Indymedia Italia


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In contatto con Baghdad (Fine)
by robdinz Saturday, Apr. 12, 2003 at 9:33 PM mail: robdinz@hotmail.com

Ultima corrispondenza.

Anche l’ultimo reporter indipendente è partito.

Con la partenza per Amman di questa mattina dell’ultimo mio contatto, si interrompono le corrispondenze che grazie ai reporters indipendenti presenti a Baghdad durante le settimane di guerra sono stato in grado di riportare su Indymedia.

La telefonata di oggi con Baghdad ha assunto un tono molto personale e piena di emozioni. Ho augurato al reporter di fare un buon viaggio di ritorno, e mi ha risposto che gli sembra strano, quasi un senso di tristezza dopo 39 giorni, lasciare la città. Una città che ha amato, temuto, conosciuto, odiato.
La paura delle bombe e dei missili, il timore di essere fermato dalla polizia irachena perché non in regola con tutti i documenti, le corse da un lato all’altro della città per andare a vedere, rendersi conto di persona dei danni e delle devastazioni provocate dai bombardamenti.
L’eccezionale e forte senso di amicizia che lo ha legato agli altri reporters, ai film-makers ed ai molti cittadini della capitale con i quali ha condiviso notti, zuppe di legumi, qualche birra, le introvabili sigarette.

A quest’ora sarà già in viaggio verso nord, sull’autostrada che poi si biforca verso la Siria o verso la Giordania. Conta di essere ad Amman per domani all’ora di pranzo. Finalmente troverò delle sigarette “fumabili”, mi dice ridendo, ma avverto davvero un senso di tristezza nelle sue parole.
E’ consapevole di lasciarsi alle spalle una città distrutta, di fatto ancora in guerra, con migliaia di feriti e di vittime nelle strade, sotto le macerie, negli ospedali abbandonati.

Altri reporters indipendenti stanno arrivando in queste ore a Baghdad, con canali di comunicazione alternativi ai miei. Ma per realizzare ancora informazione senzamediazioni né censure, e rivolta a tutti coloro che non vogliono rimanere ciechi e sordi di fronte alla realtà.

Da parte mia seguirò con partecipazione, affetto e solidarietà il convoglio dell’”abruzzosocialforum” che partirà tra pochi giorni alla volta di Baghdad portando medicine essenziali. E mi piace qui salutare ed augurare un immenso in bocca al lupo a quella splendida persona che si chiama Tusio De Juliis, a capo del convoglio, e a “E-lotta” che ho imparato a conoscere ed apprezzare.
Se le 59 corrispondenze pubblicate in queste settimane avessero ottenuto il solo risultato di farmi conoscere Tusio ed Ezio, sarebbe per me davvero un grandissimo risultato.

Continuerò a postare i report di Rosarita Catani da Amman che ci continuerà a raccontare, con il suo stile inconfondibile, quando vede sulle televisoni arabe della realtà irachena. E conserverò sempre i suoi report.

Io continuerò nel mio lavoro ( sperando che sopportiate l’inelegante autocitazione), cercando di riuscire realizzare il mio vecchio chiodo fisso: un piccolo ufficio di corrispondenza indipendente proprio ad Amman, in Giordania, da dove diffondere notizie, report e corripondenze senza mediazioni e senza censure. Una ufficio indipendente che serva ad osservare da vicino, da molto vicino, cosa accade in Palestina, in Israele, in Iraq, in Libano ed in tutti paesi dell’area medio-orientale. E che funzioni come punto d’appoggio e di “smistamento” per tutti i reporters indipendenti del mondo che fin lì arriveranno.

Grazie ad Indymedia, (confermo: il più formidabile “democracy press” al mondo), grazie agli admin, e a tutti coloro che hanno letto le corrispondenze e commentate. Ho raccolto tutto, ed ho inviato i file ai colleghi indipendenti che erano a Baghdad, i “miei contatti”. Sperando di poterli leggere e rileggere insieme, magari un giorno, chissà, proprio ad Amman, davanti ad un paio di birre ghiacciate ed una stecca di sigarette “fumabili”.

