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La solidarietà internazionale
by Circolo Bolivariano Roma Friday, Dec. 13, 2002 at 11:09 AM mail:

La solidarietà internazionale non passa certo in sottordine nelle logiche dei potenti, dei signori di morte e di guerra, nei sistemi di (dis)informazione locali e stranieri.

In occasione della serrata cui si apprestano Federcarmas (la confidustria venezuelana) e altri per il 2 dicembre in Venezuela ogni opportunità è buona per delegittimare la possibile costruzione di reti di cooperazione dal basso tra le moltitudini in cammino per la libertà, la democrazia, la giustizia sociale. E’ così che a seguito della solidarietà espressa da parte delle comunità di base venezuelane, della comunità italiana in Venezuela e del Circolo Bolivariano di Roma a Francesco Caruso, ai disobbedienti ed a tutto il movimento NoGlobal dopo gli arresti del 15 novembre scorso la stampa (notoriamente di regime) venezuelana non ha trovato di meglio che screditare le ipotesi di cooperazione politica internazionale che si stanno mettendo in piedi.
La cosa più grave, comunque, riguarda la delegittimazione dei gruppi di base venezuelani che sostengono il processo rivoluzionario bolivariano in occasione della prossima serrata fascista del 2 di dicembre, un vero tentativo di attacco finale al Presidente Hugo Chavez ed al processo di democrazia partecipata che si sta sviluppando in Venezuela. Tutto ciò accade dopo il fallito golpe del mese di aprile di quest’anno. Riportiamo, per questo, un testo che ci arriva dal Circolo Bolivariano di Roma, un documento di analisi sulle motivazioni della serrata del 2 dicembre.
Molti si aspettano un ennesimo bagno di sangue in quel giorno per le vie di Caracas. La strategia golpista, sempre più isolata socialmente, cercherà di agire per contrastare la nuova via che il centro-sud America sta intraprendendo: la via della rivoluzione zapatista, della ribellione argentina, delle vittorie elettorali di Chavez in Venezuela, Lula in Brasile, Gutierrez in Ecuador.
Chi sta dietro a questi tentativi, chi vuole evitare le ipotesi di cambio radicale del modello economico vigente dall’altra parte dell’Oceano, è evidente: la strategia della guerra globale permanente, dell’impero neoliberista. Con la supervisione degli U.S.A., invitati a banchettare sulle ceneri della riscossa latinoamericana, a raccogliere i frutti di tanti anni di militarizzazione del territorio latinoamericano.

Laboratorio Campano per la disobbedienza sociale.

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