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Milano: In piazza gli artisti di Zelig, per la pace
by info Wednesday, Mar. 26, 2003 at 1:08 AM mail:

In piazza gli artisti di Zelig, per la pace. Spettacolo davanti alla Camera del Lavoro. «Gli americani sono buffi: hanno le bombe più intelligenti del loro presidente».

Prima di tutto le battute. Rocco Tanica (Elio e le Storie tese): «Dopo aver centrato un autobus siriano e un aereo inglese, il generale Franks, capo del comando centrale delle forze armate Usa, ha chiesto scusa in diretta tv: "Mi dispiace, per sbaglio abbiamo centrato anche una postazione irachena, per fortuna non ci sono feriti"». Gianni Fantoni: «Il popolo americano è buffo: ha le bombe più intelligenti del presidente». Claudio Bisio: «Perché gli americani attaccano l'Iraq? Un equivoco, credevano di attaccare l’Ira. E mentre avanzano nel deserto si chiedono ancora come mai faccia tanto caldo e non si trovi un boccale di birra».
Ieri a spararla grossa sono stati i comici dello Zelig (ma non solo), insieme per lo spettacolo «Comici per la pace» organizzato dagli agenti degli stessi artisti nel piazzale di fronte alla sede della Camera del Lavoro milanese, in corso di Porta Vittoria. «La manifestazione ha sollevato il morale delle truppe della pace», ha commentato soddisfatto il segretario generale della Cgil cittadina, Antonio Panzeri.
In tutto si sono esibiti una quarantina di artisti: Ale Franz, Gabriele Cirilli, Enrico Bertolino, Claudio Bisio, Fabrizio Fontana, Pali e dispari, Maurizio Milani, Leonardo Manera, Diego Parassole, Sergio Sgrilli, Toni Ruocco, Natalino Balasso, i Turbo Lenti e altri ancora. Li hanno applauditi circa tremila persone, accalcate fin sulla strada. Qualche problema c’è stato per il traffico, ammesso in un’unica direzione. In compenso il buonumore è circolato senza difficoltà dalle 17 fino alle 21, ora in cui è terminata la manifestazione.
Dietro le quinte l’atmosfera aveva ben poco di leggero. Secondo gli artisti, la guerra in Iraq non fa ridere per nulla. Per Natalino Balasso «è importante essere qui perché, nonostante possa sembrare il contrario, il parere dell’opinione pubblica continua ad avere un peso sulle decisioni dei potenti». Gabriele Cirilli (Chi è Tatianaaa?) ha motivato la sua adesione riferendosi al privato: «Ho un figlio di due anni: vorrei regalargli un mondo con meno minacce e più promesse». «Gli artisti non sono aridi e concentrati sulla carriera come alcuni pensano — si è inserito Leonardo Manera —. In questo caso ci è sembrato fondamentale fare la nostra parte». Claudio Bisio ha concluso proponendo una strategia alternativa alla guerra: «Dialogare, per cercare di risolvere i problemi, a partire dalla questione palestinese».

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