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Da Ramallah cronache del 5-2
by migrante Saturday, Feb. 08, 2003 at 4:14 PM mail:

aggiornamenti dai territori

Oggi pomeriggio (5 febbraio) la "normalita'" di una giornata trascorsa tra meeting di lavoro. La mia collega Francesca ed io di rientro da Gerusalemme ci avviamo verso il centro di Ramallah per banali spese di sopravvivenza e col programma di raggiungere i PC in ufficio per inviare mail di aggiornamento in Italia. Da "Manara square" verso la Main road. Ci accolgono l'odore pungente dei "tear gas", i negozi con le serrande gia' calate, agitazione in una strada affollata da soli uomini (sguardi intensi e parole concitate) e l'asfalto ricoperto di pietre.
Solo 5-10 minuti prima era la guerriglia. 20-30 soldati in borghese nel pieno centro della citta', entrano in un palazzo per un rastrellamento. Non trovano il loro uomo, ma di certo non passano inosservati, ed i giovani della "resistenza" trovano loro. Pietre. Pioggia di pietre ad impedire loro di uscire. La chiamata dei rinforzi, 7-8 jeep ed i soldati in assetto da guerra. E al solito, parte la scena. Pallottole, gas lacrimogeni, bombe sonore, pallottole di gomma e munizioni esplosive. Contro: le pietre.
Bilancio: 30 minuti e 3 feriti di corsa verso l'ospedale di Ramallah. 1 ora dopo ripassiamo, tutto come prima. E noi 2, a raccogliere le notizie e le testimonianze.
Avvisiamo un'amico cronista a Gerusalemme. Ci ringrazia, certo, della nostra prontezza. Ma in realta' non sappiamo se nulla di tutto questo verra' pubblicato. Ci spiega che da giorni i quotidiani italiani non pubblicano piu' nulla dalla Palestina. Ne' articoli ne' cronaca ne' reportage. Le pagine estere occupate solo dalla questione "IRAQ".
E qui, nonostante un tasso di 6-10 palestinesi uccisi nelle 24 ore, nonostante le condizioni disperate di molte zone tra il continuo coprifuoco e le "solite" chiusure di strade e check point chiusi per i residenti palestinesi... il silenzio mediatico.
Nessuno piu' a riportare le condizioni disperate di questo popolo. Si e' vero adesso a ramallah senza coprifuoco puo' sembrare di stare in vacanza ... ma non e' tutto cosi'. E non appena la guerra in iraq scoppiera', qui ci si aspetta il peggio. La reinvasione di tutti i territori e la loro chiusura totale. Il decuplicarsi degli omicidi e dei soprusi. Ed il precipitare di una condizione disperata.
Ma episodi come quello di oggi... ci ricordano che la tensione va sempre mantenuta.





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