Che la notte sia leggera.
r.

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Grazie
by Elena Saturday, Apr. 12, 2003 at 9:43 PM mail:

grazie a te e a tutti i reporter indipendenti che si sono prodigati per far conoscere la verità su questa sporca guerra

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Corrispondenza da conservare
by SaTaNdEuS Saturday, Apr. 12, 2003 at 9:49 PM mail:


Ciao robdinz, grazie della testimonianza umana e civile di cui ci hai resi partecipi. Stammi bene e bella lì! ;-)


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.
by la madonna!!! Saturday, Apr. 12, 2003 at 9:56 PM mail:

SaTaNdEuS che ringrazia R. x la testimonianza "umana e civile".
E' proprio vero: a sto mondo non c'è + religione

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Grazie
by anna Saturday, Apr. 12, 2003 at 10:43 PM mail:

Solo un grazie a te che hai permesso di conoscere alcune verità altrimenti nascoste in questo marasma di false notizie.

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arrivederci
by m.p. Saturday, Apr. 12, 2003 at 10:49 PM mail:

buon viaggio anche a te robdinz, in fondo questo e' un addio. ma spero anch'io che sia un arrivederci.
a tempi migliori, magari.
ciao ;)
m.p.

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era lui la religione
by NubArSal Sunday, Apr. 13, 2003 at 12:20 AM mail:

grazie robdinz.
se è vero che non c'è religione in questo mondo è anche vero che le tue corrispondenze erano una religione, perchè erano qualcosa a cui credere a priori. corrispondenze senza censure, senza interpretazione secondo interessi.
e se questo non deve essere un addio ma un arrivederci, spero di rivederti e risentirti, magari non raccontandoci una guerra. e se di guerra ci devi narrare, spero che ci racconti di una rivoluzione di un popolo per la conquista della libertà.
ciao!

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grazie
by Franz Sunday, Apr. 13, 2003 at 1:21 AM mail:

in mezzo ad un mare di bugie ed omissioni la tua voce era credibile ma sopratutto piena di umanità in un mondo dell'informazione sempre più cinico

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bella raccolta
by irrilevante Sunday, Apr. 13, 2003 at 1:34 AM mail:

E naturalmente non dimenticare di inoltrarne copia al "simpatico" Gad Lerner. Che impari da questo sito cosa significa essere giornalisti.

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Resistenza Continua a Bagdad di Rosarita Catani - Amman - Giordania
by Primula Sunday, Apr. 13, 2003 at 1:36 AM mail: cubanita@iol.it

Resistenza Continua a Bagdad



10 Aprile 2003. – I marines Usa sono stati attaccati dalla resistenza irachena, lungo la riva nord del fiume Tigri. Uno dei marines è stato ucciso e 13 sono feriti. La resistenza irachena è composta oltre che da soldati del regime anche da volontari arrivati dai paesi arabi confinanti quali la Siria, l’Egitto e la Giordania.

A Bagdad, si sentono ancora esplosioni e spari nella parte Nord Est della città. Le esplosioni si sono sentite alle 7.30 di questa mattina. Dette esplosioni non sono facilmente localizzabili.

Gli americani in sostanza controllano solo la parte Nord Est della capitale irachena.

Nel centro di Bagdad un Dott. Belga, Geert Van Moorter, afferma che due iracheni sono stati uccisi ed altri tre feriti dalle Forze U.S.A. che hanno aperto il fuoco su un’ambulanza che stava trasportando dei feriti a seguito delle esplosioni.

Alcune persone intervistate non nascondono il loro disappunto per l’occupazione della città da parte delle forze americane, nonostante, ieri le televisioni internazionali abbiano mostrato scene d’euforia da parte di un centinaio d’iracheni. Un uomo dice: ” No, non sono contento! Hanno tolto la corrente elettrica. Hanno bombardato le nostre case. Hanno ammazzato i nostri figli. La mia casa è distrutta, mi ero appena sposato ed adesso non so dove portare mia moglie.”

