Indymedia Italia


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In contatto con Baghdad (28)
by robdinz Tuesday, Mar. 25, 2003 at 5:07 PM mail: robdinz@hotmail.com

Precisazione su me stesso

Intanto grazie a tutti per l'interesse che dimostrate sui contenuri delle mie "corrispondenze".

Sono un giornalista indipendente (un vecchio giornalista indipendente), ho 48 anni, sono romano ,ma vivo in campagna a nord di roma. Con moglie, figli, cani, gatti ed un paio di bandiere della pace fuori le finestre.

Mi occupo di "esteri", e diritti umani direi da sempre.
Ho una mia piccola (davvero piccola ma efficente) agenzia stampa (sempre di esteri) con la quale sono in relazione e contatto quotidiano con organizzazioni, istituti, associazioni politiche, pacifiste, di contrasto alle multinazionali, ambientali, in difesa dei diritti umani, della libertà di espressione nel mondo.

"Rivelarmi", mi parrebbe in qualche modo come una indebita forma di "pubblicità" indiretta a me stesso.
Cosa questa che mi farebbe orrore se a pensarla fosse solo uno di voi.

Atrtraverso alcuni dei miei contatti sono arrivato fino alle persone che ora sono a Baghdad. E che non hanno voce.
O, per meglio dire, viene loro negata voce in Italia.

A questo proposito, stasera su RaiTre, come d'abitudine ci sarà la puntata di "Ballarò", al solito ben condotta da Giovanni Floris e curata dalla redazione.
Questo è il numerto telefonico diretto della redazione - 06.36866253. Così che tutti possiamo chiamare per chiedere (con gentilezza) per quale motivo non viene dato spazio sulla stampa italiana nazionale agli operatori dell'informazione indipendente presenti a Baghdad e rappresantanti una decina di nazioni del mondo.

Infine stà partendo poi una bella iniziativa dagli Stati Uniti (gli "altri" Usa, per intenderci): una campagna per spostare la sede generale delle Nazioni Unite da New York
ad una capitale del "Terzo Mondo". Una campagna forse un pò "romantica", ma a mio parere bellissima.

Andate poi, se volete, sull'home page di http://www.peacerace.be e lì troverete alcune (solo alcune) delle persone presenti nella capitale irachena.

Darei ogni indicazione volentieri, anche le più delicate e precise, perchè considero Indymedia - in generale e nel mondo - il più formidabile ed insostituibile strumento di "democracy press" esistente.
E non ringrazierò mai abbastanza quanti si adoperano per farla vivere così com'è.

Ma il mondo è pieno anche di imbecilli: dopo le prime volte che ho lasciato il mio indirizzo mail ho ricevuto un centinaio di messaggi, tutti molto interessanti e pieni di domande, ed ho risposto a tutti. Con la stessa gentilezza e cortesia con la quale si sono rivolti a me.

Ma anche 8 minacce di farmi la pelle, 21 insulti di stampo nazista, e persino uno (o una) che, chissà mai perchè, dopo aver sostenuto di avermi "riconosciuto", per suffragare questa sua certezza, sostiene che avrei solo un braccio, il sinistro. Invitandomi poi a mettermi il braccio superstite in quel posto.

Avendo ancora tutte e due le braccia le uso per applaudire la resistenza (anche nervosa) e la compostezza del popolo iracheno e tutti coloro che seguono con trepidazione le sorti di questa ignobile guerra.

Grazie,
r

Ps:

Più tardi cercherò ancora, come sempre, di mettermi in contatto con la città

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