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Lello Voce - lettera aperta al Pm Franz
by sherwood comunicazione Monday, Dec. 02, 2002 at 6:25 PM mail:

Lettera aperta di Lello Voce al pm di Genova Silvio Franz, che oggi ha proposto l'archiviazione per il carabiniere Mario Placanica sui fatti del 20 Luglio 2001 a P.zza Alimonda.

Gentile Dott. Franz,
nonostante sia dimostrato da svariate foto che Carlo Giuliani è stato l’ultimo ad arrivare vicino a quel Defender, il 20 luglio 2001, nonostante altre foto, chiarissime, dimostrino, oltre ogni ragionevole dubbio, che quella pistola era puntata ad altezza d’uomo già da molto tempo prima che Carlo impugnasse l’estintore e che , dunque, con buona probabilità, Carlo lo raccolse solo per proteggere se stesso e gli altri da una minaccia “grave e imminente”, nonostante che, come è evidente, la distanza di Carlo dal Defender fosse, al momento dello sparo, certamente superiore ai 3 metri, nonostante che in un filmato della polizia scientifica si veda con chiarezza che Carlo viene colpito prima ancora di avere la possibilità di lanciare l’estintore, il quale giunge di lato alla jeep spinto dal semplice impulso inerziale, nonostante che filmati e fotografie mostrino con chiarezza impressionante che Carlo era ancora vivo al momento in cui il Defender condotto da Cavataio lo travolge per due volte, nonostante una serie di inchieste giornalistiche e di contro-informazione abbiano messo in dubbio che nel Defender ci fossero solo tre persone, nonostante chi ha sparato, in spregio a qualsiasi regola di ordine pubblico, non abbia sparato prima in aria e abbia invece mirato subito davanti a sé, ad altezza d’uomo, nonostante sia sparita ogni traccia magnetica della TAC che certifica che un mezzo che pesa tonnellate può passare sul corpo di un ragazzo minuto, alto 1,65, senza procurargli alcun danno, nonostante una serie di rilievi dimostrino che quella jeep in realtà non urtò mai il cassonetto delle immondizie e che quel cassonetto, comunque, era posizionato al centro della strada, dove, non dico un Defender, ma addirittura una Panda l’avrebbe potuto agevolmente spostare, nonostante quell’estintore fosse vuoto e nonostante di questo fossero probabilmente a giorno i militi che erano nel mezzo, uno dei quali, probabilmente lo stesso che poi sparerà, lo aveva appena respinto fuori a calci, nonostante esistano allo stato – sempre sulla base di numerose foto e filmati – dubbi fondati che a sparare sia stato proprio il carabiniere Mario Placanica e non qualcun altro presente nella jeep, nonostante sino ad oggi Placanica abbia cambiato almeno cinque volte la sua versione dei fatti, al punto da indurre il difensore che gli era stato assegnato dall’Arma alle dimissioni, nonostante una serie di inchieste di contro-informazione abbiano dimostrato che a comandare i Carabinieri in Piazza Alimonda c’erano ufficiali in qualche modo coinvolti negli abusi commessi dai militari italiani in Somalia e che qualcuno ha collegato all’omicidio di Ilaria Alpi, nonostante recentemente sul sito di Radio Sherwood siano comparse una serie di foto che ci inducono a ipotizzare che i primi a fuggire di fronte alla reazione dei dimostranti in Via Caffa siano stati proprio gli ufficiali dei Carabinieri e il Funzionario di Pubblica Sicurezza incaricato del comando, cosa che, insieme a tanti altri particolari noti già da tempo, probabilmente avrebbe potuto indurLa a indagare sul comportamento della catena di comando attiva in Piazza Alimonda, nonostante che, con buona probabilità, si sia infierito sul corpo di Carlo anche dopo la sua morte, nonostante che – qualsiasi cosa ne pensi al proposito il Dott. Balossino – nel nostro universo fisico la luce viaggi più veloce del suono e dunque sia impossibile che quel calcinaccio abbia colpito il proiettile che poi ha attinto Carlo, nonostante tutto questo, Dott. Franz lei ha deciso di chiedere l’archiviazione per Placanica in quanto avrebbe agito per legittima difesa. E probabilmente anche per Cavataio, anche se non so proprio immaginare per quale ragione, visto che certo non si tratta di legittima difesa, poiché quando il Defender lo ha travolto Carlo era a terra e certamente anche Cavataio ha contribuito alla morte di uomo dal cui volto usciva una fontanella di sangue ancora qualche minuto dopo i fatti e il cui cuore batteva, seppur flebilmente, al momento dei primi soccorsi.
Bene, vorrei dirle, Gentile Dott. Franz, che, nonostante la sua decisione, noi tutti continuiamo ad avere fiducia nella Magistratura italiana ed attendiamo con serenità che il GIP decida se l’Italia è una Repubblica Democratica tanto matura da poter mettere sotto processo anche i suoi cittadini in divisa, qualora vi sia il fondato dubbio che possano aver commesso un reato nel corso di una manifestazione politica.
Voglio dirle, però, anche un’altra cosa e cioè che anche se la decisione del GIP ci sarà avversa, tutti noi che da quel 20 luglio 2001 ci stiamo battendo perché a Carlo sia resa verità e giustizia non ci fermeremo. Continueremo, tutti, a cercare la verità e, non abbia dubbi al proposito, la scoveremo, qualunque essa sia e dovunque essa si sia nascosta. E la renderemo pubblica, anche se essa sarà scomoda, per noi o per coloro che hanno deciso in quei giorni di luglio di sospendere ogni legalità democratica. La renderemo pubblica perché sia la gente, infine, a poter giudicare e, mi creda, si tratta di un giudizio che durerà nel tempo.
L’Italia, Dott. Franz, ci è abituata, ha già dovuto farlo per le stragi e per decine di delitti politici da Pinelli a Giorgiana Masi, Franco Serantini ed Ilaria Alpi. Lo farà anche per Carlo. Le sue conclusioni, mi perdoni, possono essere condivisibili o meno, ma certamente non hanno il pregio dell’originalità.

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