agenzie ansa sul g8
G8: EVIAN, IN SVIZZERA MANIFESTANTI SOLO A VOLTO SCOPERTO (ANSA-AFP) - GINEVRA, 20 MAG - Si potra' manifestare a Ginevra durante il prossimo vertice G8 di Evian (Francia), in programma dal primo al 3 giugno, solo a condizione di non indossare caschi, maschere, passamontagna o altri copricapi che non lascino il volto scoperto. Tale divieto - ha annunciato il Dipartimento di Giustizia, polizia e sicurezza della citta' svizzera - dovrebbe essere reso pubblico domani in un Foglio d'avviso ufficiale (Fao) dal titolo 'Speciale G8'. L'avviso precisera' che gli organizzatori delle manifestazioni saranno ''personalmente e interamente responsabili'' del loro svolgimento, e che eventuali eccessi ''potranno essere loro imputati'. Anche i consiglieri del Cantone di Vaud vogliono proibire maschere e cappucci nelle menifestazioni previste a Losanna il 29 maggio e primo giugno. Essi hanno adottato oggi una risoluzione che invita le forze dell'ordine a identificare qualsiasi persona con il viso coperto. Uno degli organizzatori della grande manifestazione in programma a Ginevra il primo giugno, il Forum sociale del Lemano (Fsl), ha deplorato le misure decise, lamentando altresi' che le autorita' non abbiano risposto alla loro richiesta di far portare agli agenti in servizio d'ordine una targhetta con il numero di matricola. Il vertice dei Paesi del G8 (Stati Uniti, Canada, Giappone, Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Russia) si svolgera' a Evian, cittadina sulla riva meridionale (francese) del lago Lemano, sulla cui sponda nord si trova Ginevra. (ANSA-AFP).
G8: FRANCIA RISTABILISCE CONTROLLI FRONTIERA PER VERTICE IN VIA PROVVISORIA, DAL 22 MAGGIO AL 4 GIUGNO (ANSA) - PARIGI, 21 MAG - La Francia ristabilira' provvisoriamente i controlli di frontiera con gli altri paesi dell'Ue dal 22 maggio al 4 giugno, nel quadro delle drastiche misure di sicurezza previste per il vertice G8 di Evian. Il ministro degli Interni Nicolas Sarkozy ha preso questa decisione nel timore che ''gruppi marginali ricorrano alla violenza per impedire o ostacolare'' il summit degli 'Otto Grandi' in calendario nella cittadina francese dal 1 al 3 giugno. Il ristabilimento provvisorio dei controlli di frontiera e' previsto dalla convenzione europea di Schengen ''quando l'ordine pubblico o la sicurezza nazionale l'esigono''. Con la decisione resa nota oggi, la Francia si dota degli strumenti per tenere sott'occhio l'ingresso degli anti-mondialisti stranieri che nei giorni del vertice intendono partecipare a manifestazioni di protesta. (ANSA).
G8: FSE, SCIOGLIERLO PERCHE' NON HA LEGITTIMITA' DEMOCRATICA (ANSA) - ROMA, 22 MAG - Il G8 deve essere sciolto in quanto ''organismo senza legittimita' democratica'' e ''incompatibile con un ordine democratico internazionale basato sulla pace, il diritto, l'eguaglianza e la solidarieta' tra i popoli''. A chiederlo e' il Forum Sociale Europeo che si e' riunito oggi a Genova e che ha rivolto un appello ai parlamentari nazionali ed europei affinche' nei giorni del G8 che si terra' ad Evian, in Francia, siano presenti alle frontiere e nei luoghi dove si svolgera' il contro-summit per impedire che ''si ripetano le vessazioni e la sospensione dello stato di diritto che abbiamo subito in Italia due anni fa''. ''Non vogliamo piangere nuovi Carlo Giuliani - aggiunge il Fse - e non vogliamo piu' assistere alla vergognosa farsa di un G8 che uccide ed assolve se' stesso impedendo, con l'archiviazione, che si ricerchi verita' e giustizia''. Secondo il Fse gli otto grandi ''temono la mobilitazione di massa e le critiche dell'opinione pubblica'' e per questo ''sono costretti a celebrare il loro summit tra le montagne, sulle sponde di un lago militarizzato da uno spiegamento di forze senza precedenti''. Una militarizzazione che per il Fse mira ad impedire la partecipazione della gente alle manifestazioni contro il G8. Ma ''il loro fortino - conclude il forum - non li mette al riparo dalla crisi della globalizzazione neoliberista e dalla sua evoluzione in guerra permanente contro l'Umanita'''. (ANSA).
