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blocchiamo fini pratichiamo desideri
by una@ecn.org Sunday, Jun. 15, 2003 at 4:36 PM mail: una@ecn.org

STREETOLA IL CONTROLLO STREET PARADE PERUGIA 28-6-2003

Spettacolarizzazione e omogeneizzazione spinta della comunicazione e dell’immaginario sociale, restrizione dei diritti del lavoro e precarizzazione delle condizioni di vita, crollo delle borse e di milioni di risparmiatori, comunita’ coatte e centri di detenzione per migranti, carcere e guerra… e’ all’opera un modello di controllo sociale con l’ossesione del profitto per il profitto.
La war on drugs –guerra alle droghe- rilanciata a vienna da bush e dal fido fini prefigura un’esclation nell’attacco ai diritti dei consumatori e ulteriori favori e profitti alle lobbies narcotrafficanti.
Questi colossi finanziario-militari hanno un fatturato piu’ elevato di molte imprese transnazionali o stati-nazione e l’economia mondiale appare comandata da un manipolo di finanziarie che -per assicurare rendite elevete e stili di vita occidentali- sono “costrette” a riciclare il denaro proveniente dai neri ma floridi mercati di armi, droga, sesso e clandestini… Ma sono anche costrette a sperimentare-praticare-anticipare tecniche di controllo sociale che eliminano le liberta’ personali e riducono le vite umane in soggettivita’ atte a ri/produrre l’attuale sistema di dominio: e’ cosi’ che i migranti divengono clandestini; la comunicazione diviene spettacolo; l’espressione sessuale diviene simulazione di modelli, controllo delle nascite e prostituzione; i consumatori di sostanze psicotrope divengono tossici; le malvendute divengono precarie e i benvenduti onesti lavoratori; gli invenduti sono disoccupati e fannulloni mentre le invendibili feccia da psichiatrizzare rinchiudere torturare macellare; il conflitto sociale e le relazioni interpersonali diventano guerra sociale infinita mentre la guerra e’ sempre piu’ mezzo sublime di controllo e profitto.
Contro questa volonta’ di controllo globale vogliamo riprenderci la nostra vita, affermare il nostro desiderio di relazioni umane paritarie e non mercificate... abbiamo giocosamente invaso le strade di vienna il 12 aprile 2003, bari con il gay pride e roma con una street contro il carcere il 7 giugno, in attesa della ravestreetparade di bologna il 21 giugno.
Il 26 invece fini presentera’ il suo progetto di legge in parlamento, e attraverso la collettiva d’arte Upperground creeremo delle azioni per la citta’ di roma.

E’ il momento di mobilitare anche territorio perugino dove i nuovi approcci nei sevizi e nelle politiche di lotta all’esclusione tentati negli ultimi anni -es. operatori di strada per la prostituzione e la tossicodipendenza, centro a bassa soglia, ecc- vedono la loro efficacia limitata dalla schizofrenia di un potere che dalla fine degli anni 90’ ha caratterizzato perugia come avamposto della sperimentazione del controllo, con pratiche proibizioniste (la questura di Perugia e’ stata tra le prime in Italia a usare il triage e altre forme di analisi coatta a chi esce da locali e discoteche) e non solo (poliziotto di quartiere) estese poi a tutto il territorio nazionale. Altro limite alle politiche sociali viene poi dal moralismo bigotto del salotto buono che non ama “vedere” intorno a se la faccia povera esclusa e ghettizzata della comunita’. Per non parlare della violazione della privacy quotidiana che costringe tutti a sottrarsi o esporsi agli occhi onnipresenti delle telecamere. Ancora piu’ grave e’ la notizia di questi giorni della costruzione di un centro di detenzione per clandestini nella piana di Bettona: metteremo tutte le nostre energie per impedire un simile crimine e siamo disgustati dal fatto che le opposizioni a questo progetto comparse sulla stampa non facciano nessun riferimento ai diritti umani ma si preoccupino solo del rischio di riduzione dei profitti provenienti dal turismo.
E’ ora quindi di comunicare che un'altra citta’ non solo e’ possibile ma gia’ esiste nelle nostre idee pratiche e relazioni, e la street parade e’ solo un’occasione per renderla visibile, farla uscire dalle ombre del sommerso, per allargare il consenso e abbattere i muri divisori all’interno della comunita’ locale, per esplicitare il conflitto irriducibile con quei poteri che fanno del controllo il loro fine e la loro pratica. Una parata di carri con musica, seguiti da corpi danzanti, performance e azioni teatrali di strada, attraversera’ tutta la citta’. E’ anche il momento di sperimentare dal basso nuovi media della comunicazione riappropiandoci di tecnologie e saperi per ribadirne un uso sociale sottratto al profitto ed alla spettacolarizzazione della vita: televisione di strada (visibile nei quartieri vicini) e radio on line saranno solo alcuni degli strumenti comunicativi del media center che allestiremo nel punto di arrivo della street parade, dove si svolgera’ una grande festa fino al giorno successivo.
Continuare ed estendere il nostro rifiuto, mobilitare i territori e connettere i diversi movimenti per bloccare l’approvazione di questa legge proibizionista e liberticida e tutte le pratiche di controllo sociale.
Il 28 giugno inonderemo perugia con l’inconciliabilita’ delle nostre esistenze, con le frammentazioni e le ricomposizioni dei nostri percorsi, con la moltitudine desiderante dei nostri corpi, l’apertura e la connessione delle nostre menti…

blocchiamo fini pratichiamo desideri

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