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Storia occulta del New Global Order
by Child Friday, Mar. 07, 2003 at 4:41 PM mail:

Inauguro una serie di 7 articoli dedicati al N.O.M.: 1) STORIA OCCULTA DEL NEW GLOBAL ORDER, 2) IL MITO DELLA RIVOLUZIONE, 3) MORO E IL DOSSIER MITROKHIN: VECCHIE E NUOVE BR, 4) IL POTERE DEGLI ILLUMINATI, 5) IL VOLTO OSCURO DELLO ZIO SAM, 6) CAMPI DI CONCENTRAMENTO NEGLI USA, 7) STRANE MUTILAZIONI SUGLI ANIMALI: LA PISTA DEI SERVIZI SEGRETI. In essi analizzo le basi culturali e politiche del nostro vivere contemporaneo, mettendone in risalto soprattutto gli aspetti negativi, che ovviamente non sono i soli.



Questo è il primo dei sette articoli in programma. Se non si capiscono gli antecedenti storici del Nuovo ordine Mondiale non si possono comprendere le ragioni dell’oggi, dalla Guerra al Terrorismo – Guerra Preventiva o Terza Guerra Mondiale che dir si voglia – ai funerali-spettacolo, con tanto di applausi come se si fosse a teatro. La commedia effettivamente c’è, è la politica contemporanea; che crea o dilata i fatti a suo interesse, inventando fantasmagorie dietro alle quali è difficile per chiunque capire il vero nesso.
Le cose non stanno, come sostengono l’on. De Michelis od il prof. Cacciari. Non siamo di fronte ad una strategia imperiale da parte americana, dopo che gli Usa hanno vinto la Guerra Fredda con l’Urss; non si tratta di spedizioni del tipo di quelle che l’Impero Romano faceva contro i Parti o i Gemani ecc, onde proteggere i confini e mantenere inalterato il proprio imperium. Le cose ora sono molto diverse. Quanto si vede non corrisponde a quanto avviene. La strategia è di carattere imperialistico e neo-coloniale, sebbene mascherata eurocentricamente da altri pretesti. Certi avvenimenti vengono preparati appositamente per confonderci. Non voglio fare allusioni specifiche ai fatti di questi giorni, ma è evidente che si mira a trasformare tutta la Destra in Yes-global e tutta la Sinistra in New-global, tanto per intenderci. Questo il gioco: si fa in modo che la protesta sia resa nulla, od inefficace. Ecco la conseguente morale: chi si oppone seriamente al sistema oligarchico neo-liberista, travestito da democrazia liberale, è un estremista che crea il terreno per il terrorismo od è terrorista lui stesso.