G8: SOSPESO TRATTATO SCHENGEN AL CONFINE DI VENTIMIGLIA PREVISTI DISAGI PER TURISTI DIRETTI A MONTECARLO PER F1 (ANSA) - SANREMO (IMPERIA), 22 MAG - Sono stati ripristinati questa notte alla frontiera di Ventimiglia i controlli documentali a campione predisposti dai Ministeri dell'Interno di Italia e Francia in vista del G8 di Evian che si svolgera' dall' 1 al 3 giugno. Le frontiere rimarranno chiuse almeno fino al termine del vertice, ma la data di riapertura non e' stata ancora stabilita. Si tratta di una misura straordinaria di sicurezza applicata in deroga al trattato di Schengen in caso di eventi eccezionali che possano compromettere la sicurezza di uno Stato. I controlli verranno compiuti nei maggiori valichi di frontiera e in particolare a San Ludovico sull'Aurelia, San Luigi (Aurelia antica) e Autofiori. Sono previsti disagi per i turisti diretti a Montecarlo per il Gran Premio di Formula 1 in programma domenica 1 giugno a causa di un restringimento di carreggiata che verra' attuato, a partire da domani, sulla piazzola di sosta della barriera autostradale dell'A10 a Ventimiglia.(ANSA).
G8: SOSPESO TRATTATO SCHENGEN AL TRAFORO MONTE BIANCO DA OGGI CONTROLLI SULLE PERSONE IN TRANSITO VERSO LA FRANCIA (ANSA) - AOSTA, 22 MAG - Da oggi sono sospese alcune delle norme relative alla libera circolazione delle persone, prevista dal trattato di Schengen, al traforo del Monte Bianco in vista del vertice dei G8 che si svolgera' dal primo al 3 giugno ad Evian, cittadina francese sul lago Lemano. Le polizie italiana e francese hanno iniziato a controllare i documenti di tutte le persone in transito nel tunnel e dirette oltralpe. La Questura di Aosta e la polizia di frontiera in servizio al tunnel hanno predisposto per i prossimi giorni un' intensificazione dei servizi, che saranno praticamente raddoppiati nei giorni precedenti il summit. La sospensione del trattato di Schengen, inoltre, proseguira' fino al 5-6 giugno. La polizia francese ha anche fatto sapere che eventuali persone italiane sgradite verranno espulse dal traforo del Monte Bianco. (ANSA).
G8: DOPO RICUCITURA SU IRAQ IMPEGNO PER MEDIO ORIENTE / ANSA I MINISTRI DEGLI ESTERI SI IMPEGNANO COMPATTI SU ROAD MAP (di Pier Antonio Lacqua). (ANSA) - PARIGI, 23 MAG - Dopo il rammendo sull'Iraq i paesi del G8 uniscono gli sforzi davanti ad un'altra grossa sfida: portare la pace in Medio Oriente, tramite la cosidetta 'Road Map'. L'impegno e' stato preso oggi con solennita' a Parigi dai ministri degli Esteri delle sette maggiori potenze industriali e della Russia. Anche Stati Uniti e Francia, spesso e volentieri su barricate diverse, concordano: la Road Map rappresenta ''un'occasione storica per risolvere il conflitto tra israeliani e palestinesi'' facendo convivere due stati ''fianco a fianco dentro frontiere sicure e riconosciute''. Alla conferenza stampa al termine dell'incontro G8 dei ministri degli Esteri, il segretario di Stato americano Colin Powell ha dissipato ogni dubbio: l'amministrazione Bush si impegnera' a fondo nella strategia indicata dalla Road Map. Terra' conto dei ''commenti'' di Israele ma non modifichera' in nulla il suo approccio. Parole queste che il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini ha subito salutato con estremo favore perche' ''l'impegno chiarissimo e senza condizioni'' degli Stati Uniti sulla Road Map (finora non cosi' chiaro) gli sembra ''un tassello necessario e irrinunciabile''. L'intesa per una forte azione collettiva in Medio Oriente non significa pero' che i paesi G8 abbiano sul problema una totale coincidenza di vedute. Proprio oggi il ministro degli Esteri francese