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occupazione di casa a roma
by Comitato d'occupazione via del Porto Fluviale Sunday, Jun. 01, 2003 at 1:44 PM mail:

Oggi 1° giugno oltre trecento tra nuclei familiari, singoli, giovani coppie, sfrattati, immigrati, studenti universitari hanno preso possesso di uno stabile sito in Via delle Conce angolo via del Porto Fluviale lasciato in completo stato di abbandono da anni.

OCCUPIAMO TUTTO

Vendita del patrimonio pubblico, affitti triplicati nel corso degli ultimi due anni, tagli al contributo all’affitto, mancanza di case popolari, fallimento della legge 431/98.

NON NE POSSIAMO PIU’.

Oggi 1° giugno oltre trecento tra nuclei familiari, singoli, giovani coppie, sfrattati, immigrati, studenti universitari hanno preso possesso di uno stabile sito in Via delle Conce angolo via del Porto Fluviale lasciato in completo stato di abbandono da anni.
Abbiamo occupato in una zona dove, oltre al “normale” rialzo dei prezzi, vi è stata la speculazione sul mattone legata all’insediamento della terza Università con i prezzi delle case saliti alle stelle.
E’ questa la risposta che tutti insieme abbiamo deciso di dare ad una realtà che non solo ci vuole schiacciare con il lavoro precario, le privatizzazioni ed il liberismo selvaggio, ma che ci nega ogni elementare diritto alla vita.
Con la legge 431/98 che abolì l’equo canone tutti, dai partiti ai sindacati confederali, si affannarono a dire che si sarebbe, finalmente, liberato il mercato degli affitti.
L’unica cosa che si è liberato è stato il prezzo degli affitti (oggi nella periferia romana una casa di 60 mq viene affittata ad una media di 800 euro al mese ed un posto letto, se va bene, a 300 o 400 euro!!).
A questo si aggiunge la privatizzazione e la vendita del patrimonio pubblico, con migliaia di inquilini costretti ad acquistare a prezzo di mercato oppure ad allungare la lunga fila degli sfrattati, senza potere sperare in nessun contributo vista la decisione dell’attuale governo Berlusconi di tagliare queste spese.
Nella nostra città, il prossimo 30 giugno, alla scadenza del decreto blocca sfratti, altre 20.000 famiglie saranno buttate in mezzo alla strada, mentre le migliaia, già sfrattate, e risultate vincitrici del bando emanato, dal Comune di Roma, nel dicembre 2000 non sanno ancora se e dove prenderanno una casa popolare.

RIPETIAMO: NON NE POSSIAMO PIU’.

Con la nostra occupazione, insieme a tutto il movimento di lotta nella città di Roma, chiediamo:
a) blocco degli sfratti;
b) riconoscimento dello stato di emergenza abitativa nella città e nuovi finanziamenti per l’acquisto di patrimonio pubblico;
c) acquisizione o requisizione del patrimonio di enti pubblici o privati da destinare ad uso socio abitativo;
d) blocco della vendita del patrimonio pubblico e rilancio dell’edilizia residenziale popolare.

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