1. Premessa

D.Icke, ex-calciatore nonché giornalista della BBC dotato di una cultura assai approssimativa, descrive pur tuttavia in modo abbastanza veridico in un suo libro da me spesso ivi citato (1) la costruzione del mito americano ovvero del Nuovo Mondo come un tutt’uno con il processo di Globalizzazione. E non ha torto. Separando le sciocchezze sull’Antichità riportate maldestramente dal’A. e la pretesa che la Mesopotamia sia stata colonizzata da una razza di uomini biondi ( vedi pseudo-mito degli Elohîm, in origine invero un contrassegno del Settenario solare e platenario ) e dalla pelle bianca provenienti dal pianeta alieno Melchedek, situato nella fascia degli Asteroidi ed alfine esploso per cattivo uso dell’energia nucleare, la ricostruzione storica delle basi esoteriche della politica moderna e contemporanea fatta da Icke a partire dal Tardo Medioevo è abbastanza credibile.
Icke si è reso conto giustamente che la politica è stata regolata fin dall’antichità dalle conoscenze acquisite in campo esoterico e che l’esoterismo è sempre stato il punto d’appoggio del Potere. Ciò che Icke però non sa è che questo di per sé è un bene, non un male. Facendo confusione, egli mette tutto sullo stesso piano e spiega l’intera storia moderna in quest’ottica. Anche se, ad essere onesti, fa dei distinguo fra Massoni onesti e Massoni disonesti, fra rivoluzionari idealisti ed altri opportunisti. Stabilito questo criterio, d’irriducibilità dell’esoterismo ad una sovrastruttura del Potere tanto per usare il linguaggio marxiano, va tuttavia segnalato che in effetti da una certa epoca in poi le confraternite persero le loro vecchie prerogative di carattere spirituale e si collocarono piuttosto nella sfera magica. La Magia è direttamente legata all’Azione, non necessariamente distruttiva, ma certamente tiene in maggior considerazione la sfera psichica e quindi le mire egoistiche che non quelle sovra-individuali. Il che spiega come mai determinati sodalizi si diedero ad influenzare la politica spicciola, agendo da controllori nascosti del Potere. In altre parole deviarono dai propri obiettivi.
Se è vero dunque che le confraternite in epoca moderna risultano deviate, ecco che la tesi di David Icke finisce alla lunga per essere veritiera. Bisogna tener conto, comunque, che esiste pure una linea di opposizione a tale progetto demonico; seppure, avvicinandoci alla nostra epoca, essa vada sempre più attenuandosi e quindi il punto di vista ickeiano tenda ad approssimarsi alla verità. L’attualità non è molto diversa infatti da come l’A. la descrive.
Il mito del Mondo Nuovo e della Rivoluzione ( progressista o conservatrice che sia ) , delle ‘Sorti Magnifiche’ e del ‘Sol dell’Avvenire’, del Futurismo e della Globalizzazione sono infatti un tutt’uno, anche se certe istanze all’interno della cultura europea dal XVII sec. in poi paiono contrapporsi. Si tratta in realtà solo di una parvenza, lo scontro vero essendo quello fra Modernità e Tradizione. Provo a farne una sintesi commentata nel mio consueto stile pindarico.


2. Gli antecedenti tardo-medievali del progetto neo-imperialista

Tutto è cominciato con la condanna dei Templari, un evento assai funesto di cui non è il caso qui di ricercare le cause, trattandosi di una faccenda piuttosto complessa. Era terminata ormai l’epoca delle Crociate anti-islamiche e i cultori del Tempio di Salomone si sparsero in varie direzioni. Principalmente una prima corrente nella Francia Meridionale e nella Spagna Settentrionale, una seconda nel Nordeuropa e particolarmente in Scozia, una terza in Italia, una quarta in Portogallo. Sorse ben presto un progetto comune, dietro le quinte, parallelo al crescere nella vecchia società europea della classe borghese e dell’ideologia che la caratterizzava; il leghismo di matrice comunarda, che aveva qualche radice più antica persino nel mondo celtico. Come tale contrapposto al mondo germanico, più barbaro ed arcaico (1). Il progetto era quello di ricostituire il Sacro Romano Impero dei tempi dei Merovingi. Due fazioni tuttavia si scontrarono: Ghibellini e Guelfi, i primi legati mutatis mutandis all’aristocrazia d’origine nordica ed i secondi alla nobiltà d’origine mediterranea, che s’appoggiava da una parte al Clero e dall’altra alla Borghesia. Allorché i Guelfi ebbero definitivamente la meglio sui Ghibellini, ciò che corrisponde sul piano letterario ( vedi ciclo graaliano ) alla sconfitta della Cavalleria di Artù da parte della Cavalleria di Mordred, crollò il Feudalesimo e l’aristocrazia nordica di provenienza barbara s’avviò ad un lento ma inesorabile declino (2).
Mentre il Ghibellinismo – per cui fra parentesi simpatizzo – era ancorato ad una concezione arcaica e sacrale della società, tipicamente pre-cristiana ed anti-borghese, il Guelfismo spalancò le porte a nuovi sviluppi politici e sociali. D’altra parte, come riconoscono gli storici del Cristianesimo, la tradizione cristiana aveva trovato il suo humus nella borghesia romana alla fine del Periodo Tardo-antico; e ciò spiega l’alleanza del sacerdozio cattolico, per natura anti-aristocratico, con lo spirito neo-borghese dei Comuni e Lega Lombarda. In sostanza, occorre rilevare che la vittoria dei Guelfi trasformò il progetto imperiale ghibellino in un progetto guelfo, di marca imperialista.


