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Domenica fra treviso e mogliano, catena umana in strada contro la guerra
by non à la guerre Saturday, Mar. 29, 2003 at 1:17 AM mail:

opposizione alla guerra!

Una catena di pace per fermare la guerra, lunga da Mogliano a Treviso. La formeranno, mano nella mano i pacifisti con le loro bandiere domenica mattina dalle 10 alle 11.45.
Il raduno è previsto a Mogliano in piazza dei Caduti, a Preganziol in piazza Municipio e a Treviso al parcheggio Standa, vicino alla rotonda di Porta della Pace. La catena sarà realizzata per le 11.30 quando per 15 minuti tutti i partecipanti, che potranno portare bandiere, amuleti di pace e perfino pentole da battere (come in Argentina) grideranno «No alla guerra, sì alla pace».
L'iniziativa è stata presentata ieri mattina dal Tavolo Permanente Provinciale contro la Guerra, che nella manifestazione ha coinvolto 53 associazioni, partiti politici, sindacati. Hanno assicurato il loro appoggio anche i comuni di Preganziol e Mogliano. «La bomba caduta sul mercato di Bagdad ci spinge a non fermare la protesta - dice Gabriele Sossela del Tavolo Permanente - a non rinunciare di far sentire la nostra voce».

Per chi vuole partecipare alla manifestazione intorno alla base americana Ederle di Vicenza sabato alle 14, l'appuntamento è alla stazione dei treni alle 12, oppure al parcheggio dell'ex Silos in auto.
Sta cercando di organizzarsi anche il movimento pacifista degli studenti, reduci dalle manifestazioni di piazza della scorsa settimana. Ieri gli studenti di Disegno Industriale si sono incontrati con i rappresentati delle scuole superiori per preparare una manifestazione comune, che sia anche occasione di riflessione e di dibattito per la città. La data non è ancora stata fissata, forse sarà per metà della prossima settimana. La discussione tra la ventina di studenti promotori dell'iniziativa (presenti anche alcuni delegati del senato studentesco) è stata lunga e accesa. Non sono mancate proposte di azioni plateali utilizzando come contrassegno la bandiera gigante cucita ieri nella sede universitaria presso il collegio Pio X e poi appesa sulla facciata.




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martedì 25 marzo 2003

Un presidio non violento davanti alla caserma Ederle di Vicenza sabato pomeriggio, e una catena umana della pace sul Terraglio domenica mattina. Sono questi i due appuntamenti fissati dal Tavolo permanente per la pace di Treviso che si è riunito anche ieri sera, nella sede di via Isonzo, per organizzare le due manifestazioni nel dettaglio. Nel pomeriggio i rappresentanti del coordinamento hanno incontrato anche gli studenti trevigiani. «La manifestazione di Aviano ci ha entusiasmato - spiega Paola Morandin, delle Rsu Zanussi - e vogliamo continuare a tenere alta l'attenzione su questo dramma. Noi saremo presenti con i lavoratori dell'Electrolux sia a Vicenza che sul Terraglio». Il sit-in di Vicenza verrà organizzato dai Disobbedienti e dalle altre associazioni che fanno capo al Tavolo per la pace. Le stesse che sabato mattina, con gli studenti, hanno raggiunto il consolato inglese a Venezia. «Il sit-in di sabato è stato un successo perché i giovanissimi hanno risposto alla grande - afferma Monica Tiengo, di M21 - anche a Vicenza, sabato pomeriggio, vogliamo ripetere questa esperienza. E domenica mattina, sul Terraglio, ci saremo di nuovo tutti». La catena umana della pace dovrebbe collegare idealmente, nell'intenzione degli organizzatori, il comune di Mogliano con quello di Treviso. Domenica mattina, ottenute le autorizzazioni necessarie nei prossimi giorni, sono attesi migliaia di pacifisti sul Terraglio "armati" solo di bandiera multicolore e stretti per mano. Un lungo cordone di manifestanti che sicuramente procurerà problemi alla circolazione, ma non punterà al blocco del traffico. Il ponte umano partirà da Mogliano, dove il sindaco Diego Bottacin ha tappezzato di bandiere multicolori la sede municipale, e arriverà fino a Treviso, dove il sindaco Giancarlo Gentilini le ha giudicate un'offesa alla memoria dei caduti. Intanto non sono molti i trevigiani che hanno aderito all'invito, partito dal Coordinamento interregionale per la pace, di affiancare alla bandiera multicolore sui balconi il drappo nero in segno di lutto. Secondo i pacifisti trevigiani prevale ancora la speranza della pace sullo spirito di rassegnazione.

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