In questo momento, ore 17.15, sono avvenuti degli scontri nel centro della città e 20 soldati americani sono rimasti feriti uno di loro è morto. Si sono avvertiti spari anche intorno al Palazzo presidenziale.

Le città di Karkuk e Mosul sono ancora nelle mani dei soldati iracheni. Forze curde, armate ed appoggiate dagli americani, sono alle porte della città di Karkuk.

A Basra (Bassora) la situazione va sempre peggiorando. Oggi un gruppo di bambini giocava per strada, vi erano anche dei giovani. Poco lontano vi erano contenitori pieni di benzina. I bambini trovano una bomba non esplosa. Una delle tante di questa guerra. Si avvicinano. Vogliono prenderla. Scavano la terra intorno. La bomba esplode. L’esplosione è tremenda. Le taniche di benzina prendono fuoco. I corpi dei bambini sono carbonizzati. Il fuoco raggiunge i ragazzi che si trovavano vicino alle taniche di benzina.

I medici lanciano un nuovo appello. L’ospedale di Bassora non ha niente. Dateci la corrente elettrica. Dateci medicinali. Dateci acqua. Non possiamo salvare nessuno in queste condizioni.

Un uomo, telefona alla televisione “Arabia” e denuncia i crimini di guerra commessi dai soldati inglesi. Parla con la voce tremante di pianto e dice: “I soldati inglesi bruciano le nostre case con il lanciafiamme. Entrano e distruggono tutto. Ci umiliano e ci offendono. Offendono le nostre donne. Fanno uscire gli uomini con una violenza inaudita. Li fanno accovacciare a terra e puntano il fucile sulle loro teste. Ci umiliano.” Noi, continua, non vogliamo né americani né inglesi, vogliamo solo stare in Pace nella nostra terra.”
La situazione umanitaria si è aggravata da quando la Croce Rossa ha abbandonato l’incaricoI giornalisti a Bagdad sono rimasti in pochi. Gli operatori, della televisione araba ABUDABI, non hanno possibilità di movimento e gli operatori della televisione araba AL JAZEERA devono nascondersi per riprendere le immagini.
Nella capitale giordana, Amman, oggi si sono svolti i funerali del giornalista d’Al Jazeera, morto a Bagdad. La partecipazione è stata grande. Centomila persone hanno sfilato per le strade della città innalzando i cartelli con la foto del giornalista morto. Manifestazione anche a Ramallah in Palestina per commemorare il giornalista morto. Su un cartello si legge: “Quest’uomo è stato uno dei testimoni della brutale aggressione che subiscono i palestinesi da parte degli israeliani”. Alcuni manifestanti, su una barella, depongono telecamere, microfoni e registratori. Mimano la morte dell’informazione.

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grazie
by fettina Sunday, Apr. 13, 2003 at 1:45 AM mail:

In fondo questi 59 post oltre a toglier le calze a rete dalla faccia della guerra ci ha anche fatto conoscer te e la realtà giornalistica indipendete che testimoni
Sempre più necessari quando in america embedded comincia a far rime con in the bed col pentagono e nel resto dell’occidente la situazione non è poi tanto migliore

… speriamo un giorno d’incontrarci con tutta la ciurma dei comment in giordania, un giorno quando non dovremmo più vergognarci d’esser ebrei o americani o più semplicemente occidentali

fettina

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none
by fettina Sunday, Apr. 13, 2003 at 1:50 AM mail:

il comment di prima nasceva prima dellla lettura del post della Catani. il sorriso d'un saluto virtuale lascia spazio allo stomaco che riprende a stringersi.
in fondo se fini dice che c'èla PACE..............................................