3. Gli antecedenti moderni del ‘Nuovo Ordine Mondiale’, dalla scoperta dell’America alla colonizzazione

Le grandi scoperte geografiche del XV e XVI secolo (3) diedero la possibilità alla nobiltà oligarchica e alla nuova borghesia di conquistare nuove terre sconosciute. La stessa scoperta dell’America fu in realtà un programma attuato dai cd. ‘Cavalieri di Cristo’, in altre parole dai seguaci portoghesi del Tempio (4) riciclati dopo la condanna dell’Ordine. Costoro avevano appreso dell’esistenza del continente al di là dell’atlantico dai Normanni, e questi ultimi dai Vichinghi, che avevano esplorato le zone settentrionali dell’America fin dal VII-VIII sec. E probabilmente avevano già attraversato l’atlantico più di una volta. Le famose ricchezze dei Templari, che tanta invidia crearono attorno a loro, potrebbero essere state collegate ai primi segreti traffici oceanici oltreché alla gestione delle prime banche e al prestigio derivato dall’aver combattuto in difesa della Terrasanta. Esistono presso la civiltà pre-colombiana prove iconografiche ineludibili della presenza di uomini barbuti, dai tratti parrebbero rosso-biondastri, con vesti di foggia medievale.
Disciolto l’Ordine del Tempio, i seguaci intuirono la possibilità che l’America potesse divenire una meta preferenziale per il commercio marittimo. Ragion per cui non appena la cosa risultò possibile, di lì a quasi due secoli dalla condanna al rogo dei loro maestri, i Neotemplari in incognito procedettero alla scoperta ufficiale del continente americano. Risultò presto chiaro che l’America post-colombiana poteva diventare il loro trampolino di lancio in senso economico. Il primo a teorizzarne la possibilità fu nientemeno che Bacone, un ‘Imperator’ rosicruciano (5). Non a caso Farrington (6), studioso irlandese di Storia della Scienza, ne fa il filosofo – ma il termine è riduttivo – propugnatore dell’età industriale. Al Lord Cancelliere attribuisce l’idea che alcune invenzioni di epoca moderna ( la stampa, la polvere da sparo e l’ago calamitato della bussola ) fossero più importanti di quanto avevano partorito in 2000 anni le menti e le penne dei filosofi. Era un uomo soprattutto interessato alle applicazioni del sapere all’industria. Più che a Platone e ad Aristotele si occupava di testi tecnici contemporanei quale il ‘De Metallica’ del tedesco Agricola ( pseud. di Georg Bauer, da notare il cognome, che vedremo ritornerà spesso nell’argomento in questione ), o della forgia dei cannoni con l’energia cinetica dell’acqua. Di tutti i mali e i beni del mondo contemporaneo è stato indirettamente un banditore entusiasta. Non per nulla scriveva nella ‘New Atlantis’ (7) che “il fine della nostra istituzione” ( sta per la mitica Casa di Salomone, ma è chiaro che vi si adombra per metafora la confraternita templare e rosicruciana in particolare ) “ è la conoscenza dei moventi segreti delle cose, per estendere i limiti dell’umano potere verso il raggiungimento di ogni possibile obiettivo.” E poi specificava, dopo aver descritto tutte le meraviglie tecniche dell’istituzione oggetto del panegirico baconiano, che erano stati creati dei parchi con animali di ogni genere; pesci ed uccelli compresi, tutti utilizzati non a scopo di spettacolo ricreativo, bensì per esperimenti di dissezione. O, alternativamente, onde sperimentare su di loro veleni e farmaci, nonché per esperimenti chirurgici. Qualcuno potrà vedere, come è stato fatto da Marx e dagli studiosi marxisti, i prodromi della ricerca scientifica moderna. Personalmente, oltre a questo, vi vedo le aberrazioni della scienza contemporanea; peculiarmente la mancanza del senso del limite, il superumanesimo tecnologico, l’asservimento disumano della scienza all’industria. Bacone continua la descrizione di codesto Tempio della Scienza dei confratelli parlando di gabinetti ottici, nei quali si facevano ricerche sulla luce fisica e le varie radiazioni od i colori. Con speciali apparecchi applicati all’orecchio si acutizzava il senso dell’udito. Con esperimenti sui profumi, i confratelli riuscivano a moltiplicare gli odori; inoltre, con l’imitazione dei gusti erano in grado d’ingannare chiunque. Ecco teorizzata appieno la moderna industria culinaria, con le mistificazioni susseguenti delle multinazionali come la Nestlè. S’imitava poi il volo degli uccelli, riuscendo a volare per l’aria. Venivano costruite imbarcazioni per navigare sott’acqua e per resistere alle tempeste marittime, per non dire delle cinture di sicurezza e dei vari congegni impiegati nel mezzo. I confratelli avevano anche costruito degli automi imitanti i movimenti delle creature viventi ed un gran numero di apparecchiature dotate dei più svariati movimenti, capaci di notevole regolarità, accurate e sensibili. Che dire di tutto questo se non che si tratta di una vera e propria precognizione dell’industria e della tecnologia contemporanee, nei confronti delle quali valga il medesimo anatema di cui sopra.


