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Abbanoa in provincia!
by G.Sardo Wednesday, Nov. 15, 2006 at 5:43 PM mail:

Resoconto a posteriori dell'assemblea che ci fu a Ulassai in agosto sulla richisesta di adesione a Abbanoa.

Un mercoledì della prima metà di agosto 2006 a Ulassai in Ogliastra ci fu una infuocata assemblea a cui assisteti da paesano emigrato. La questione dura da conciliare è il tentativo delle autorità comunali di far aderire anche Ulassai al consorzio di Abbanoa, il comune non ha mai fatto parte neanche dell'ESAF il vecchio ente Flumendosa poi assorbito da ABBanoa, per i compagni continentali informo brevemente che Abbanoa sara destinato a diventare l'anico soggetto gestore delle acque sarde, unificatore di tutti gli enti dell'isola che gestivano questo bene. Il problema visto dagli ulassesi e da altri sardi è la strisciante volontà di privatizzare l'acqua, l'ente per ora è una SPA a capitale pubblico sottoscritto dai comuni aderenti, tra cui i maggiori azionisti per ora sono i comuni di Cagliari e Sassari, e gia questo fa storcere il naso alle zone interne timorose di vedersi sottrarre la gestione delle acque, ma un giorno in futuro se vi fosse un cambio del panorama politico chi impedira cambi statuari dell'ente con ingresso silenzioso dei privati nella gestione? L'acqua vista come un bene di mercato potrebbe portare a previleggiare coloro che hanno capitale per pagarsela, magari solo per riempire le piscine dei villaggi turistici o delle ville private di qualche grasso maiale che passa parte dell'anno in Sardegna.
Gli ulassesi come tutti i sardi antichi hanno un senso di venerazione quasi animista dell'acqua, si inebriano a vederla scorrere e ne sono gelosi morbosamente, è vero che questo è un bene pubblico e che deve servire a dissettare pure gli altri fratelli sardi meno fortunati, ma si sa come vanno le cose: a nome di questo nobile scopo si mettono in coda gli speculatori che poi lo usano come apripista mediatico. E' anche vero che la gestione locale a livello comunale ha portato a micro fenomeni di accaparramento di vari gruppi di clientele familiari che hanno abusato del bene comune, che molta ragione di coloro che si oppongono a Abbanoa è il timore della moltiplicazione delle bollette delle quote fisse di case vuote, l'idea di avere l'acqua a costo zero. Ma queste sia pur bassezze locali non devono assolutamente far trascurare il problema vero, che l'acqua rischia di esser privatizzata daprima con il cavallo di Troia di una SPA publica (poi alla bisogna di denari entrerebbero in futuro anche i privati), occorre mobilitare le coscienze all'idea che il bene è un diritto primario di tutti, come tale va difeso, come le esperienze delle lotte per l'acqua in Campania hanno insegnato o come i boliviani ci hanno pure loro insegnato. Abbanoa è un carrozzone clientelare inbastito di assunzioni in linea parentale e di raccomandazione, rischia di diventare un costo e aggravio per coloro che dalle zone interne hanno ancora il previleggio/diritto di andare a riempire la brocca di acqua fresca alla fontana del paese, senza dovver ingurgitare acque dietologiche e costi pubbliccitari fatti per alleggerire le tasche di tutti.

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