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«Ammazzare i clandestini». Dopo le cannonate di Bossi, nuovi sproloqui dalla Lega
by non ho parole Tuesday, Jun. 17, 2003 at 5:56 PM mail:

Ecco chi sono i leghisti

«Umberto Bossi ha ragione, eccome. Perchè non li ammazzano tutti questi clandestini che arrivano ogni giorno sulla mia isola?». Angela Maraventano, segretario della Lega Nord di Lampedusa esordisce così il giorno dopo le dichiarazioni di Bossi sul Corriere della Sera. Proprio martedì che almeno undici persone sono morte al largo del canale di Scilla, mentre tentavano di approdare a Lampedusa con la loro carretta.

Le dichiarazioni di Bossi sono state smentite, mentre la Maraventano non ci pensa proprio, anzi alimenta il fuoco dell’intolleranza. Il segretario della Lega di Lampedusa non si vergogna del suo pensiero, ma c’è di più, pensa che le sue dichiarazioni siano la voce di più di metà dell’isola, solo che lei ha il coraggio di ammetterlo, mentre tutti «gli altri, come il sindaco Bruno Siragusa, fanno i cattolici osservanti, ma solo quando conviene a loro».

Ritorna a parlare delle «cannonate sulle carrette del mare». Potrebbe forse essere una soluzione visto che, come ha illustrato: «Io devo continuare a vivere su quest'isola, anzi direi a sopravvivere. Quindi, non me ne frega niente dei clandestini che arrivano in massa». Ma poi, forse per cercare di rimediare alle gravi affermazioni rese all’agenzia Adnkronos, chiarisce: «Non sono affatto razzista, come qualcuno potrebbe pensare leggendo queste parole. Semplicemente è un problema che non mi riguarda». E ricorda, «dieci-quindici anni fa, fui tra le prime, e pochissime su quest'isola, ad accogliere i primi clandestini sbarcati su Lampedusa». Ma la sua spiegazione non regge minimamente. Se la prende con il governo, che rimane immobile di fronte alla vicenda, minaccia di «fare una rivoluzione». E spiega: «Bloccheremo tutto, così qualcuno si accorgerà di noi. Io devo continuare a vivere su quest'isola, anzi direi a sopravvivere. Quindi, non me ne frega niente dei clandestini che arrivano in massa». Arriva un commento anche per i volontari della Misericordiache soccorrono i clandestini. «Sì - dice ridendo - volontari, si fa per dire. Questi, che non sono nemmeno del posto, vengono pagati per fare quello che fanno».

L’Osservatore Romano è indignato del pensiero espresso da Bossi mercoledì, che aveva proposto di «lanciare cannonate sulle carrette». L'opinione pubblica è «rimasta allibita» davanti a dichiarazioni di Umberto Bossi in tema di immigrazione, all «'atteggiamento che rispecchiano» di fronte a un «dramma epocale»: quello di «chi ha fame di una casa
e di pane, e affronta rischi anche estremi nella speranza di una vita migliore, per sè e per i propri congiunti». Questo il commento del quotidiano del Vaticano.

Ma Bossi, il giorno dopo le parole dello scandalo, dalle colonne della Padania fa sapere che ogni tanto lascia parlare il popolo attraverso di se stesso, «perchè ogni tanto non fa male che la parola del popolo e del popolino arrivi a destinazione....». Alla vigilia del Consiglio dei ministri di venerdì il leader leghista spiega il motivo per cui l'immigrazione è un problema così spinoso: «È una di quelle cose su cui giocano frontalmente gli illuministi e i globalizzatori da una parte, e gli universalisti e i difensori dei popoli dall'altra parte«. Il ministro delle Riforme spiega poi l'uso appropriato del “cannone”: «Bisognerebbe farlo rombare e usarlo per svegliare certi dormienti che hanno dimenticato che fare le riforme vuol dire non solo applicare una legge ma anche seguirla fino a quando il popolo ne può apprezzare gli effetti positivi».

Anche il ministro della Giustizia Castelli dice la sua in merito al problema immigrazione. Rispondendo al ministro della Difesa Antonio Martino che aveva definito le dichiarazioni di Umberto Bossi «rumore politico», afferma: « Oggi, snervati dall'eccessivo benessere, dalla mancanza di ideali e dal pensiero unico del falso pietismo, noi non siamo nenache in grado di fermare non dico un nemico potente, ma un esercito formato da inermi, ma non per questo meno pericoloso. Oggi rischiamo di trasformare il suolo della patria in terra di nessuno, dove chiunque, in spregio a qualsiasi norma internazionale, qualsiasi diritto e qualsiasi legge può tranquillamente scorazzare».

Da
http://www.unita.it/index.asp?topic_tipo=&topic_id=26625

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