4. Il progetto di un ‘Nuovo Ordine’, su basi imperialistiche e luciferiche

È probabile che in principio il progetto di un ‘Nuovo Ordine’ avesse un carattere universalistico, anziché mondialista; che insomma sia stato dettato da intenzioni positive nei confronti dell’umanità, non unicamente da una sete di vendetta – o presunta tale – nei confronti della Monarchia e del Pontificato. Certamente, però, col tempo e soprattutto dopo la vittoria definitiva della parte guelfa esso divenne null’altro che il progetto dell’Anticristo. Secondo quanto si deduce, palesemente, già dalle intuizioni <<negative>> del Cancelliere britannico.
Il Luciferismo non è nato in epoca moderna e non è pratica esclusiva dell’Occidente, al di là delle definizioni impiegate per indicarlo. Dura da oltre 12.-13.000 anni, sebbene si sia particolarmente sviluppato attraverso i culti della fecondità e della fertilità in epoca post-neolitica, leggendartiamente ( vedi ‘Genesi’ ) dall’edificazione della Torre di Babele in poi. Ecco perché porta il nome di Nebrodismo, da Nebrod o Nimrod, il mitico costruttore. In epoca moderna, tuttavia, il Satanismo ha trovato un terreno ottimale per la sua crescita. Inserendosi come un cancro sul tessuto sano delle confraternite, ha finito per portarle alla disgregazione. Fino ad un certo punto la lotta interna tra i ‘Figli della Luce’ ( gl’iniziati angelici ) e i ‘Figli delle Tenebre’ ( gl’iniziati demonici, che andrebbero comunque distinti da quelli demoniaci ) – per usare il linguaggio metaforico del primo Cristianesimo – risultò incerta. I secondi dovevano nascondersi di fronte all’autorità, altrimenti venivano perseguiti. Ogni tanto, tuttavia, riuscivano a prendere il potere. È il caso, ad es. di Re Erode in Palestina, secondo Plutarco dedito al culto di Seth e del Serpente; o di Re Khamsa in India, il persecutore di Krishna ( per annientare il quale compie una strage di fanciulli, simile alla ‘strage d’innocenti di cui parlano le scritture cristiane ). In tali fatti sono sicuramente implicati, dietro l’allegoria letteraria, quegli orrendi sacrifici d’infanti che ancor oggi vengono ascritti alle congreghe faustiane e che sono il residuo cerimoniale demonizzato degli antichi riti sacrificali. Un tempo le primizie vegetali e i cuccioli animali, inclusi neonati o minorenni, fungevano da ‘cibo dei Numi’ e la cosa non aveva un significato necessariamente demonico. Al contrario costituiva un’offerta devota alla Divinità, un atto di restituzione rituale della Vita. Si dice infatti che pure gli Gnostici e i Templari praticassero il sacrificio degli infanti nei riguardi di Seth, l’ebraico, non quello egizio ( anche se c’è, in realtà una perfetta equivalenza ).
