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Ansa: ULIVO: COFFERATI, NON FATE COME FANNO I CACCIATORI...
by k Saturday, Feb. 22, 2003 at 4:03 PM mail:

NON SPARARE A TUTTO CIO' SI MUOVE, APRIRSI A MOVIMENTI (ANSA)

ANSA (POL) - 22/02/2003 - 15.52.00
ULIVO: COFFERATI, NON FATE COME FANNO I CACCIATORI...

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NON SPARARE A TUTTO CIO' SI MUOVE, APRIRSI A MOVIMENTI (ANSA) - BOLOGNA, 22 FEB - I partiti cambino e si aprano ai movimenti. E' il segnale lanciato da Sergio Cofferati a un convegno organizzato dalla Cgil bolognese sul futuro della citta'. ''Bisogna uscire dall' idea della rappresentanza esclusiva - ha affermato - Sono uno dei pochi cittadini italiani che considera fondamentale il ruolo dei partiti, penso pero' che il futuro dei partiti debba passare da una loro progressiva trasformazione''. Secondo l' ex leader della Cgil, ''la tappa piu' importante della trasformazione possibile'' e' l' apertura ''agli elementi dinamici di relazione con quello che nella societa' si muove. Non facendo come i cacciatori che sparano a tutto quello che si muove - ha precisato - bisogna guardare con attenzione a cio' che si muove, se ha tratti positivi e carattere progressivo oppure va in altra direzione. Mi pare che nella stagione della politica di questi mesi, di questi ultimi anni, gli elementi siano positivi. Ci sono delle energie nuove, una richiesta di coinvolgimento e partecipazione''. Cofferati ritiene questa novita' ''di lungo periodo. Non e' nata e non tramonta rapidamente e ha elementi di interesse indubbio intorno ai quali bisogna lavorare''. Riferendosi alle proposte sul futuro della citta' presentate al convegno, Cofferati ha ricordato che ''un progetto passa anche dal coinvolgimento dei soggetti che lo possono costruire. Vale per Bologna, vale per l' Emilia, cosi' come io credo possa valere per la dimensione nazionale''. ''Vorrei dire con il cuore in mano alla sinistra - ha sottolineato - che dove ci sono elementi positivi della nostra storia, dove questi elementi sono parte di un patrimonio vissuto, bisogna avere il coraggio di proporli come valori qui e altrove. Anche noi siamo richiesti di coerenza e la nostra storia, quella che possiamo valorizzare, deve essere considerata come un patrimonio che informa e orienta anche scelte di carattere piu' generale. Lo dico perche' trovo molto convincente l' ipotesi di Bologna come citta' della politica, dei diritti, della pace: Bologna (e l' Emilia) citta' di una cultura politica che e' fatta di cose diverse ma importanti: il rapporto tra le forme tradizionali, quelle istituzionali e quelli politiche e tutto cio' che produce energia e si affaccia nello scenario come elemento di novita'''. (ANSA). GAG

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