Dominique de Villepin ha annunciato che lunedi' incontrera' a Ramallah Yasser Arafat mentre sul presidente palestinese gli americani hanno messo da tempo la croce. Questa nota stonata e' emersa chiaramente alla conferenza stampa finale: de Villepin ha difeso il suo prossimo incontro con Arafat (''la posizione europea e' quella di parlare con tutti''). Powell gli ha risposto che il presidente palestinese non e' stato ''all'altezza delle aspettative'' e gli Stati Uniti hanno quindi deciso di ''investire tempo ed energia'' sul primo ministro palestinese Abu Mazen. Il segretario di stato americano, che in mattinata ha incontrato de Villepin a quattr'occhi per 45 minuti, non ne ha fatto ad ogni modo un dramma: a suo dire gli europei sono ''liberi'' di trattare con Arafat senza che cio' diventi fonte di discordia. Arafat o non Arafat, i rapporti tra Washington e Parigi rimangono piuttosto difficili malgrado oggi in un classico balletto diplomatico Powell e de Villepin li abbiano definiti ''eccellenti''. Il voto espresso ieri dalla Francia in Consiglio di Sicurezza a favore della risoluzione anglo-americana presentata all'Onu per la gestione del dopo-guerra in Iraq ha gettato le basi per una ricucitura che non puo' pero' ancora dirsi completa. Non a caso ieri sera nel corso di un'intervista ad una rete televisiva francese Powell ha parlato di una ''revisione dell'insieme delle politiche'' verso la Francia in risposta alla sua linea anti-guerra. Di sicuro grazie all'allineamento alle posizioni Usa sull'Iraq (qualcuno a Parigi nella destra parla di ''andata a Canossa''...) il presidente Jacques Chirac dovrebbe essere in grado di pilotare senza troppi problemi il vertice tra 'gli Otto Grandi della Terra' in programma dall'1 al 3 giugno ad Evian, vertice in vista del quale i ministri degli Esteri si sono incontrati ieri sera al Quai d'Orsay e oggi all'Hotel Intercontinental per ampie discussioni sulle crisi regionali e sulla lotta al terrorismo. Sembra pero' piuttosto improbabile che tra Washington e Parigi sbocci di nuovo una grande amicizia. Gli americani se la sono legata al dito e Chirac e George W. Bush non sembrano fatti per intendersi. Il presidente francese ha infatti una visione multilaterale del mondo, incentrata sull'Onu, che fa a pugni con l'approccio imperialista dell'amministrazione Bush. Le aree concrete di attrito poi si sprecano. Aiuti al Terzo Mondo, sussidi agricoli, coltivazioni transgeniche, ambiente, mondializzazione: Parigi e Washington non sono d'accordo quasi su nulla. Tanto che a inizio maggio il rappresentante americano per il commercio Robert Zoellick ha detto: ''Il principale obiettivo del G8 sara' di evitare di avere un problema''. (ANSA).
G8: FRATTINI, DA EVIAN UN FORTE DOCUMENTO CONTRO TERRORISMO (RPT CON CORREZIONE LOCALITA' VERTICE UE) (ANSA) - PARIGI, 23 MAG - I ministri degli esteri dei G8, riuniti da ieri a Parigi, stanno preparando un ''forte documento'' per intensificare la lotta al terrorismo internazionale che sara' poi approvato al vertice di Evian (1-3 giugno) dai capi di Stato e di Governo. Lo ha anticipato il ministro degli esteri, Franco Frattini, poco prima di lasciare Parigi al termine della riunione. Il titolare della Farnesina ha spiegato che anche oggi si e' parlato molto del terrorismo internazionale e ''delle misure da prendere per sradicarlo''. Secondo il ministro, deve pero' essere svolto anche ''un profondo lavoro politico sulle ragioni dell'estremismo''. Ci deve essere, in sostanza, ''un approccio globale in cui la sicurezza ha certamente un aspetto militare ma deve avere anche un approccio culturale e di dialogo''. (ANSA).