Fra gli Gnostici, i Catari, i Templari ed i loro equivalenti musulmani ( gli Assassini ) dovevano esservi alti esponenti del mondo spirituale cristiano ed islamico. In seguito l’esoterismo ( lett. ‘interiorità’ ) cristiano cominciò a declinare spiritualmente, secondo quanto già spiegato, e un programma dapprima lecito è divenuto alfine illecito. Per attuarlo servivano dunque mezzi subdoli. Niente di meglio che servirsi allora delle Società Segrete. Ecco sorgere perciò la Compagnia di Gesù, fondato da Ignacio de Loyola. I Gesuiti sono stati una copertura fin dai tempi rinascimentali della Magia Nera ( Enochica ). Il loro Papa Nero ha funto da contraltare psichico del Re del Mondo, una figura iniziatica altamente segreta fungente da Polo spirituale in assenza dei Profeti (8).
Tornando al progetto mondialista, pare che Lord Bacon abbia incoraggiato la colonizzazione inglese dell’America Settentrionale, in opposizione alle mire ispaniche. Esattamente come fecero nell’America Centro-meridionale Spagnoli e Portoghesi. Seguì a ruota la Francia, che contese al Regno Unito parte delle zone settentrionali. La colonizzazione inglese cominciò all’inizio del XVII sec. e Icke riferisce che tra i primi colonizzatori vi furono membri della famiglia Bacone. In terra oltreatlantica giunsero persone perseguitate durante le guerre di religione, le quali furono una conseguenza della Riforma protestante. D’altronde la Riforma medesima fu un evento politico-religioso programmato ad hoc dagli esoteristi dediti al Satanismo, onde indebolire il Papato. Il moralismo puritano, ante litteram, di Lutero fu solo una scusa. Dal Luteranesimo anglicano e dal Calvinismo svizzero-tedesco nacquero l’atteggiamento liberale e l’etica elittaria del Capitalismo, perdurante oggidì in forme non molto diverse da ieri nella cd. ‘Elite Globale’.
La conquista dell’America e la soppressione dei nativi costituiva un punto fermo di quel progetto, onde di arrivare ad attuare un dominio del mondo; nel Novecento esso è stato esteso di pari passo alla terra del petrolio, il Vicino Oriente ( Kuwait, Iraq, Arabia ed indirettamente lo stesso stato-terrorista d’ Israele ). Tra i ‘Founding Fathers’ ( ‘Padri Pellegrini’ ) vi era il famoso B.Franklin, uno dei capi della Rivoluzione Americana. Fu il primo ambasciatore della Confederazione Statunitense. Benché si dica scioccamente che fosse profondamente religioso ( ieri sera lo ha ripetuto un redattore valdese – o forse il direttore? – della Riv. ‘Confronti’ a ‘8 e ½’, su La 7 ), la verità un’altra. Franklin faceva parte del ‘Club del Fuoco dell’Inferno’, di cui era fondatore l’amico F.Dashwood. Il Club londinese è ancor oggi una delle peggiori congreghe mefistofeliche sparse per il Regno Unito. Un sodalizio assai importante. Basta pensare che includeva già a quel tempo personaggi del calibro del figlio dell’Arcivescovo di Canterbury, del Principe di Galles o del Primo Cittadino di Londra. Il che dimostra che il potere era ormai saldamente nelle mani dei cospirazionisti.
Con la Rivoluzione Americana e l’instaurazione della democrazia il ‘Novus Ordo’ assumerà basi democratiche o pseudo-tali, per quanto il gen. George Washington fosse un nobile, nonostante le sue tendenze liberaleggianti.