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Rosarita e la guerra
by Primula Sunday, Apr. 13, 2003 at 2:00 AM mail: cubanita@iol.it

Rosarita continuerà a raccontarci quello che i media non ci vogliono dire, mi auguro che R. continui a darle voce, altrimenti saranno altre persone con le quali è in contatto a farlo per lei.
Oggi Rosarita scrive queste parole:

Ragazzi, qui si combatte ancora. Ci sono ancora i bombardamenti. La guerra non è finita.
La resistenza irachena non si da per vinta. Un centinaio di persone solo è scesa a far festa agli americani su 5 milioni di abitanti nella capitale irachena. Un centinaio di persone comprate con acqua e cibo. Il resto della popolazione non vede l'ora che gli americani vadano via. Mentre per le televisioni internazionali si vedono queste immaggini dall'altra parte della città si continua a sparare. I soldati americani ingiuriano le persone. Si legge l'odio nei loro ochi. L'odio per aver ammazzato i loro figli. L'odio per aver distrutto le loro case. L'odio per averli umiliati.
I soldati della forza di coalizione stanno commettendo dei crimini di guerra. Questi crimini non vengono ripresi da nessuna televisione occidentale.
Io dico BASTA. Sono stufa.
Scusate. In Iraq c'è un'emergenza. Ogni giorno viene inviato un appello. I medici oggi hanno detto in nome di Dio, per pietà, dateci medicine. Acqua e cibo per i malati. Non riusciamo a salvare i sopravvissuti.
Questa è la situazione.
Nessun soldato nè americano nè inglese ha prestato aiuto alla popolazione. Hanno dato solo calci a chi si trovava sulla propria strada.

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la notte
by claudio Sunday, Apr. 13, 2003 at 2:31 AM mail: claudiopane@hotmail.com

..che la notte sia leggera.

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grazie e
by Felis Sunday, Apr. 13, 2003 at 8:56 AM mail:

Grazie delle corrispondenze e speriamo che ci arrivano ancora quelle di altri giornalisti independenti... Credo che la prossima volta che ci darai notizie sará dalla siria...
in bocca al lupo per quelli rimasti ancora li, e per il povero popolo

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ciao r
by aldo Sunday, Apr. 13, 2003 at 11:57 AM mail:

bella robdinz e grazie ancora

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grazie a te rob
by rossana Sunday, Apr. 13, 2003 at 6:12 PM mail:

sono le persone come te a fare grande un mondo.
ciao ross

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Grazie di cuore
by Paolo Sunday, Apr. 13, 2003 at 8:03 PM mail:

Grazie davvero... purtroppo molta gente pensa che ora tutto sia finito... e invece forse il duro inzia adesso.. grazie per le preziose cose ci hai riportato... sono sicuro che hanno spinto tutti a riflettere sulla violenza di questa guerra, di questa come di tutte quelle che ci sono nel mondo...
non è stato un lavoro vano anzi... davvero grazie... grazie davvero di cuore... grazie..
paolo

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:-(
by FEDERICA Monday, Apr. 14, 2003 at 10:41 AM mail:

Ciao Robdinz, mi dispiace che questa sia l'ultima corrispondenza eri diventato il mio punto di riferimento per capire la realtà di questa guerra. Complimenti per il tuo lavoro e per il coraggio dei giornalisti indipendenti che hanno vissuto a Baghdad nel delirio di questi giorni. GRAZIE ANCORA con affetto.

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Arrivederci
by Alienhunter2010 Monday, Apr. 14, 2003 at 11:19 AM mail:

Desiderare la Pace non significa essere contro Bush e con Saddam Hussein. Tutti noi, credo, non aspettavamo altro che questa guerra "finisse" il piu' presto possibile.

Forse per un senso di rivalsa verso gli aggressori a stelle e strisce molti di noi speravano che la resistenza irachena avrebbe dato filo da torcere agli invasori ipertecnologici... eppure era rimasto un solo modo per far finire in tempi brevi i bombardamenti sulla popolazione civile.

Ora i conquistadores ristabiliranno l'ordine, a modo loro, ristabiliranno la liberta', a modo loro. Ma presto, mi auguro, il popolo iracheno sara' liberato anche dai fucili americani e britannici. La vita riprendera' a scorrere un po' piu' triste a causa di quel parente o amico che non c'e' piu'. Piu' triste nel ricordo di quella umiliazione perpetrata da mani straniere... ma la vita riprendera' a scorrere.

