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Pisa: sit-in a Medicina
by medicina contro la guerra Thursday, Apr. 03, 2003 at 6:44 PM mail:

Stamani sit-in e striscione alla Scuola Medica

Pisa: sit-in a Medic...
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Stamani alle 10.30, sit-in nell’atrio della Scuola Medica promosso da Medicina contro la guerra: musica, interventi, controinformazione.
Nel volantino distribuito in quest’occasione abbiamo sollevato il problema della collaborazione della nostra facolta’ con l’Accademia Navale di Livorno: proprio mentre si istituisce il numero chiuso per gli studenti con la motivazione ufficiale che “non ci sono strutture” e “ci sono troppi medici”, i nostri docenti andranno a insegnare l’arte medica ai privilegiati cadetti dell’Accademia, e questi ultimi frequenteranno le stesse corsie d’ospedale che frequentiamo noi.
Riteniamo assurdo che si vada a insegnare come si salvano vite umane a chi viene formato per fare la guerra; che per diventare medici i militari abbiano un trattamento privilegiato; che la presunta “medicina militare” - una contraddizione in termini! - sia considerata qualcosa di separato e superiore alla medicina per i civili, per le persone normali, per quelli che finiscono sotto le bombe “per errore”.

L’iniziativa ha riscosso un successo spropositato per gli standard della nostra apatica facolta’: qualcuno non era d’accordo, questo rientra ovviamente nella liberta’ di pensiero e di espressione che rispettiamo, ma abbiamo assistito anche a reazioni alquanto grottesche. Qualche studente ha protestato per l’ora di lezione che gli abbiamo fatto perdere (peraltro vari docenti e parte del personale della facolta’ solidarizzavano con noi). Un coraggioso ha ritenuto opportuno staccarci la corrente all’impianto e poi scappare per le scale. Il gruppo di Ateneo Studenti, in particolare C.B., era intervenuto all’assemblea di martedi’ scorso andandosene subito dopo che le loro proposte erano state bocciate in seguito a un vivace dibattito: stamani, riempite le bacheche con contributi di Don Giussani e un articolo critico verso i pacifisti tratto da “Il Fatto”, hanno contestato sommessamente l’iniziativa, rifiutandosi tuttavia di intervenire al microfono come era stato loro proposto.

Sciolto il sit-in alle 11.30 con un minuto dell’audio dei bombardamenti notturni su Baghdad, siamo andati a riappendere lo striscione che ignoti vandali avevano strappato nella notte fra sabato e domenica. Lo striscione e’ stato stavolta appeso sulla facciata, al primo piano. Il personale della sezione di Medicina Legale e il Prof. D. rifiutavano risolutamente di farci accedere alle finestre senza il permesso del Preside, permesso che abbiamo poi ottenuto.

La prossima assemblea è Mercoledi’ 9 alle 14 in Aula 90. Stiamo organizzando a breve termine una conferenza sul diritto internazionale e una sulla medicina di guerra. Sabato 12 andremo in delegazione alla manifestazione di Roma.

“Un medico che non si interessa della guerra e’ come un costruttore di castelli di carta che non si interessa degli spifferi”.

Medicina contro la guerra

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