G8: CHIRAC, RICOMPATTIAMOCI CONTRO SPETTRO RECESSIONE/ANSA IL PRESIDENTE FRANCESE PER ARCHIVIAZIONE DISSIDI SU IRAQ (di Pier Antonio Lacqua) (ANSA) - PARIGI, 26 MAG - Archiviamo i dissidi sull'Iraq e concentriamoci sulla ripresa economica: il presidente francese Jacques Chirac si sforzera' perche' al vertice G8 di Evian le sette maggiori potenze industriali e la Russia si diano tutte assieme una mossa davanti all'incubo della recessione. ''Dobbiamo far presente al mondo che siamo decisi a usare tutta la nostra energia per lavorare uniti'', sottolinea oggi Chirac in un'intervista al 'Financial Times' dove spiega come cerchera' di pilotare il vertice tra gli 'Otto Grandi' in calendario dal 1 al 3 giugno a Evian, la citta' dell'omonima acqua minerale affacciata sulla costa francese del lago di Ginevra. Il summit, con i 'Big della Terra' trincerati per due giorni e mezzo dentro due alberghi di superlusso difesi da migliaia di poliziotti e soldati, ruotera' attorno a molteplici temi (lotta al terrorismo, aiuti all'Africa, sviluppo sostenibile, etc.) ma dalle parole di Chirac e' chiaro: lo spettro della recessione fara' ombra a molti nobili temi. ''Evian puo' inviare un messaggio di fiducia nella crescita economica mondiale. Ma questo messaggio deve essere credibile e la fiducia pienamente giustificata'', indica il capo dello Stato francese nell'intervista e promette in concreto una maggiore flessibilita' agli inceppati negoziati di Doha sulla liberalizzazione dei commerci internazionali mentre esclude modifiche alla politica agricola comune dell'Europa prima del 2006. A Evian i leader dei paesi G8 (per l'Italia Silvio Berlusconi) non prenderanno pero' di petto i problemi connessi con lo spettacolare indebolimento del dollaro: ''Non penso che la situazione attuale richieda particolari commenti'', taglia corto Chirac e anche su questo versante e' palese la sua volonta' di non allargare ulteriormente le aree di contenzioso con il presidente americano George W. Bush dopo l'aspro braccio di ferro sull'Iraq. Malgrado auspichi un'archiviazione delle divergenze su questo punto dolente Chirac fa presente al 'Financial Times' che non e' affatto disposto ad un'andata a Canossa: ''una guerra illegittima non acquista legittimita' solo perche' e' stata vinta'', avverte. Con l'orgoglio che lo contraddistingue da quando l'anno scorso ha vinto un secondo mandato di Eliseo in un ballottaggio con l'estremista di destra Jean-Marie Le Pen, il presidente non fa nemmeno un dramma della ''francofobia'' imperversante negli Stati Uniti: ''Sono colpito e rattristato dall'ostilita' che emana da Washington. Ma la considero soltanto una chiacchiera di certe persone scelte dai media. Sinceramente, non e' una cosa su cui perdo molto sonno''. Benche' speri in una ricucitura con Bush in vista di una piu' efficacia battaglia contro la recessione, Chirac rimane convinto della giustezza del suo approccio: non condivide la visione ''molto unilateralista'' degli Stati Uniti, gli sembra al contrario che ''stiamo andando ad un mondo multipolare'' con l'emergenza non solo dell'Europa ma anche della Cina e dell'India. E ha non poche riserve sulla tenuta dell'asse transatlantico a lungo termine perche' gli americani li vede ''sempre meno interessati all'Europa''. All'appuntamento di Evian Chirac non si presentera' pero' con quella eccezionale aura di popolarita' di cui godeva fino a poche settimane fa come capofila del fronte anti-guerra: e' in crescente difficolta' sul fronte interno perche' la riforma delle pensioni proposta dal governo Raffarin sta innescando una furibonda catena di scioperi. La Francia rischia di essere paralizzata dall'ennesima agitazione sindacale proprio il giorno in cui si chiudera' il vertice G8. (ANSA).
