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Egunkaria: gli arrestati denunciano torture
by Giaco Wednesday, Feb. 26, 2003 at 6:56 PM mail:

Dopo il silenzio contro Egunakia adesso anche la tortura

Il direttore del quotidiano Egunkaria, rilasciato su cauzione assieme ad altri quattro arestati nell'operazione che giovedi scorso ha portato alla chiusura da parte della Guardia Civil, del quotidiano in lingua basca, ha denunciato di aver subito torture durante la sua permanenza nella mani della "benemerita" spagnola. "Ci hanno tratto come topi, fin dal primo momento" ha dichiaro alla televisione pubblica basca ETB, il direttore del quotdiano basco all'uscita del carcere di Soto de la Real. "Mi hanno fatto spogliare, mi hanno applicato la "borsa" - un sacchetto di plastica sulla testa per non fare respirare- mi hanno imposto di fare esercizi fisici per ore. Tra continue minacce e percosse mi urlavano che "avremmo cantato prima o poi". Sentivo le urla degli altri compagni. Juan Mari Torrealdai una delle figure più importanti della cultura basca e che non ha nulla a che vedere con ETA, è stato pestato di botte." Otamendi ha affermato che "è stato durissimo. Una situazione che leggiamo sui libri che parlano del franchismo ma la situazione di impunità non è cambiata". Otamendi ha anche ricordato che i numerosi casi di tortura nei confronti di cittadini e cittadine basche "non hanno la stessa possibilità di diffusione che ho io in questo momento". Otamendi ha affermato di aver avuto la possibilità di parlare con altri due arresti, per i quali il giudice Juan del Olmo a decretato la prigione, che hanno confermato anch'essi di aver subito violenze da parte della guardia civil.

La tortura in Spagna è un argomento tabu sui mezzi d'informazione. Nonostante Amnesty Internacional, la commisione contro la tortura dell ONU, tra gli altri, annualmente denuncino la tortura nei commissariati e caserme della guardia civil spagnola o delle polizie autonome, il governo spagnolo respinge continuamente le accuse. Dal 1992 al 2001 nel Paese Basco sono stati denunciati più di 950 casi di tortura. Nel 2002 sono stati 150 i casi denunciati. Elettrodi, bagnera - immersione forzata della testa in una vasca piena di acqua sporca, percosse, simulazioni di escuzioni, violenze sessuali sono alcuni dei modi di tirtura praticati nelle dipendeze di polizia spagnole. Dal 1977 sono sette i miltanti baschi morti nelle dipendeze delle forze di sicurezza spgnole. Ma le vittime della tortura non riguardano solo i baschi. Nelle carceri e nei commisariati di polizia sono ormai decine negli ultimi anni le vittime mortali tra la comunità degli immigrati, tanto che organismi umanitari internazionali hanno accusato le forze di sicurezza spagnola di attuare in molti casi con "motivazioni razziste". Gli stessi organismi hanno denunciato il Governo spagnolo per la sua politica di leggittimazione della tortura con l'aministia e promozioni nei confronti di quei pochi funzionari di sicurezza condannati dagli stessi tribunali spagnoli. Come paradigma di questa politica c'è la concessione di una medgalia al merito a Melinton Manzanas comissario della Brigada politico Social, la polizia politica franchista, di San Sebatsian ricordato per i suoi metodi violenti e sadici durante gli interrogati, per esser stato la prima vittima mortale die ETA (1968). L'attegiamaneto ormertoso sull'argomento da parte dei mass media spagnoli è rafforzato da misure coercitive del Governo del Partido Popular che nel 2000 ha chiuso il sito web dell'Associazione contro la Tortura di Madrid, un'organismo di difesa dei diritti umani, che in questi anni aveva ripetutamente denunciato il fenomeno dei maltrattamenti da parte delle forze di sicurezza spagnole nei confronti di centiania di cittadini spagnoli e baschi.

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