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Argentina: Brutale aggressione a un attivista di indymedia
by gaie (trad. da indy argentina) Tuesday, Jun. 10, 2003 at 1:22 PM mail:

Oggi i lavoratori della Brukman sono stati di nuovo repressi dal presonale della fanteria dell'ottavo commissariato.

Durante la repressione il fotografo di Indymedia Argentina Alejandro "ruche" Goldin, 18enne, e' stato violentemente colpito da diversi agenti, con accanimento e consapevolezza totale che si trattasse di un foto-reporter.

Al grido di "di che t'impicci??" gli agenti hanno iniziato a rompergli la macchina fotografica, lo hanno colpito con un fucile alla testa e, una volta a terra, lo hanno ripetutamente preso a calci. Non contenti, l'avanzamento della colonna di
polizia si e' trasformato in una carica su di lui.

Il nostro compagno ha cercato solo di difendersi esibendo il cartoncino che lo identifica come lavoratore della stampa. Bisogna dire che al momento di essere colpito, Alejandro portava il suo documento chiaramente visibile e stava semplicemente facendo il suo lavoro.

Alejandro e' stato l'unico compagno a essere ricoverato d'urgenza all'ospedale Ramos Mejia, dove ha ricevuto tre punti di sutura alla testa e gli hanno medicato il gonfiore alla gamba. Questa volta non si puo' dire che si e' trattato di un 'effetto collaterale', ne' di un errore. E' stato un attacco deliberato a un lavoratore di uno dei pochi media presenti al momento della repressione.

Essendo lavoratori della stampa, siamo abituati a ricevere questo tipo di attacchi da parte della polizia federale, ma quello che viviamo oggi e' qualcosa che ci stupisce e che ci fa pensare che i giornalisti siano stati trasformati in bersagli mobili.

Il collettivo editoriale di indymedia Buenos Aires, denuncia che un'altra volta la stampa ritorna a subire la persecuzione e la repressione e che questi fatti sono doppiamente gravi quando si tratta di un commissariato che ha vari precedenti in materia di repressione contro i lavoratori della stampa, cosi come successe il 21 aprile alla Brukman, dove diversi compagni dei media furono oggetto di pestaggi.

Domani presenteremo la denuncia di questo fatto e valuteremo cosa fare.

Vogliamo chiarire che questo modo di agire repressivo non ci fermera'.
Per ogni macchina fotografica che mettono a tacere ce ne saranno dieci che continueranno a mostrare che agenti come il commissario Mario Bravo, oggi responsabile della repressione alla bBrikman, vogliono nascondere tutto come nei peggiori anni della dittaura.

Collettivo Editoriale di Buenos Aires



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