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Pacifisti, corteo in marcia. Ma scoppiano i primi incidenti
by maxhunter Saturday, Apr. 12, 2003 at 4:55 PM mail:

Gli organizzatori: "Siamo centinaia di migliaia" Vicino l'ambasciata Usa fuoco agli sportelli bancomat Pacifisti, corteo in marcia Ma scoppiano i primi incidenti Gruppi di Disobbedienti si sono infiltrati nella manifestazione Alcune decine di giovani a volto coperto attaccano le banche

ROMA - Stavolta, come era invece accaduto a Firenze o nelle più recenti manifestazioni pacifiste, non sta andando tutto liscio. Per ora, sono scaramucce, che riguardano solo una piccola minoranza dei partecipanti (centinaia di migliaia, secondo gli organizzatori), al corteo per la pace, partito alle 14.00 da piazza Esedra verso la grande arena del Circo Massimo. Fatto sta che la tensione, mentre i manifestanti giungevano a Via Veneto, dunque nei pressi dell'ambasciata americana, è salita.

Proprio nei pressi di Via Veneto, infatti, un piccolo gruppo di manifestanti ha superato il cordone di protezione delle forze di polizia. Alcuni di questi hanno lanciato bottiglie all'indirizzo degli agenti. Un gruppo di persone a volto coperto ha lanciato vernice rossa e fumogeni contro la filiale della Banca Commerciale Italiana, in Largo Santa Susanna. E poi ha dato fuoco allo sportello bancomat della filiale. Analoga sorte, poco dopo, hanno subito i bancomat della Banca popolare di Brescia in via Barberini e della Banca di Roma nell'omonima piazza e il Blockbuster lì vicino. Nelle stesse strade alcuni uffici della presidenza del Consiglio sono stati imbrattati con la vernice rossa, e alcune vetrine sono state spaccate.
Per il momento non ci sono state cariche: la polizia si sta limitando a contenere e, ovviamente, a proteggere quello che è l'obiettivo più sensibile lungo il percorso del corteo, la sede diplomatica statunitense. Ma il rischio di nuovi incidenti è alto, perché gruppetti di manifestanti, come detto, hanno lasciato il corteo che continua a procedere pacifico verso la sua meta finale.

La manifestazione, organizzata dal comitato "Fermiamo la Guerra", è partita puntualmente alle 14.00, aperta da un grande striscione che dice "No alla guerra infinita". Questo slogan, dopo la caduta di Bagdad, è stato preferito a quello "Cessate il fuoco". Tra le richieste degli organizzatori, oltre appunto al cessate il fuoco, il ritiro immediato delle truppe anglo-americane dall'Iraq, l'autodeterminazione degli iracheni e quindi - solo in questo caso - invio di militari italiani o carabinieri in missione di peace-keeping.

Tra le bandiere arcobaleno, moltissime, anche i vessilli di altre associazioni impegnate nella campagna no war, come Amnesty Internaitonal, Emergency, Arci e Lega Ambiente. Tra questi i principali esponenti dei partiti del centrosinistra, da Bertinotti a Fassino, da Pecoraro Scanio a Rosy Bindi. Assenti Rutelli e Boselli. C'è invece Sergio Cofferati, accolto da una ovazione della folla.

(12 aprile 2003)



Proprio nei pressi di Via Veneto, infatti, un piccolo gruppo di manifestanti ha superato il cordone di protezione delle forze di polizia. Alcuni di questi hanno lanciato bottiglie all'indirizzo degli agenti.



Speriamo che questa volta li gonfiano come Dio comanda queste teste di cazzo, e poi vediamo se hanno ancora il coraggio di gridare contro la polizia fascista e di andare a piangere da mamma Bertinotti.

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