sgomberato rebeldia a pisa cosa succede nella città toscana cronache ordinarie repressive

Solidarietà con Rebeldia
Contro la repressione del Movimento

Lo sgombero del centro sociale Rebeldia è l’ennesimo atto repressivo che si aggiunge ad una lunga sequela di denunce, di multe contro chi manifestava contro la guerra, di provvedimenti della Questura che bolla come delinquente abituale una compagna da anni attiva nelle manifestazioni e nelle iniziative sociali.
Lo sgombero di Rebeldia non ci coglie di sorpresa, nella nostra città è ormai evidente che a gestire l’economia, gli immobili e la politica sono alcuni poteri forti, gli stessi che

· Lasciano sfitti migliaia di appartamenti quando centinaia di famiglie sono minacciate da sfratti esecutivi.
· Promettono integrazioni per l’affitto erogati solo in minima parte
· Privilegiano investimenti per abbellire esteticamente la città lasciando le periferie e i quartieri popolari senza luoghi di socializzazione e con pochi servizi, condensando negli ultimi mesi prima della campagna elettorale gli interventi migliorativi

Ma nella città di Pisa

· Decine sono le famiglie escluse dagli asili nido per un regolamento comunale che privilegia solo i redditi alti
· Decine sono gli spazi di proprietà comunale ed universitaria che potrebbero essere adibiti ad uso sociale e invece rimangono chiusi, spesso nell’incuria, in attesa di speculazioni immobiliari.
· Centinaia sono le cattedre cancellate per la Riforma Moratti, a rischio sono il tempo prolungato e alcune sezioni della scuola materna.

Ebbene invece di affrontare e risolvere almeno una parte di questi problemi,si privilegia la scelta repressiva, si sgombera Rebeldia e si lancia un severo monito contro chi lotta e si oppone al governo Berlusconi e alle politiche neoliberiste della Giunta Fontanelli e dell’Università

CONFEDERAZIONE COBAS PISA

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