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Il futuro nero di Civitavecchia
by blitz Tuesday, Feb. 04, 2003 at 11:25 PM mail:

Il futuro nero di Civitavecchia

Quello di Civitavecchia e’ un Territorio martoriato da anni di devastazione ambientale, speculazioni e clientelismo. Il porto e l’ENEL hanno monopolizzato, ormai da decenni lo sviluppo economico della citta’ e del suo comprensorio. La precarieta’ della salute e l’inquinamento sono da mezzo secolo il prezzo da pagare per mantenere in piedi l’impalcatura che sostiene l’economia locale. In questo scenario si inserisce il progetto che vorrebbe riconvertire l’impianto di Torre Valdaliga Nord (TVN) da olio combustibile a carbone . Un progetto folle ed anacronistico che annienterebbe per sempre l’idea di uno sviluppo economico alternativo per la citta’ ed il suo hinterland. Contro questo progetto si stanno mobilitando da mesi migliaia di persone. I diversi comitati che si sono costituiti per fronteggiare l’ENEL in questa battaglia hanno dato vita da tempo a mobilitazioni d’ogni genere. Oltre ai cortei e alle assemblee pubbliche i comitati per il NO al carbone sono riusciti a ottenere un plebiscito al referendum consultivo del 5 ottobre che ha definitivamente evidenziato l’ostilita’ di tutta la cittadinanza nei confronti dei continui ricatti della s.p.a. Nonostante ciò e’ continuato incessantemente il teatrino delle istituzioni locali che, oltre ad ignorare il referendum, il clima di mobilitazione generale e l’opinione dei cittadini hanno incredibilmente riaperto a novembre un tavolo di trattativa con l’ente elettrico arrivando addirittura ad un accordo . Tutto ciò senza mettere mai in discussione il combustibile da utilizzare per TVN. Con quella mossa l’ENEL si garantiva la connivenza di importanti settori dell’amministrazione locale. In moltissimi/e pero’ hanno continuato a denunciare l’impatto nocivo del progetto riuscendo ad imporre alla giunta e al consiglio comunale di Civitavecchia una marcia indietro che ha definitivamente e formalmente detto NO al carbone, ai ricatti dell’ENEL e ad un futuro nero e velenoso come le polveri tossiche che torturano da anni questa zona. Sicuramente non siamo ancora alla fine di questa storia, ma certamente, dopo anni di menzogne, commissioni tecniche pilotate e ricatti d’ogni genere l’ENEL dovra’ giocare la sua partita a carte scoperte.

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