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Nasce la romana Ant Tv
by Liberazione Saturday, Jun. 28, 2003 at 5:29 PM mail:

Pensare globale, agire locale Tv street. Nasce la romana Ant Tv


Si estende l'orbita delle antenne libere Telestreet, i progetti di televisione indipendenti nati sull'onda dell'esperienza di Orfeo Tv di Bologna di appena un anno fa. Le tv-street sono emittenti a basso costo, la cui copertura spesso non supera qualche centinaio di metri, con l'auspicio che ne nascano di nuove ad ogni isolato, per diffondere un modello di partecipazione attiva alla realtà. Basta scendere in strada, spargere la voce tra gli amici, acquistare il kit, usare le videocamere della domenica, andare tra la gente per catturare immagini e parole. Ed ecco che, a dispetto dei milioni di spettatori che Rai e Mediaset si contendono a colpi di Auditel, sempre più persone hanno iniziato a spegnere la tv per cominciare a farla. Conquistare l'etere quartiere dopo quartiere attraverso una fitta rete di antenne sparpagliate nei coni d'ombra nascosti delle frequenze: il pensare globale/agire locale delle tv-street attiva di per sé un principio di partecipazione alla realtà, tale da saper contrastare il controllo e il potere dei media, proprio nel momento in cui un gruppo economico privato se n'è andato progressivamente impadronendo.

Tra le oltre cinquanta emittenti nate nell'ultimo anno c'è chi trasmette tutti i giorni, chi una volta la settimana, chi occasionalmente: il segnale di Orfeo Tv ha creato forme di agitazione mediatica ovunque secondo strategie e modalità spesso diverse tra loro, volte però nell'insieme a stravolgere il Mediascape come lo abbiamo sempre visto.

In questo scenario si muove la neonata tv romana Ant Tv, il primo esperimento di antenna itinerante che prende avvio questa sera alle 19,30 sul canale UHF 26 con un'iniziativa di presentazione al Forte Prenestino. Ant Tv nasce dall'incontro tra CandidaTv, Forte Prenestino, il centro sociale La Torre, Strike spa e il Laboratorio autogestito Acrobax per attraversare più quartieri della città e collegarsi alle altre tv di strada già esistenti, con l'intenzione di trasformare questa esperienza collettiva in una piattaforma civica di accesso ad un canale pubblico urbano, come già i media attivisti del nord Europa stanno sperimentando da tempo con gli Open Channel. La frequenza comunitaria è infatti l'obiettivo finale del progetto, ossia la condivisione dei mezzi di trasmissione e di produzione televisiva da realizzare attraverso una serie di workshop e la creazione di una rete di relazioni che promuovano la nascita di redazioni autogestite locali, in modo da arrivare al passaggio delle frequenze da analogiche a digitali con alle spalle un bagaglio di esperienze disseminate sul territorio cittadino. In questa prospettiva la sfera dell'enunciazione, e non solo quella della comunicazione, cessano di appartenere allo Stato e al mercato per diventare di dominio pubblico, portando con sé una idea
innovativa di palinsesto comunitario che rispecchi tutta la compagine sociale, mediante l'organizzazione di spazi di confronto/incontro in nome di un nuovo tessuto di partecipazione e di democrazia.

Monia Cappuccini

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