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17 novembre: Sciopero generale e generalizzato
by Ag.Com. noglobalNET Saturday, Nov. 18, 2006 at 2:04 AM mail:

10000 in piazza a Napoli contro Prodi e la sua finanziaria

17 novembre: Sciopero generale e generalizzato

Oggi oltre 10000 precar* hanno attraversato le arterie della metropoli napoletana.
Il precariato, nelle sue molteplici forme (studenti, ricercatori, disoccupati, migranti e lavoratori…), ha ribadito la necessità di costruire una reale opposizione sociale a questa finanziaria ed a questo governo Prodi che adotta una politica di continuità rispetto ai governi precedenti.
Siamo distinti e distanti da chi a pochi metri da noi, ha inscenato un noioso e squallido rituale, manifestando per una fantomatica “giornata mondiale dello studente” mentre il governo taglia i fondi a scuola, università e ricerca aumentando al contempo le spese militari e smantellando di fatto lo stato sociale.

Abbiamo gridato a gran voce la nostra intolleranza a tutte le forme di precariato e di macelleria sociale, rivendicando reddito, casa, libero accesso ai saperi e diritti per un’esistenza dignitosa.
In continuità con l’azione attuata il giorno precedente alla Cos (gruppo proprietario di Call Center tra cui la Atesia), come precari lungo il percorso del corteo abbiamo denunciato le zone ad alto rischio precarietà. Abbiamo segnalato i luoghi ove sono presenti lavoratori precari, a nero, sottopagati, sfruttati, senza futuro.
Mostrando qual è la vera “emergenza Napoli” per chi vive la metropoli, altro che militarizzazione, legislazione speciale e commissari straordinari. Allo stesso modo e i fatti non destano dubbi: la vera emergenza Napoli è la classe politica e la stampa perbenista di regime. “Que se vayan todos! Che se ne vadano via!” Cantavano in Argentina nel 2002 dinanzi al fallimento del governo Menen e delle sue alchimie neoliberiste. Oggi possiamo dire “que se vayan todos”: Bassolino e Jervolino chiudete bottega, avete rispedito la città nel medioevo (corporazioni, clientelismo, sistemi…).

Il 17 novembre non è un punto di partenza né un punto d’arrivo, è semplicemente un passaggio ancora, dopo il 4 Novembre, per un’opposizione sociale, autorganizzata ed autonoma, a questo governo e soprattutto ai processi di precarizzazione dell’esistenza…. ricordando che oggi come ieri i movimenti non hanno governi amici né tantomeno amici al governo.





PRECARI E PRECARIE MAY DAY

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