Ed ora che anche noi, lettori affamati di informazioni non infiocchettate, ci sentiamo un po' tristi. Noi che perdiamo un riferimento importante. Noi che vediamo allontanarsi un amico. Eppure non potevamo non sperare che questo momento arrivasse il piu' presto possibile!

Grazie Robdinz, grazie per tutto quello che ci hai dato.
Che tutte le notti siano leggere.

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Grazie
by Antonella Monday, Apr. 14, 2003 at 11:46 AM mail:

Grazie di cuore e ...che la notte sia leggera!

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grazie
by t0m Monday, Apr. 14, 2003 at 1:49 PM mail:

grazie, robdinz.
molti hanno letto le tue corrispondenze al mio circolo.
Un altro punto di vista. Una guerra dal basso.
Grazie
t0m

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;-(
by jacopo Monday, Apr. 14, 2003 at 3:07 PM mail:

grazie robdinz, hai fatto un grande e sacrosanto lavoro.

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Grazie
by Sandro Monday, Apr. 14, 2003 at 6:02 PM mail:

GRAZIE!!! davvero grazie di cuore per tutto quello che hai fatto...... che anche la notte possa essere leggera!
Un abbraccio, Ciao

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notti leggere
by franz Monday, Apr. 14, 2003 at 6:04 PM mail:

sognando un altro mondo, sognando la pace ... grazie robdinz

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se dovessi..
by franko Monday, Apr. 14, 2003 at 6:16 PM mail:

..dare un titolo a quello ke è stata la guerra in iraq, quale sarebbe? per me sarebbe skoperta. di kosa? di milioni di persone ke si oppongono alla globalizzazione delle merci e del lavoro, senza ke sia seguita da quella dei diritti. ma soprattutto skoperta del mikrokosmo ke mi lega ad alkuni individui di questa moltitudine.

robdinz. non ci sono parole per ringraziare ki lavora per informare ki ha fame di notizie, ed una sufficiente malizia ed intelligenza da dubitare delle notizie ufficiali.. per noi sei stato la voce da askoltare quando il disgusto da tg non poteva più essere represso, la nostra medicina, il nostro fil rouge durante il konflitto, le nostre "kiakkiere" kostruttive, il modello del jornalista korretto ed attento a quelli ke sono i reali problemi di un paese e di un popolo, anzi dei popoli, ke hanno resistito alle bombe di Saddam e di Bush, kome te.. grazie! non riesko a dire altro. nel malaugurato kaso ke un'altra guerra insanguini il medioriente, spero vivamente ke sia tu a rakkontarcela. non riesko ad immaginarmi uno migliore!

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addio rob
by francesco Monday, Apr. 14, 2003 at 7:04 PM mail:

addio rob, se qualcuno tempo fa' mi avesse detto che sarei stato un fedele lettore di un corrispondente di guerra situato nel lazio in un casale com moglie figli e cani....non ci avrei mai creduto. Personalmente non ho apprezzato tanto il lato giornalistico della cosa (che potrebbe essere discutibile) quanto il lato umano.
Ho apprezzato senz'altro anche la forma.
Commuovente e interessante, due cose dififcilmente unibili.
Ti ringrazio per avermi dato una visione, una visione di umanita' che nessun altro ha lasciato trasparire cosi' forte. Forse perche' agli altri non glene fregava nulla delle tragedie ma solamente degli avanzamenti..
mi riferisco alla grubero e soci che hanno avuto il coraggio di fare il diavolo a quattro per una cannonata sul loro albergo, trasformando i giornalisti morti in morti di serie a.
Grazie rob, e che dio possa cacciare quegli ignobili giornalisti e mettere te al loro posto

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Report da Amman. L'Iraq visto dai media arabi
by primula Tuesday, Apr. 15, 2003 at 2:01 AM mail: cubanita@iol.it

[Nota Rosarita Catani, tutti i giorni scrive dei report su quanto riporta
la televisione araba intorno alla situazione in tutto l'Iraq, oltre che a
Baghdad.]

di Rosarita Catani
da Shafa Badran
(Amman)
Giordania

13/04/2003
Report n. 13

13.04.2003 - TAKRIT – Bombardamenti contro la cittadina.