G8: GERMANIA; NESSUN INCONTRO SCHROEDER CON BUSH, VEDE PUTIN (ANSA) - BERLINO, 26 MAG - Il cancelliere Gerhard Schroeder non incontrera' il presidente americano George W. Bush al prossimo vertice del G8 a Evian, in Francia. Secondo quanto circolato oggi in ambienti governativi, Schroeder si incontrera' invece con il premier canadese Jean Chretien, il presidente francese Jacques Chirac e con il presidente russo Vladimir Putin. Schroeder arrivera' a Evian solo la sera di domenica 1 giugno perche' la mattina partecipera' al congresso straordinario della Spd a Berlino sul piano di riforme dello stato sociale. Il clima fra Schroeder e Bush e' raggelato da mesi a causa delle opposte posizioni sull'Iraq: il loro ultimo incontro risale al 21 novembre scorso al vertice Nato a Praga. Anche al telefono non si parlano da mesi: l'ultima volta e' stata ai primi di novembre quando il cancelliere si congratulo' con Bush per la vittoria dei repubblicani al congresso. Prima di Evian i due si incontreranno a San Pietroburgo per i festeggiamenti dei 300 anni della citta'. Germania, Francia e Russia sono i tre paesi che piu' si sono schierati contro la guerra in Iraq, in aperto contrasto con gli Stati Uniti. (ANSA).
G8: ONG ITALIANE, PER CONTROVERTICE ATTESE 500 MILA PERSONE (ANSA) - ROMA, 27 MAG - Le Ong italiane si associano alla mobilitazione internazionale intorno al G8 in programma ad Evian dall'1 al 3 giugno. Lo fanno con un documento-proposta sui temi caldi legati ai diritti ed allo sviluppo(come la responsabilita' sociale e ambientale delle imprese, il debito, le armi, l'Aids, l' acqua). Aderiscono inoltre al ''Vertice della societa' civile'' in programma dal 29 al 31 maggio ad Annemasse, a 50 chilometri da Evian. Il ''Vertice per un altro mondo'' - cosi' e' chiamata la manifestazione - a cui sono attese 500 mila persone, si articolera' in tre giorni di seminari e confronti fra le stesse ong e i partner del sud. Due i momenti collettivi previsti: uno il 31 maggio, all' Universita' di Ginevra, quando verra' allestito il Tribunale del debito, in cui si svolgera' un ''processo'' con tanto di accusa e difesa; il secondo, un corteo, domenica 1 giugno, in concomitanza con l'apertura del G8, che partira' da Ginevra e giungera' a Annemasse. ''Il documento - ha spiegato in un incontro con i giornalisti Sergio Marelli, presidente della associazione delle Ong italiane che ha detto di preferire al termine controvertice il 'vertice della societa' civile' - costituisce una piattaforma politica delle Ong sulle richieste che presenteremo ad Evian e al nostro governo''. Marelli ha reso noto che ''c'e' stato un rifiuto da parte di Carlo Castellaneta, il capo negoziatore italiano, ad incontrare le Ong. Inoltre, non c'e' alcuna organizzazione non governativa accreditata al vertice come osservatrice. Molti di noi sono stati costretti ad essere accreditati come giornalisti per la collaborazione a piccole testate''. Il rappresentante delle Ong italiane ha affermato che non e' in discussione la legittimita' del G8: ''il vero problema di questo club di potenti e' che e' un fallimento per i diritti umani, che e' inutile ed anche dannoso. Le condizioni dei diritti delle persone del sud sono peggiorate per le scelte scellerate e di forza di chi avendo il potere economico'' pensa di condizionare gli altri. Marelli ha anche criticato la ''logica clientelare'' del G8 che si ''arroga'' il diritto di scegliere chi invitare dei Paesi poveri senza rispetto per la democrazia e ''correndo il rischio di un contropotere che indeboliscono le istituzioni del diritto internazionale, come l'Onu''. Il documento delle Ong riceve la collaborazione di ''Amici della terra'' per la responsabilita' sociale ed ambientale delle imprese; di ''Attac'' per le tasse per lo sviluppo; di ''Campagna questo mondo non e' in vendita'' per il commercio e lo sviluppo; di Cips per l'Acqua; di Migranti per l' Africa-Nepad; dell' Osservatorio italiano sull'adozione globale contro l'Aids per il virus Hiv; della Rete Lilliput per la campagna sui mercanti di armi e i diritti umani; di ''Sdebitarsi'' per il debito; di Focsiv per la campagna No dumping. Fra le richieste avanzate dalle organizzazioni: introduzione di misure coercitive contro i paradisi fiscali, inclusi quelli europei; istituzione di un'autorita' mondiale dell'acqua e la convocazione da parte dell'Onu, entro dicembre 2003, di una giornata speciale per la firma di un contratto mondiale dell' acqua; sollecitare tutti i governi, ed incoraggiare i privati, a dedicare risorse finanziarie per la lotta all'Aids; diminuzione dei dazi e delle tariffe sull'importazione di prodotti artigianali, tessili e agricoli provenienti dai paesi in via di sviluppo; blocco delle esportazioni delle armi verso nazioni che violano i diritti umani; cancellazione del 100% del debito dei Paesi Hipc (quelli poveri altamente indebitati); creazione dei meccanismi che favoriscano lo sviluppi dell'economia locale e il raggiungimento della sovranita' alimentare del nord come nel sud del mondo. (ANSA).
