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Senza lavoro e senza soldi
by da il manifesto Thursday, Jul. 24, 2003 at 1:24 AM mail:

I fondi del governo non ci sono, disoccupati in piazza contro i divieti di manifestare. Caos in città Te la do io la Coppa Proteste legate anche all'assegnazione della Coppa America. Iervolino: dialogo solo senza la violenza. Gli occupanti del Duomo in sciopero della fame

In piazza Plebiscito ci sono tutte le sigle dei disoccupati aderenti alle varie organizzazioni attive in città. La tensione è palpabile, dopo le proteste che negli ultimi giorni hanno gettato Napoli nel caos, e la riunione a porte chiuse del comitato per l'ordine pubblico nella sede della prefettura non fa che aumentare l'agitazione dei circa 1.500 che presidiano l'entrata. I primi battibecchi arrivano dopo che le forze dell'ordine intimano di rimuovere alcuni striscioni agli aderenti a Forza lavoro disponibile (l'organizzazione di Salvatore Lezzi, recentemente accusato di aver ricevuto tangenti per l'iscrizione nelle liste di lotta e di collusione con il boss del rione Sanità, Giuseppe Misso). Iniziano le urla della folla, che scandisce forte un «arrestateci» collettivo, poi alcune persone si ammanettano alle inferriate della prefettura. Al secondo piano dell'edificio si continua a discutere delle misure per limitare le manifestazioni, ma soprattutto per gestire le proteste dei disoccupati. D'ora in poi, alle riunioni del comitato per l'ordine e la sicurezza parteciperà anche un pool di magistrati, probabilmente guidato dal procuratore aggiunto della repubblica Paolo Mancuso. Ma il questore Franco Malvano ha fatto sapere che non sono state decise «misure di repressione» nei confronti dei disoccupati. I motivi che spingono l'esercito dei senzalavoro a mettere a ferro e fuoco le piazze sono chiari: l'inserimento nelle graduatorie per i corsi di formazione, reddito minimo d'inserimento, lavoro. Ma la pressione di questi giorni è legata alla candidatura di Napoli per l'edizione della Coppa America 2007. A dicembre infatti Ernesto Bertarelli, patron del consorzio Allinghi, deciderà se svolgere la manifestazione nel capoluogo campano oppure scegliere Valencia. Per Napoli significherebbe un giro d'affari stimato intorno a 800 milioni di euro e uno dei fattori che incideranno sulla scelta riguarda proprio la sicurezza per la regata, che non può rischiare di essere interrotta dai disoccupati. Le istituzioni lo sanno, i senzalavoro lo comprendono, tanto da sfruttare il momento per inasprire il braccio di ferro con le autorità. La sindaca Iervolino non ha usato mezzi termini dopo gli incidenti, con autobus e cassonetti incendiati, che l'altro ieri hanno creato il panico nel centro cittadino: «La stagione del dialogo è aperta se ci si comporta per il dialogo, ma al reato non si risponde con il dialogo». E il Movimento di lotta per il lavoro, sigla storica dei disoccupati di estrema sinistra, ha preso le distanze dai danneggiamenti, rivendicando la natura pacifica delle proprie iniziative.
Continua invece l'occupazione del Duomo da parte degli Eurodisoccupati, che hanno annunciato lo sciopero della fame e l'intenzione di portare avanti la serrata a oltranza, destando i malumori della diocesi guidata dal cardinale Michele Giordano. Mentre l'Unione giuristi cattolici ha chiesto l'intervento delle pubbliche autorità che «hanno il dovere di tutelare il luogo principale di culto della diocesi, su cui non si deve scaricare, nella manifesta indifferenza, la tensione sociale».
Intanto arrivano le smentite dell'assessore provinciale al lavoro Corrado Gabrieli sulle dichiarazioni del prefetto Renato Profili, che lunedì sera aveva annunciato l'arrivo di un finanziamento urgente del governo per i disoccupati di lunga durata. Così, fallito il tentativo della prefettura di placare gli animi, si apre invece una polemica interna. «Se la cosa fosse vera, dovrei già avere sulla scrivania il decreto del governo - ha detto Gabriele - ma così non è. Per il momento invece tutte le proposte del comune e della provincia non hanno trovato ascolto presso l'esecutivo». Smentita anche l'ipotesi secondo cui il governo avrebbe stanziato 9 milioni di euro per i Centri per l'impiego, e dalla provincia accusano : «così si rischia di attirare rabbia e tensioni verso istituzioni che non hanno i mezzi per fronteggiare questa situazione».

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