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Il "golpe" quotidiano e permanente.
by Angel Cristobal Colmenares per Rebeliòn.Org Friday, Dec. 13, 2002 at 11:27 AM mail:

Contro il governo del presidente Chavèz sono stati indirizzati una serie di “golpes”,iniziando da quello stesso 6 Dicembre 1998,costruito su la strategia di ritardare l’informazione dei risultati elettorali, provocare una risposta della popolazione e giustificare cosi un intervento delle forze coercitive dello Stato per ristabilire l’ordine, certamente alterato dal “discorso violento di Chavèz.”

I mezzi di diffusione (stampa e TV) si erano incaricati durante la campagna elettorale di costruire una matrice di opinione, secondo la quale l’allora “candidato della violenza”, aveva i piani per togliere i beni alla popolazione,chiudere scuole e chiese,eliminare le forze armate e prendere altre misure di questa indole che nel diffonderle speravano di terrorizzare il movimento popolare e sottrarre simpatie al comandante Chavèz. A proposito, è interessante costatare come la stragrande maggioranza della collettività nazionale dimostrava essere relativamente immune a i virus della “peste emozionale” che tanto generosamente continuano a spargere i media.

I suddetti “golpes” hanno avuto espressioni – chiamiamole “macro”- in movimenti di ufficiali di alto rango in quel Dicembre, nel richiamo a scioperi da parte della aristocrazia del sindacato CTV e i suoi camerati della Confindustria,sfociando nel bagno di sangue che da Aprile sta soffrendo il popolo di Caracas. E può essere inclusa in questo scenario la variabile “istituzionale” che adesso stanno mettendo in pratica, attraverso preprocessi, processi di merito e vie giudiziarie nel apparato statale corrispettivo (si parla del Tribunale Supremo di Giustizia TSJ N.d.T), il quale alcuni dei suoi componenti hanno dato dimostrazione di una incredibile limitazione,perché non si sono ancora resi conto che in questo paese c’è stato un colpo di stato come urlano i fatti e riconosciuto perfino da organismi internazionali. Uno studioso di oftalmologia potrebbe concludere che l’ iniezione massiccia di dollari produce miopia e cecità.

Il movimento popolare, con la sua carica negativa di dispersione, divisioni e smobilitazione alla quale è stato sottomesso, affronta a petto scoperto ma con determinazione e impressionante maturità politica molti di questi tentativi di Colpi di stato specialmente quelli di Aprile, dopo dei quali i golpisti si sono debilitati militarmente e politicamente, come indica il fatto pubblico che alcuni settori della cosi chiamata “classe media”, hanno potuto paragonare tra i discorsi e i fatti e hanno reagito salutatamene dando le spalle al golpismo fascista. Forse non si sono incorporati al movimento Bolivariano,ma al meno si mantengono neutrali, il quale permette l’avvicinamento effettivo al fine che capiscano definitivamente che non siamo i suoi nemici, anche per che molti dei problemi presenti ci danneggiano allo stesso modo e che il progetto che la Costituzione dettaglia presuppone l’incorporazione di tutti e il compito di costruire e consolidare quello che fino adesso è una proposta di paese nel quale possiamo vivere degnamente.

Il governo inspiegabilmente non è andato avanti consolidando posizioni,ma si è mantenuto sulla difensiva dando a i golpisti l’opportunità di riorganizzarsi e di tornare all’offensiva. E´cosi ovvio il fatto che oggi viviamo una realtà dove gli unici che stanno in carcere sono i partigiani del Governo Costituzionale mentre i golpisti e i suoi seguaci sono liberi e cospirando apertamente.

Parallelamente a questo quadro sopravvive un “golpe” quotidiano e permanente le cui caratteristiche non sono tanto scandalose come un pronunciamento militare e per questo non attaccabile da i movimenti di massa,ma che scorre silenziosamente provocando danni considerevoli a la immagine del progetto, visto che questo ha una stretta relazione col Governo centrale e con quello che questo fa o lascia di fare.

Si tratta della intoccabile,onnipresente e letale cappa burocratica dello Stato,che è a conoscenza di ogni vicolo e cavillo della Amministrazione Pubblica e per questo capace di frenare e per fino impedirne il funzionamento. Sono i direttivi degli istituti educativi ,presi da una improvvisa e irrefrenabile vocazione sindacale a i scioperi e alle marce;è il maestro che porta alle manifestazioni della “società civile” bambini di 5,8anni e li mette in mano striscioni con la scritta “Chavez non vuole i bambini” “Chavèz è un assassino”; è qualsiasi ufficio pubblico, le cui procedure di attenzione all’utente sembrano essere state progettate da un sadico;sono i direttivi di un istituto di salute pubblica,i quali continuano a prendere mazzette dai provveditori farmaceutici mentre per i servizi a i malati non ci sono medicine e macchinari,e se ieri chiedevano (la mazzetta N.d.T) per il partito oggi lo fanno “ per la rivoluzione”.Può essere la stessa persona ma con differente tessera.

