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Orientale okkupata contro la guerra ed i fascismi
by orientale occupata Friday, Mar. 28, 2003 at 5:49 PM mail:

Orientale okkupata contro la guerra ed i fascismi

Orientale okkupata contro la guerra ed i fascismi


L’ occupazione dell’Orientale, in particolare di palazzo Giusso, nasce dalla mobilitazione spontanea di decine di studenti che hanno deciso di interrompere lo svolgimento normale della didattica per manifestare in maniera ferma e decisa il proprio sconcertato dissenso nei confronti dell’aggressione imperialista angloamericana all’Iraq.
L’occupazione è di seguito divenuta un luogo aperto ed orizzontale nel quale studenti e docenti hanno cominciato a confrontarsi e ad elaborare proposte di opposizione alla guerra in Iraq ed alla “dottrina Bush”, nonché un momento visibile ed aperto alla città per riflettere sulle implicazioni sociali che dovunque questo conflitto comporta.
L’occupazione segna nell’ateneo l’interruzione di una produzione del sapere che giustifica e riproduce le logiche di sfruttamento del sistema capitalista di cui la guerra è elemento strutturale.
L’occupazione in questo senso rappresenta la forma di mobilitazione più avanzata e la risposta a tale dinamica sistemica e dunque non può porsi limiti temporali né individuare nelle istituzioni accademiche gli interlocutori in grado di negoziare soluzioni possibili rispetto a tale dinamica.
L’occupazione è divenuta un luogo liberato dai tempi e dai modi della didattica ufficiale, un momento di elaborazione di cultura e di informazione alternativa, di sperimentazione di percorsi politici autodiretti, di relazione tra gli studenti universitari, gli studenti medi e tutti i soggetti sociali che si oppongono alle dinamiche di guerra permanente che si manifestano a livello internazionale con le aggressioni militari e nei nostri territori con le politiche di aggressione al mondo del lavoro, al sistema della formazione pubblica, ai soggetti sociali marginali.
L’università occupata ed intesa come una possibilità, aperta dal movimento, di ripensamento complessivo della didattica, dei processi di apprendimento nonché del ruolo sociale dell’università in relazione al territorio che ci circonda ed ai processi politici e di mercato che la attraversano.
L’assemblea di occupazione ha dunque provveduto ad organizzare laboratori e seminari su tematiche strettamente connesse alla guerra e di particolare rilievo socio-polilitico-economico e con docenti dell’istituto stesso e con personalità estranee alla comunità accademica.
Lo scopo, sotto questo aspetto, sarebbe quello di interrompere lo svolgimento della normale attività didattica, luogo in cui i saperi ufficiali sono o in maniera palese orientati dalle necessità produttive del mercato o sono distaccati dalla realtà ,privando gli studenti di reali strumenti critici. E inoltre produrre saperi scientificamente autoprodotti che forniscano strumenti critici agli studenti per comprendere realmente la società che li circonda e i bisogni che essa esprime.
L’assemblea degli studenti individua la Conferenza d’ateneo ed i Consigli di facoltà straordinari come luoghi possibili per aprire un confronto aperto per un ripensamento complessivo della attività didattica e della produzione culturale dell’università; resta altresì ferma nella convinzione di continuare le mobilitazioni contro la guerra e nella volontà di intessere relazioni di confronto e di lotta con le altre università italiane e con tutti i soggetti sociali in movimento.


Hasta la victoria siempre

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