Note

(1) Il mito spiega tale differenza in base alla provenienza etnica dei Celti, dove l’elemento ario-eroico nasce da una commistione fra popolazione bianche ed altre d’origine atlantica ( secondo la leggenda i Rossi atlantidei, che avrebbero abbandonato la loro sede originaria a causa di terribili rivolgimenti cosmici quali piogge torrenziali ed inabissamente di terre emerse ). I Druidi altro non sarebbero a giudizio di Padre H.Heras, uno studioso gesuita spagnolo ormai scomparso, che Dravida ( lett. ‘Figli dell’Acqua’ ). Insomma dei Camiti, già a loro volta commisti ad un ceppo nero, lontana origine austronesiana ed indonesiana. Quel ceppo che produsse nell’Europa pre-indoeuropea, i graffiti preistorici e che adorava il ‘Signore degli Animali’ ( Crono ) sotto forma di nume cornuto. Giustamente J. De Vries ( I Celti- Jaca B., Milano 1981 passim ) nega che il ceppo di pelle bianca – erroneamente chiamato indoeuropeo, dato che quest’ultimo è soltanto per così dire il risultato finale di commistioni varie – abbia apportato in Europa il culto di Cernunno, che il prof. Anati ha dimostrato esistere anche presso i Camuni nostrani ( Liguri post-neolitici della Valcamonica ). Tale culto rappresenta una sintesi degli antichi culti mediterranei d’origine preistorico-shamanica, connessi al ceppo scuro camitico-druidico, con quelli non dissimili d’origine nordico-asiatica.; dei quali, ovviamente, è stato latore il ceppo bianco ed iperboreo. Il termine ‘Druido’ ha poi assunto un significato castale, in relazione ai sacerdoti celtici, ma in principio non meno del termine ‘Caldeo’ aveva un senso etnico. Sul piano tecnico i Paleomediterranei, noti ai Greci come Pelasgi, erano grandi forgiatori ed avevano nozioni fisico-chimiche ( sia pur elementari ) tali da costituire un impulso notevole verso l’artigianato. Codeste conoscenze sono state trasmesse dapprima ai Celti e poi agli artigiani medievali come segreti del mestiere del fabbro. Non a caso le regioni di diffusione della cultura celtica sono ancor oggi le stesse ove si è propagata maggiormente l’industrializzazione moderna. Basta pensare ad un Agnelli, che io chiamavo il ‘Grande Fabbro’, per accorgersi di certi tratti negroidi della sua fisionomia. Senza far per questo dello stupido razzismo. Sto parlando di civiltà e di etnie, senza pregiudizi di sorta. So per certo che la ‘Nobiltà Nera’, in cui gli Agnelli si riconoscono, possiede codeste ascendenze aristocratico-borghesi. Non per nulla, lo dice la parola, i borghesi son coloro che hanno edificato i primi villaggi; appunto i ‘borghi’, seppure il termine abbia successivamente assunto nelle lingue germaniche un senso urbano.
(2) Personalmente discendo da una famiglia che ha avuto i propri centri di diffusione in alcuni luoghi fondati dall’esercito gotico. Affiliati di poi ai Ghibellini ed al Barbarossa, hanno finito dopo la vittoria guelfa per resistere ancora qualche tempo per essere alfine esiliati. L’aristocrazia nordica sconfitta ha tentato alfine di dedicarsi ad attività borghesi, ma non avendo le capacità tecniche che caratterizzava viceversa l’aristocrazia mediterranea, è stata surclassata ed ha perso via via dignità sociale. Fino a cadere nella medesima sorte del proletariato agrario e cittadino. Io ne sono un esempio tipico, nonostante l’antico richiamo della foresta. Tant’è che mio nonno lavorò duramente in una fornace, fin quando all’età di ottant’anni gli si spaccò il cuore. Era ateo e socialista, a differenza di me.
