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12 APRILE:«no alla guerra infinita e globale».
by ore 14 piazza della Repubblica Friday, Apr. 11, 2003 at 10:10 AM mail:

"Fermiamo la guerra" rilancia il corteo di domani a Roma. Cambia il percorso, non la denuncia.

"Fermiamo la guerra" rilancia il corteo di domani a Roma. Cambia il percorso, non la denuncia. Rai: niente diretta, ma una finestra informativa di 30 minuti
La pace continua
A. A.

Si cambia percorso, ma non valutazione politica. Il corteo di domani a Roma era e resta un «no alla guerra infinita e globale».
Al tragitto più lungo inizialmente previsto, il comitato Fermiamo la guerra ha deciso di sostituirne uno più corto, per favorire l'arrivo dei manifestanti al palco, dove prenderanno la parola ventisette persone. Uomini e donne, iracheni e kurdi, palestinesi, americani. Storie ed esperienze diverse, unite nella comune casa che è il popolo della pace. Partenza alle 14 da piazza dei Cinquecento. Poi tutti e tutte in cammino verso piazza Repubblica, largo Susanna, via Barberini, piazza Barberini, via Quattro Fontane, via Nazionale, via IV Novembre, piazza Venezia, via del Teatro di Marcello, via Petroselli, via dei Cerchi. Arrivo al Circo Massimo.

«Abbiamo deciso di mantenere il corteo - spiega Franco Russo (Verdi ambiente e società) durante la conferenza stampa del comitato - con l'intento di circondare la città politica, la città del potere». Due le tappe ideali di questo viaggio nella città, rese realmente indisponibili da disposizioni di ordine pubblico. Davanti al Quirinale «che - precisa Russo - rappresenta l'istituzione che dovrebbe garantire il rispetto dell'articolo 11». Poi davanti all'ambasciata statunitense. Nucleo centrale il palco di Circo Massimo. Purtroppo non mancano i problemi di carattere logistico. Ai 400 pullman già attesi si dovevano aggiungere 12 treni speciali, la maggior parte dei quali sono stati cancellati. Al momento resta attivo solo quello dalla Sicilia, mentre si sta cercando di trovare altri pullman per rispondere all'emergenza. «Tre - denuncia Italo Stellon della Cgil - i responsabili di questa grave situazione: in primo luogo Trenitalia, che ogni volta ci costringono a trattative defatiganti sul prezzo del biglietto; in secondo luogo le Ferrovie dello Stato che non si sono rese per nulla disponibili; infine il Comitato di garanzia per il diritto di sciopero, che in maniera burocratica ha respinto la richiesta dell'Ucs (sindacato di base dei ferrovieri) di spostare lo sciopero previsto inizialmente a partire dalle 21 di sabato». Il risultato è una situazione a rischio. «Lanciamo un appello alle autorità competenti - sottolinea Raffaella Bolini dell'Arci - affinché vigilino sulle stazioni e sulle corse normali dei treni, dove si recheranno comunque coloro che vogliono arrivare a Roma». L'indicazione del comitato è quella di agire la contrattazione con Trenitalia a livello locale. Altra contraddizione è rappresentata dalla diretta Rai. Ieri sera, dopo la disponibilità del direttore del Tg3, Antonio Di Bella, a gestire la diretta della manifestazione, il Cda ha concesso una finestra informativa di mezzora, dalle 18.30 fino al momento del telegiornale. «Uno spiraglio - commenta Bolini - che non annulla la scelta sbagliata di una tv pubblica che non dà conto della partecipazione democratica».

http://www.liberazione.it/giornale/030411/default.asp

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