G8: MIGLIAIA DI ANTIGLOBAL DA GERMANIA A PROTESTE EVIAN ATTAC ANNUNCIA PROGRAMMA MANIFESTAZIONI (ANSA) - BERLINO, 27 MAG - Decine di migliaia di antiglobal manifesteranno contro i partecipanti al vertice del G8 previsto per l'inizio di giugno a Evian, in Francia. Come ha detto l'organizzazione Attac oggi a Berlino, solo dalla Germania sono attesi circa 4 mila dimostranti. Secondo il portavoce dei no-global Lukas Engelmann, due grandi cortei di manifestanti si muoveranno il primo giugno contemporaneamente da Ginevra e Annemasse verso il confine franco-svizzero. Li' verra' bloccata pacificamente la strada che porta a Evian. I capi di stato e di governo del G7 piu' la Russia si riuniscono nella cittadina francese dal primo al 3 giugno per per affrontare i maggiori temi dell'attualita' politica ed economica internazionale, compresa una maggiore integrazione dell'Africa nei mercati mondiali. ''A due anni dalle proteste di massa di Genova vi sono piu' che mai motivi per protestare contro il G8'', ha detto Engelmann, che e' incaricato di coordinare le proteste a Evian. A suo avviso il 'Club dei paesi piu' ricchi' e' responsabile del crescente divario fra poveri e ricchi, oltre che di portare avanti il processo di militarizzazione. Engelmann ha tuttavia sottolineato che gli antiglobal non intendono attuare azioni violente. ''Pero' non possiamo escludere che dei singoli progettino azioni non pacifiche''. Come ha reso noto Attac, gia' domani pomeriggio da Berlino partira' un treno straordinario che portera' a Ginevra un migliaio di manifestanti tedeschi. Il convoglio fara' sosta in 15 citta', fra le altre Magdeburgo, Hannover, Dortmund e Karlsruhe. (ANSA).
G8: UE, LOTTA TERRORISMO E RILANCIO CRESCITA EUROPA PER BRUXELLES CHIAVE ANCHE SVILUPPO AFRICA (ANSA) - BRUXELLES, 27 MAG - La lotta al terrorismo, le misure per rilanciare la depressa economia europea e lo sviluppo in Africa: sono queste alcune delle tematiche principali indicate dall'Unione europea in vista del vertice del G8 in programma ad Evian (Francia) all'inizio di giugno. Sul punto della sicurezza e della lotta al terrorismo - ha affermato una fonte della Commissione Ue - e' previsto da parte del G8 un piano di azione ''sul sostegno ai paesi vittime di attacchi terroristici'', oltre all'esame di altri temi, ''quali i sistemi di difesa portatili, e cioe' le armi che possono essere trasportate a spalla in aeroporti o negli aerei''. Ad Evian sara' d'altra parte ''formalizzata sia la piena partecipazione di Mosca al gruppo di lavoro del G-8 sulle questioni nucleari (il 'partenariato globale') sia il quadro giuridico che permettera' l'avviamento di interventi in Russia, quali lo smantellamento dei sottomarini, la ripulitura dei residui nucleari, ecc.''. Sul fronte delle misure da intraprendere per rilanciare la crescita europea, i punti fondamentali - aggiunge la fonte europea - sono quattro: ''prevenzione delle crisi finanziarie, riforme strutturali e politiche macroeconomiche solide, rafforzamento della 'governance' aziendale, potenziamento degli scambi commerciali in vista della prossima conferenza ministeriale della Wto a Cancun''. Circa il problema del debito dei paesi in sviluppo, l'Ue punta soprattutto al rafforzamento dell'iniziativa Hipc per i paesi meno sviluppati, gran parte dei quali africani. Per i paesi a medio reddito, non sono previsti invece aiuti per l'alleggerimento del debito - la cui entita' sarebbe molto consistente - ma solo una nuova strategia finanziaria. Sullo sviluppo dei paesi poveri, la Commissione Ue porra' l'accento sull'Africa, con iniziative quali la partecipazione dei privati negli aiuti, l'accesso ai medicinali contro Aids, tubercolosi e malaria e il fondo per un miliardo di euro proposto di recente da Bruxelles per consentire ai paesi in sviluppo l'accesso ad un'acqua potabile e sicura. (ANSA)
