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Milano: rassegna stampa in preparazione del Mayday
by Sciopero Generalizzato Friday, Apr. 18, 2003 at 3:17 PM mail:

Rassegna stampa 18 Aprile 2003:

Dal Manifesto:

MayDay, precari in piazza.
Milano, l'1 maggio corteo degli atipici. C'è pure l'art.18.

LUCA FAZIO

MILANO
Un super primo maggio ipertecnologico. Il segreto del successo? Non è una manifestazione sindacale: a Milano, la MayDay Parade nel giro di tre anni ha rimesso in piedi la fiacca celebrazione per la festa del lavoro. O meglio, con il contributo dei sindacati di base, la MayDay Parade è diventata la più imponente parata di una massa di persone che pur parlando di cose elementari non ha una rappresentanza politica e sindacale degna di questo nome. Sono i «precari», parola chiave del neoliberismo: lavoro di notte, durante il fine settimana, in nero, a testa bassa e con contratti a termine; e accesso al credito pari a zero, impossibilità di avere un regolare contratto di affitto, invecchiare con mamma e papà, sempre che in famiglia sia tutto okey - come direbbe Bourdieu, «tutte cose iscritte da un'eternità nei sogni dei padroni». Per uscire dall'incubo, per battersi ad armi pari, bisogna cambiare marcia, sfruttare la fluidità della globalizzazione, organizzarsi con più dinamismo, sperimentare linguaggi e nuovi mezzi di comunicazione. E' quello che fanno le diverse realtà che una volta all'anno organizzano la MayDay Parade. Un obiettivo è già raggiunto: arrivare dove non arriva un sindacalismo calibrato su forme più solide di lavoro - quelle che non riguardano le 8 persone su 10 che a Milano entrano (ed escono) da co.co.co nel mondo del lavoro.
Il successo è garantito (quest'anno si aspettano 40 mila persone) e lo si capisce da come Walter Montagnoli, «vecchio» sindacalista Cub, si coccola con lo sguardo quei pazzi di Chainworkers o di Indymedia; anche quando promettono che nel corteo i «mediattivisti» avranno un portatile incorporato nella camicia con webcam e microfono per interviste che verranno messe in rete dai punti di accesso wireless (senza fili) disposti lungo il percorso - e qui la Cub sgrana gli occhi. «Quando ci siamo posti il problema di come si poteva entrare in contatto con i giovani - ricorda Montagnoli - abbiamo avuto la fortuna di incrociare Chainworker e abbiamo elaborato l'idea... «Adesso l'idea è diventata una delle più grandi (se non la più grande) manifestazioni d'Europa per il primo maggio: con arrivi da Francia, Spagna e Inghilterra. A migliaia ci si va come a una festa: i contorsionisti della flessibilità fanno di tutto per trasformare il percorso - ore 15,30 da Porta Ticinese - in una performance itinerante del precariato contro il neoliberismo, che oggi vuol dire anche guerra permanente. Regia e coreografie sono a cura di tutte le realtà autogestite della Lombardia: carri come a Carnevale, mini-bar semoventi, sound system a palla, le biciclette libere di critical mass, megaschermo e concerto finale con Al Mukawama, il nuovo progetto di Luca Zulù. Luciano Muhlbauer, SinCobas, prima della festa dipinge scenari preoccupanti - «negli ultimi 2 anni in Lombardia i rapporti di lavoro precari sono raddoppiati» - e sceglie di mettere l'accento sull'articolo 18, pur sapendo che non sfiora nemmeno milioni di precari. «Diciamo sì all'articolo 18 - riassume il pensiero di tutti - perchè abbiamo di fronte un'occasione straordinaria per invertire la tendenza lanciando un segnale molto concreto». Alex, Chainworker, dice una cosa semplice: «Il precariato sta al post-fordismo come il proletariato stava al fordismo». Ma come si possono unire i precari di tutto il mondo? «Tanto per cominciare, a volte basta mandare una mail». Il primo maggio, funziona.


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Dal Corriere della Sera:

MANIFESTAZIONE
Primo maggio, gemellaggio con Parigi.

Dagli «interinali», ai «parasubordinati», ai «collaboratori coordinati e continuativi». Il precariato della vecchia e nuova economia si dà appuntamento a Milano per la Mayday Parade, una manifestazione per il primo maggio organizzata per il terzo anno consecutivo da Cub e Chainworkers, insieme a Sin-Cobas, Cobas e con il supporto dei centri sociali. I promotori prevedono l’arrivo di 40 mila persone. Il corteo partirà verso le 15 da Porta Ticinese e sfilando in piazza del Duomo arriverà in largo Cairoli. «Dall’iniziativa di quest’anno ci attendiamo un salto di qualità - ha detto Walter Montagnoli, coordinatore nazionale Flaica Cub -. Manifestazioni gemelle si svolgeranno anche a Barcellona e Parigi».

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