E´ una azione paralizzante e destabilizzante di uno strato burocratico in contatto col cittadino comune e che si muove convivendo con un altro importante gruppo di funzionari che agiscono correttamente,che si distinguono per la loro vocazione di servizio,inesistente negli specialisti della inutilità pubblica,questi artisti del “golpismo silenzioso” ma inclemente,i quali innanzi alla protesta dei cittadini maltrattati e beffati sembrano avere un manuale di risposte che vanno da “sono ordini di Chavez” a “Chavez non ci ha mandato ancora i soldi”.Come lottare contro questa corruzione amministrativa in un ambiente che la promuove,nasconde e legalizza,cominciando per quel semplice esempio di corruzione di prendersi soldi per servizi che non si fanno?Davanti a questo problema il Governo sembra avere -come per altri fatti negativi- le mani legate,e molti rappresentanti popolari agli organismi collegiali sembrano non essere in sintonia con il senso strategico del progetto Bolivariano ma con interessi e obbiettivi immediati e mediati di avere e conservare posizioni personali o di gruppo,facendo cosi il gioco degli avversari.

Una via di uscita a questo labirinto -lo vediamo- è l’organizzazione autonoma del movimento popolare e la messa in pratica dei diritti e doveri costituzionali,tra i quali,quelli segnalati nell’articolo 62 che recita: “Tutti i cittadini e le cittadine hanno il diritto di partecipare liberamente nelle faccende pubbliche,direttamente o attraverso i suoi rappresentanti eletti o elette.La partecipazione del popolo nella formazione, esecuzione e controllo della gestione pubblica è il mezzo necessario per avere il protagonismo che garantisca il suo completo sviluppo tanto individuale come collettivo.
E´ un obbligo dello Stato e un dovere della società facilitare la generazione di condizioni favorevoli alla sua messa in pratica”.

Continuerà a essere una possibilità fino a quando il movimento popolare la trasformi in una realtà e in quel momento si aprono altre vie di partecipazione collettiva che la fanno possibile visto che Governatori, Sindaci e Deputati arrivano alla metà della loro scadenza per i quali sono stati eletti e può essere applicato il principio di revocabilità una delle conquiste democratiche della costituente,che nell’articolo 72 del testo costituzionale prevede:
“Tutti le cariche e magistrature elette popolarmente sono revocabili.
Trascorsa la metà del periodo per il quale è stato eletto il funzionario o funzionaria,un numero non inferiore al 20% degli elettori aventi diritto e iscritti nei registri elettorali potranno richiedere la convocazione di un referendum revocatorio del mandato. (….)”.

Nel quadro politico attuale si osserva che il Colpo di Stato,eufemisticamènte chiamato “vuoto di potere” da i suoi autori e complici, ha avuto supporto proprio nei Governatori e Sindaci i quali i giorni 12 e 13 Aprile hanno scatenato una repressione come mai si era vista qui in tanti anni, giustificata dai suoi Deputati e adesso quei stessi fattori giocano un ruolo nel Potere Giudiziale con la decisione del TSJ di quadrare una maggioranza favorevole (come cosi è stato) a dichiarare senza fondamento il Processo contro i militari golpisti.

Poi verranno i Processi contro il Presidente Chavèz,la sua inabilitazione (per crimini di lesa umanità, per corruzione, per che è meticcio,per che non si è lasciato sconfiggere e qualsiasi altra cosa che si può aggiungere) e cosi questi giudicanti accecati dal verde brillante dei bigliettoni del NORD, daranno continuità al “golpe” con altri mezzi.

Tutta questa impalcatura potrà buttarsi giù con il referendum revocatorio, grazie al quale il movimento popolare può rimuovere i Governatori, Sindaci e Deputati alla Assemblea Nazionale ed esigere che questa dichiari una riorganizzazione, del potere giudiziale indipendentemente dalla decisione che questo potere prenderà nell’immediato con rispetto ai militari golpisti.

Un’altra pulizia delle stalle di Augia, ma questa volta più profonda e cercando di non commettere gli stessi errori che tanto cari ci ha costato come la elezione de i Sindaci Maggiori, uomini con cattive abitudini è la spallata a Deputati che per gli interessi popolari sono stati tanto utili come l’angelo della guardia dei Kennedy.

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