FAME: ETIOPIA; 'UE PATETICA, G8 SI MUOVA', TUONA GELDOF URLO DI DOLORE DELLA POP STAR IRLANDESE AD ADDIS ABEBA (ANSA) - ADDIS ABEBA, 27 MAG - Un urlo di dolore e di rabbia perche' il mondo si occupi dei milioni di etiopici che rischiano di morire di fame, mentre sono anche falcidiati dall'Aids, e' stato lanciato oggi ad Addis Abeba dalla pop star irlandese Bob Geldof, protagonista storico della lotta in favore dell'Africa diseredata. Geldof, al termine di un incontro col premier ed uomo forte etiopico Meles Zenawi, ha inoltre bollato gli interventi finora effettuati in tal senso dall'Ue come ''patetici ed orripilanti'', ed esortato con forza il prossimo vertice del G8 (Evian, 1-3 giugno) ad occuparsi della tragedia etiopica (e, piu' in generale, dei problemi di quello che ha definito ''il profondo sud del mondo'') con estrema urgenza, non facendosi condizionare politicamente dalle esigenze del solo Iraq. Siamo di fronte, ha ancora affermato ad una ''catastrofe totale''. Secondo gli esperti, in Etiopia circa 14 milioni di persone rischiano la fame a seguito di tre disastrosi anni consecutivi di completa siccita'. Un problema, peraltro, che colpisce buona parte dell'Africa (l'Onu avanza la cifra di 35 milioni di persone a rischio), ed in particolare, in maniera percentualmente ancora piu' drammatica, l'Eritrea, dove la tragedia investe 1.500.000 persone, ma su in totale di meno di quattro; mentre gli etiopici sono oltre 60 milioni. Gia' nel 1984 l'Etiopia fu sconvolta da una carestia squassante: morirono circa un milione di persone. E proprio una grande iniziativa di Geldof, con la serie di concerti noti come 'Live Aid', permise di tamponare, seppur con enorme ritardo, il disastro. Sia col raccogliere con le sue esibizioni decine di milioni di dollari a favore dell'Etiopia, che col sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale. 'Allora tutti si impegnarono -ha ricordato oggi Geldof- perche' mai piu' accadesse qualcosa di simile: ma ora rischiamo una catastrofe ancora peggiore''. Domenica scorsa la popolazione etiopica si e' impegnata in prima persona in uno sforzo per aiutare i milioni di concittadini che rischiano di morire di fame. In una delle piazze principali di Addis Abeba c'e' stato un grande concerto a cui hanno partecipato tutte le star misicali del Paese: ad ascoltarle, oltre 50.000 persone. Che hanno dovuto pagare per assistervi un biglietto, simbolico, ma importante: un birr a persona. Il birr e' la moneta etiopica, vale circa 10 centesimi di euro. Intanto il paese era mobilitato ad ogni livello: l'impegno ha fruttato circa un milione e mezzo di dollari. Una goccia nel mare, ma quantomeno il tentativo di dare una scossa ad un' opinione pubblica mondiale che appare ormai disinteressata al dramma etiopico, e piu' in generale a quello africano. Sul durissimo attacco di Geldof all'Ue, da segnalare una garbata messa a punto di un portavoce locale del Programma Alimentare Mondiale, l' organizzazione Onu che cura -tra l'altro- appunto questo tipo di emergenze: ''Degli aiuti totali giunti finora in Etiopia - ha detto - il 46 per cento giunge dagli Usa, il 41 dall'Europa ed il 4 dal Giappone''. (ANSA).
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