(3) I viaggi di esplorazione terrestre, verso Oriente ( vedi i Polo veneziani, i loro precursori e successori ),del Tardomedioevo hanno preceduto quelli marittimi del Rinascimento. Prima delle esplorazioni reali, ad ogni modo, era fiorita una vasta letteratura fantastica, della quale sono testimonianza testi quali i ‘Viaggi di S.Brendano’. Siffatta narrativa concerneva iter mistico-leggendari al Paradiso Terrestre ( = Terra Iperborea ) o alle Isole Beate ( = Atlantide ). E’ da una materializzazione di codeste tematiche, in termini di ricerca sia di nuove terre da conquistare sia di nuove conoscenze sul piano culturale e geografico, che nasce l’esigenza esplorativa. Le moderne Utopie non sono che la riproposizione da un punto di vista politico ideale degli antichi viaggi medievali. Solo che al posto della terra dei Beati si cerca un luogo dove l’impulso naturale verso la felicità umana abbia a trovare la sua meta. Curioso che, terminati i viaggi di esplorazione terrestre, le leggende e l’epica dei mari si siano trasferite in sede spaziale; tanto che nella letteratura fantascientifica sono piombati all’improvviso temi come quello del pianeta alieno, ricoperto di ghiacci e chiamato Hyperboréa, nonché abitato da esseri molto simili ai mitici Iperborei.
(4) Il Templarismo non era nient’altro in origine che una forma mista di esoterismo celtico-cristiano, ossia druidico-cataro. Il Druidismo costituiva uno Shamanismo riveduto in tempi storici. Mentre il Catarismo prendeva le mosse dallo Gnosticismo giovannita ( a propria collegato con l’Essenismo ), tramite la mediazione del Manicheismo e del Bogomilismo. Si può arguire che tra i Templari così come presso i Catari e gli Gnostici – tutte e tre le confraternite erano dedite al culto di Seth, cioè del Serpente – vi fosse una parte d’iniziati dedita alla realizzazione spirituale, un’altra praticante la magia nera, ed un’altra ancora con disposizioni intermedie. Questa triplicità d’intenti si è trasmessa di pari passo alla Massoneria, ai Rosacroce e a tutte i sodalizi di derivazione templare. Fino alla situazione odierna, in cui la prima istanza si è ridotta logicamente al lumicino.
(5) I Rosacroce erano appunto dei Templari in incognito, addirittura per precauzione senza sodalizio sostitutivo. Altri Ordini d’origine templare, sotto la copertura di nuovi nomi, erano l’Ordine ( o Cavalieri ) di Cristo, cui apparteneva la famiglia di Cristoforo Colombo, ed i Giovanniti.
(6) B.Farrington, Francesco Bacone filosofo dell’età industriale- Einaudi, Torino 1952 sgg.
(7) Farr., op.cit., App. ( Casa di Salomone ), p.169 ss.
(8) Questo punto non mi è ben chiaro, giacché la definizione di ‘Papa Nero’ è stata attribuita anche al capo della ‘Golden Dawn’ nel Novecento, seppure non mi risulti che A.Crowley fosse un gesuita. Un satanista addentro alle cose esoteriche mi poterebbe chiarire il mistero, se lo volesse. Darei lui, senza dubbio, qualcosa in cambio...

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