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percorsi del mediattivismo locale
by imc napoli Saturday, Jan. 11, 2003 at 3:56 PM mail: napoli@indymedia.it

report dal workshop percorsi, strategie e prospettive del mediattivismo locale

questa mattina nell'aula piovani della facolta' di lettere di napoli ha avuto luogo, nell'ambito dell'iniziativa saperi in corso, il workshop su "percorsi,strategie e prospettive del mediattivismo locale"
una performance teatrale ha aperto la giornata: da "Il potere dei media" di N.Chomsky ( http://www.tmcrew.org/archiviochomsky/il_potere01.html ) l'attice ha esposto il pensiero di lipmann decano dei giornaluista americani nel 1930 e grande critico di politica interna.[in una dem. funzionante c'e' la classe deoicittadini - classe specializzata, piccola percentuale della popolazione
Gli altri sono il branco confuso, spettatore, ogni tanto va a votare
gran parte dell'opinione pubblica e' troppo stupida...non puo' partecipare alla gestione delle cose
citato da chomsky ne "il potere dei media".
il binomio informazione/comunicazione e la condivisione delle esperienze sono al centro della discussione.
valerio di telestreet ( http://www.telestreet.it ) : c'e' differenza tra informazione e comunicazione: la prima e'qualcosa di monodirezionale, la seconda e' quella forma in cui l'emittente e l'ascoltaatore non hanno ruoli stabili e codificati.Telestreet e' costruita dal basso da persone che non hanno bisogno di essere professionalmente qualificate nel settore dell'informazione. il progetto si propone la sua diffusione sull'intero territorio nazionale: tv che diffondono il loro segnale in un piccolissimo raggio.... 1000-2000 persone tuttalpiu' per ogni emittente, ma migliaia di tv tutte interconnesse via internet permettono una diffusione capillare dei contenuti. Telestreet e' possibile grazie alle sinergie di tutte le varie stazioni: 1 minuto ciascuno a settimana ciascuno fa la televisione,non c'e' nessun tipo di centralizzazione, nessuno e' delegato a parlare per conto di altri, indipendentemente dalla qualita' di quello che si dice.L'obiettivo non e' la conquista dello share ma fare la tv pittosto che guardarla, un numero potenzialmente infinito di reporter che utilizzano la propria telecamera e' una ricchezza che canale 5 non possiede.
al centro dell'intervento di vari attivisti di indymedia il metodo decisionale, le mailing list, accenni all'esperienza locale e quant'altro trovate in questo sito.
a radio ( http://www.aradio.it ) con un suo montato audio: una sorta di blob dei servizi realizzati finora nelle varie aree di interesse:una forma nuova di intervenire e sicuramente piena di contenuti.Segue un intervento classico per chi è schiavo delle abitudini in cui si ribadiscono le tematiche, nonché il concetto di a-radio, come non-struttura che vuole porsi all'interno del movimento napoletano, movimento in cui da molti anni (per blande carenze economiche) si cerca di fare radio senza riuscirci.C'e' la necessita' superare la logica dell'emergenza e della semplice copertura delle scadenze. L'obiettivo principale una radio "classica", in etere,sicuamente piu' accessibile. A-radio dichiara la sua piena adesione al principio del "become your media" e parla un po' del suo sito.
Da piu' interventi vien fuori l'esigenza di combattere il digital devide e di cercare e creare nuovi spazi d'accesso ai mezzi di (produzione e fruizione) della comunicazione, in particolare all'interno dell'università, in quanto luogo pubblico e per definizione di produzione di sapere.
A seguire il contributo del neonato neapolis-hacklab, che sta organizzando corsi di linux (sul quale fornicse lungamente spiegazioni). Licenza libera, reazione della standardizzazione informatica a linux, linguaggi informatici di diversi livelli, necessità di formazione informatica per combattere i monopoli. Checco infine lancia una proposta "di sinergia", nel senso di formazione comune con le altre realtà locali di mediattivsmo presenti.
Nicola di un collettivo che lavora sull'area nord di napoli racconta delle loro ricerche su comunicazione, controinformazione, identita' e il neoliberismo, 'attacco all'identita' nei luoghi di lavoro.Nella metropoli l'urbanistica del disprezzo crea distanza tra il recinto dei privilegi e i luoghi dell'esclusione.L'arte e' considerata pratica militante e le periferie subiscono processi di riappropriazione cromatica tramite i murales: il muro come schermo e il linguaggio cromatico crea la comunita'.
Lsa sono invece redattori di un giornale prima scritto a penna, adesso con una macchina da scrivere elettronica...cosi' hanno allargato il loro orizzonte cognitivo in un "periodo importante della nostra eta'"...il giornale e' oggi distribuito anche a roma,campobasso e foggia.
Davide di "Sapienza mirata di roma" sostiene la necessita' di percorsi di autoformazione all'interno dell'universita': quest'anno il collettivo lavora sul tema specifico della comunicazione: le facolta' di scienze della comunicazione sono considerate come il tempio in cui vengono diffusi gli atteggiamenti dei media mainstream, visti come un dato di fatto da non mettere in discussione.Cio' non e' vero e vanno attivati nelle facolta' dei percorsi che mettano in rete le esperienze "altre"al fine di creare una massa critica capace di contrastare lo stato di fatto tramite strumenti come l'open source, radio, etc



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