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Guerra a interessi
by imc perugia Thursday, Mar. 20, 2003 at 3:25 PM mail:

Scaduto l´ultimatum di Bush a Saddam, gli usa stanno dando corso al loro progetto di impossessarsi del petrolio iracheno e di espansione del controllo USA verso il medio-oriente.

Scaduto l´ultimatum di Bush a Saddam, gli USA stanno dando corso al loro progetto di impossessarsi del petrolio iracheno e di espansione del controllo USA verso il medio-oriente.
Un progetto ben mirato, che va oltre le dichiarazioni di lotta al terrorismo che ci propina quotidianamente il Presidente e alle quali sempre meno persone credono.
In realtà questa guerra era stata programmata da tempo, già dal 1998 e le sue ragioni sono legate strettamente agli interessi economici del cosiddetto gruppo dei "falchi", cioè i rappresentanti di un´associazione senza scopo di lucro chiamata Project for the New American Century che ha come obiettivo principale quello di "promuovere la leadership globale americana", personaggi che oggi sono tutti nell´amministrazione Bush e che sono "espressione delle potenti connections del petrolio e delle armi, dei potenti interessi politici e strategici che si intrecciano nel mondo sotterraneo della cupola del potere".
Un altro aspetto dell´espressione di questi potenti che apparentemente sembra in secondo piano rispetto all´intervento bellico è il prossimo WTO di Cancun a settembre che in realtà volendo dominare l´economia mondiale con i suoi principi neoliberisti causa milioni di morti nel mondo. Questa è una guerra che gli stessi interessi di potere attuano ogni giorno senza armi per esercitare il dominio economico sul mondo. Gli accordi GATS firmati riguardano tutti i servizi, quelli che fino a non molto tempo fà, erano considerati diritti (scuola, sanità, acqua...) che ora stanno per diventare oggetto di mercificazione per le multinazionali del settore. Questa guerra verrà fatta senza il vallo delle Nazioni Unite alle quali, ormai è palese, gli US,e naturalmente i loro alleati, non riconoscono nessuna autorità. Non solo: verrà fatta nonostante il no dichiarato nelle mobilitazioni di milioni di persone che si sono svolte in tutto il mondo, nonostante i sondaggi riportino che più della metà della popolazione statunitense e il 57% dei cittadini europei sono contro la guerra.

Altri link utili
Speciale Iraq
Politica americana: due pesi e due misure
Approfondimento AltraEconomia
Posie contro la guerra

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