Takrit è la città natale di Saddam Hussein. La cittadina è abitata da beduini (pastori). Gli abitanti di Takrit, hanno inviato una lettera al comando americano dichiarando che si arrendevano ed invitavano a far entrare le forze americane senza scontri. La risposta americana è stata l’attacco aereo. L’attacco di terra potrebbe avvenire questa sera o all’alba di domani mattina.

I capi delle tribù beduine di Takrit invitano, tramite Al Jazeera, gli americani a fermare gli attacchi aerei e terrestri: “Noi, dicono, faciliteremo l’ingresso dei soldati americani in città. In questa cittadina non ci sono armi militari. Da cinque giorni l’esercito iracheno ha lasciato la città. Non vogliamo che qui succeda quello che è successo in altre città vicine. I bombardamenti hanno distrutto le nostre case, i cadaveri delle persone si trovano ancora all'interno e non riusciamo neanche a portali fuori.” Dei Curdi sono aggregati alle forze americane. I cittadini di Takrit vogliono arrendersi pacificamente senza scontri in modo che entrino nella città solo le forze americane. “In questa città, continua un capo tribù, ci sono solo cittadini”.

E’ da rilevare che un giornalista canadese, mentre i cittadini di Takrit inviavano questo appello, dichiarava che c’erano scontri tra l’esercito americano e le milizie irachene.

KARKUK.

Una donna piange. Il suo viso è bagnato di lacrime e racconta: “Ero in casa e dormivo, cinque uomini armati sono entrati e mi hanno intimato di uscire dalla casa. Dormivo! Mi hanno puntato le armi addosso. Non possono rientrare in casa mia”.

Un altro uomo racconta: “E' venuto a casa mio cugino e mi ha annunciato che avevano trovato mio fratello morto con due proiettili nella pancia”.

Tutto questo accade a Karkuk, nonostante, la città sia sotto il controllo dei soldati americani:

MOUSE

Ospedale civile – Fuori dell’Ospedale un gruppo di persone racconta: dei “ladri” volevano rubare le medicine. Li abbiamo fermati ed abbiamo restituito quanto è stato rubato all’Ospedale”. Questa è la risposta dei cittadini iracheni di Mousa che stanno reagendo allo scempio che si sta compiendo ai danni della loro città.

BAGDAD

Bagdad non è tranquilla. I cittadini di Bagdad ritengono la presenza delle forze americane un’invasione.

Coscienti di ciò hanno preso un’iniziativa. Si sono organizzati in squadre armate e controllano i quartieri affinché, qualsiasi persona tenta di entrare abusivamente in palazzi e prendere qualcosa, lo fanno riportare indietro. Moltissima refurtiva è stata custodita in Moschee. Alcune persone raccontano che sono avvenuti episodi d’inaudita violenza. Alcune persone entravano nei negozi per prendersi del cibo senza pagarlo con l’ausilio dei soldati americani. Nel caso, il titolare del negozio opponeva resistenza, il soldato americano rimediava “chiudergli la bocca” con un proiettile. Morti quattro negozianti in questo modo.

La telecamera inquadra un camioncino carico di masserizie fermo dinanzi ad un palazzo. Dei cittadini, intimano, alle persone di riportare tutto indietro. Ecco! Scaricano la macchina, senza dire una parola.

Un’altra macchina è fermata, l’uomo alla guida si ferma, non tenta di scappare, scarica il contenuto e va via.

Questa è la risposta dei cittadini di Bagdad agli americani.

No! I cittadini di Bagdad non rimangono più fermi a guardare.

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Report da Amman. L'Iraq visto dai media arabi
by Primula Tuesday, Apr. 15, 2003 at 2:02 AM mail: cubanita@iol.it

[Nota Rosarita Catani, tutti i giorni scrive dei report su quanto riporta
la televisione araba intorno alla situazione in tutto l'Iraq, oltre che a
Baghdad.]

di Rosarita Catani
da Shafa Badran
(Amman)
Giordania
n. 14 di oggi:

Reporter n. 2)



14.03.2003 - Baghdad – Hotel Palestine.

