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"LA GUERRA IN CASA" di FULVIO PERINI
by uomonero Tuesday, Apr. 29, 2003 at 11:23 PM mail:

"LA GUERRA IN CASA" di FULVIO PERINI

MANIFESTO DEL 04/03/03

"LA GUERRA IN CASA" FULVIO PERINI

Gli scontri avvenuti al termine della manifestazione per la pace tenutasi a Torino sabato scorso fanno ritornare alla mente quanto avvenne il Primo Maggio di quattro anni or sono. Allora i bombardamenti colpivano Belgrado e la Yugoslavia. In quella occasione ci furono, a Torino, gravi momenti di tensione. Come si svolgerà la manifestazione del Primo Maggio 2003?
Allora rimasi profondamente impressionato di un atto avvenuto durante l'azione svolta dalle forze di polizia nel centro sociale Askatasuna. Oltre alla devastazione del centro, qualcuno sentì la necessità di rovesciare la raccolta del quotidiano Il Manifesto e di orinarci sopra.
Emergeva un umore nuovo, non più conosciuto negli anni precedenti, che poi conosceremo a Napoli e a Genova. Sono molte, ormai, le situazioni in cui chi agisce in difesa dell'ordine pubblico si fa trascinare in azioni guidate da sentimenti o da calcoli lontani dallo scopo istituzionale. Ed anche allora, come oggi, entrarono in campo azioni provocatorie come il tentativo di innescare un incendio alla Camera del Lavoro di Torino. Gli autori, ad oggi non ancora identificati, vennero definiti squadristi e chi, nella Cgil di Torino, sembrava non avere capito fu temporaneamente rimosso dalla segreteria. Oggi però i fascisti a Torino stanno agendo.
Due giovani ragazzi portano sul loro corpo i segni dell'aggressione con coltello subita nei giorni passati. Ad opera di ignoti.
Sono ormai troppi gli atti di violenza e le azioni di natura terroristica o che alludono ad una strategia terroristica che rimangono impuniti: la larga maggioranza degli attentati in Valle di Susa contro l'Alta Velocità cui il processo di alcuni anarchici in vita non ha dato risposta; la presenza e la fuga di giovani con zaini pieni di bottiglie molotov individuati ma non raggiunti dalla polizia che hanno motivato le azioni della polizia stessa durante il corteo del Primo Maggio1999; il tentativo di incendio alla Camera del Lavoro.
Alcune settimane or sono ci si aspettava un attentato terroristico a Torino, temendo che le tensioni sociali e le lotte contro i licenziamenti alla Fiat potessero diventare occasione per una azione nella nostra città: non è avvenuto, ma nel giorno della grande manifestazione per la pace di Roma sono stati trovati dei candelotti di esplosivo in un quartiere popolare. Le incapacità degli organi inquirenti sono ormai evidenti, in corso la loro riconversione professionale verso i servizi domenicali per l'ordine pubblico, ma è anche evidente l'espandersi di una zona grigia della violenza e della provocazione.
Come si svolgerà la manifestazione del primo maggio 2003? Saremo ancora in una situazione di guerra? Se parteciperanno al corteo del Primo Maggio alcuni facinorosi la Cgil non ci parteciperà come sembra suggerire qualche suo dirigente locale?
Penso si possa dire tranquillamente di no. Dobbiamo difendere il corteo dai facinorosi, come ci veniva suggerito dal ministro dell'Interno nelle ore di Genova? Dobbiamo dotarci di un bel servizio d'ordine adeguatamente attrezzato?. I servizi d'ordine hanno sempre fatto danni, prima di tutto a loro stessi. In una società e in un mondo in cui la violenza impronta sempre più i rapporti tra le persone e tra i popoli, la pratica pacifista diventa l'unica vera alternativa. Penso sia necessario chiedere di non partecipare alla manifestazione a tutti coloro che ritengono giusto partecipare adottando pratiche di violenza. Se piace tanto giocare con le birille e nel cortile che viene offerto loro da forze impegnante nell'ordine pubblico, ci giochino. Ma non può essere il nostro cortile. Gli va detto chiaramente.
Esistono forme pacifiche di difesa, basta organizzarle. Se poi si sopisce lo spirito guerriero che aleggia nelle forze dell'ordine e ritornano a svolgere il loro compito istituzionale tanto meglio. Se no, giochino anche loro nel cortile che si scelgono, con gli amici che si scelgono.

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