APPELLO INATTESO DA PARTE DEL MINISTERO DELL'INTERNO ISRAELIANO

Stamattina Susan Barclay, attivista dell'Ism cordinatrice a nablus fin dal Luglio scorso ed arrestata al Check point di Huwara circa due settimane fa, mentre si apprestava semplicemente ad attraversarlo, č comparsa con il suo legale davanti alla corte di gerusalemme. Il tribunale, che avrebbe dovuto discutere dell'unico addebito eventuale, relativo all'estensione del visto di Susan sottoposto a condizione dallo stesso ministero degl'interni, ha sorprendentemente preso in considerazione un DIVERSO appello presentato all'ultimo momento sempre dal ministero dell'interno, ed avente ad oggetto la presistente attivitą della cittadina americana nel testimoniare la condotta dell'esercito israeliano nella cittą di nablus e nei dintorni, oltre che il suo impegno nell'aiutare la popolazione locale nelle situazioni di frequete bisogno. La condotta dell'attivista non-violenta raprresenta - a detta del ministero - una minaccia concreta per la sicurezza d'israele. L'appello del Ministero contiene riferimenti alla partecipazione della Barclay ad alcune manifestazioni VIOLENTE contro l'esercito, dotato di carri armati, elicotteri ed F-16. Chiunque conosca Susan Barlcaly e/o abbia seguito anche solo minimamente l'attivitą dell'Ism negli ultimi due anni nella Palestina occupata sa quanto grottesca sia questa accusa, da inquadrare storicamente nello stesso ambito del rifiuto del governo israeliano all'ingresso di osservatori internazionali e di giornalisti che svolgano effettivamente il loro lavoro nella Palestina occupata. L'appello presentato originariamente dal Ministero e da Susan circa la questione dell'esetnsione del visto verrą discusso oggi alle sei davanti alla stessa corte.