Quando di parla di petrolio bisogna distinguere gli obiettivi a breve e a medio lungo teremine delle compagnie e degli USA.

Visto il dibattito suscitato da Guerra e Petrolio sento il dovere di essere un po' più preciso. Sul prezzo del petrolio bisogna distinguere fra breve e medio lungo termine. sul breve si fanno le speculazioni, sul medio lungo le strategie. quando si dice "guerra per il petrolio" cosa vogliamo dire? che si fa una guerra perchè strategicamente ci si vuole impossessare delle riserve irachene, e quindi è una guerra per tenere bassi sul medio termine i prezzi del petrolio? Oppure è una guerra per spingerli al rialzo sul breve? io sono convinto della seconda ipotesi. Non esistono infatti nessuna delle condizioni che fanno pensare a prezzi alti sul medio periodo. Anzi se sommiamo le nuove scoperte in Centro Asia, la volontà americana di perforare l'Alaska, il risparmio energetico, l'ipotesi dell'idrogeno, la crisi economica, dovremmo dedurre che la domanda di petrolio diminuirà e quindi i prezzi caleranno. Se invece vogliamo alzare i prezzi nel breve termine la cosa migliore è una bella guerra in Medioriente.
E' questo quello che sta accadendo oggi. I prezzi schizzano sopra i 30$ barile, le compagnie si arrichiscono, le percentuali alla 2lobby politica del petrolio salgono, il dollaro che3 scende sterilizza gran parte dell'effetto negativo sull'ìeconomia USA (infatti bisognerebbe misurare il prezzo in parità di potere d'acquisto: 30 dollari di oggi non valgono 30 dollari di sei mesi fà!). Poi dopo la vittoria americana tutto tornerà normale, nella forbice fra 22 e 28$ per barile.