Violenti scontri questa mattina intorno all’Hotel Palestine. I soldati americani sentono sparare dei colpi provenienti dall’Albergo. Colpi d’artiglieria pesante colpiscono l’Hotel Palestine ed i soldati fanno irruzione all’interno. Prendono tre uomini.

Legano le loro mani dietro la schiena. Li fanno inginocchiare e posare la testa per terra. Uno di loro è stato picchiato violentemente dai soldati americani. Una larga macchia di sangue sul pavimento dove è appoggiata la sua testa. Gli uomini dichiarano che non sono stati loro a sparare. “Lavoriamo qui” dice uno di loro. “In nome di Dio siamo solo dei lavoratori”. “Non sappiamo chi sia stato a sparare, lasciateci andare. L'uomo implora, ma non trova alcuna pietà.!

Gli uomini non hanno armi con loro. I soldati americani non hanno trovato nessun’arma. L’uomo ferito alla testa si accascia al suolo. La macchia di sangue sul pavimento diventa sempre più grande. I soldati incuranti dell’agonia dell’uomo continuano a fare le loro domande……….

Le immagini si spostano all’esterno dell’Hotel, ormai è mattina. I soldati hanno recintato questa parte con del filo spinato. Vedo una lunga fila di gente. Non capisco cosa succede! Un camioncino della televisione è posteggiato proprio fuori l’Hotel.

Ecco, il perché di tutto questo movimento. I giornalisti hanno messo a disposizione di queste persone il loro telefono in modo da poter comunicare con i propri parenti. Una donna piange e dice”Mia sorella mi credeva morta. Solo adesso e grazie a queste persone ho potuto comunicare con lei.”. Gli altri aspettano diligentemente il loro turno per far sapere ai propri cari lontani che sono ancora vivi.

Le persone cercano di riprendere la loro attività quotidiana. Trovare del cibo ad esempio. Dinanzi ad un negozio una signora dice: “In tutta Baghdad vi è un solo forno. Un solo forno aperto. Vi sono persone che percorrono chilometri per avere un po’ di pane. Non basta. Non abbiamo ancora la luce. Non abbiamo acqua”.

Un negoziante dichiara: “Ho della merce giacente in magazzino ma ho paura di aprire il negozio. Ho paura di quelle persone che vengono con i soldati americani e si portano via tutto. “

Fanno paura i soldati americani. Fanno paura alla povera gente. I giornalisti hanno anch'essi paura.

Oggi è stata attaccata la sede dell’agenzia di stampa iraniana.

I soldati sono entrati all’interno dell’agenzia. Hanno picchiato barbaramente i giornalisti ed hanno distrutto tutto il materiale raccolto.

La guerra americana è anche questa!


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Signora
by Sandra Tuesday, Apr. 15, 2003 at 4:53 PM mail: rembado@libero.it

Thank you, Robdinz, for the very informative counter-information. Hope to read you online again soon. Sandra Rembado

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studente isia
by matteo Wednesday, Apr. 16, 2003 at 9:56 AM mail:

GRAZIE PER IL LAVORO SVOLTO LA VOSTRA ATTIVITà NN SARA VANA PERCHE NOI TUTTI CI IPAGNEREMO PER LA LOTTA CONTRO LA GUERRA INFINITA E RINGARAZIO TUTTI QUELLI CHE LAVORANO PER FARE IN MODO CHE L'INFORMAZIONE SIA DI TUTTI PERCHE SOLO CHI SA SI PUò RIBELLARE A CHI VUOLE IPORRE LA NUOVA DITTATURA. ANCORA GRAZIE

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alla prossima
by ED Wednesday, Apr. 16, 2003 at 10:30 AM mail:

alle prossime corrispondenze...

Magari da qualche parte del mondo dove va tutto perfettamente bene...

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nuovi contatti
by Francesca Friday, Apr. 18, 2003 at 5:18 PM mail:

Grazie per tutto il tuo lavoro.
Forse potresti prendere contatti con quelli di Emergency che sono in Bagdad e martoriati dintorni.

Buona pace
Franci

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