cervello non arriva nulla e la capacità visiva è persa.


E' da tempo che si tenta il trapianto di cellule nella retina per ricostituire coni e bastoncelli, ma finora non c'erano sono stati progressi significativi. Una delle coordinatrici dello studio, la dottoressa Jane Sowden, si è detta sorpresa dei risultati ottenuti: "Abbiamo riscontrato che la retina matura, che finora si credeva non avesse la capacità di rigenerarsi, è invece in grado di sopportare lo sviluppo di nuovi fotorecettori funzionali", ha spiegato.

I ricercatori guidati da Robin Ali, dell'istituto londinese, hanno invece pensato di trapiantare cellule "semi-adulte", cioè già abbastanza sviluppate e avviate a diventare cellule della retina, ma senza aver ancora raggiunto lo stadio di maturazione completa.

Ha funzionato: trapiantando cellule della retina "in fieri", gli scienziati hanno ottenuto un miglioramento parziale della funzione visiva nei topi.

Le cellule trapiantate hanno ultimato il loro sviluppo trasformandosi in fotorecettori, e si sono integrate nella retina, allacciando contatti con le terminazioni del nervo ottico, diventando così funzionali.

"E' una ricerca sorprendente, che in futuro potrebbe portare ad un trapianto per curare la cecità nell'uomo", ha commentato alla Bbc il professor AndrewBrick dell'università di Bristol.

Il cammino verso un'applicazione clinica è ancora molto lungo, ma già nel giro di cinque anni si potrebbero avere i primi sviluppi verso un utilizzo di questa nuova procedura anche sull'uomo.

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