siamo stati finalmente rilasciati, csi' possiamo scrivere due righe per raccontarvi cosa e' successo ieri a Mas'ha, vicino a KalKilya

da domenica anche noi (con altri sette italiani) ci siamo aggiunte al presidio degli attivisti dell' ISM (INternational Solidarity Moviment) nel cortile di una csaa palestinese, al confine con un insediamento israeliano. cercavamo di impedire la distruzione di un'ala della casa e di fermare la costruzione del muro che, secondo il progetto, dovra' essere costruito nel cortile. il muro sara' completamente all'interno del territorio palestinese, quindi di fatto annette allo stato di israele nuovi spazi e risorse (soprattutto idriche). perfino gli USA si sono opposti ufficialmente a questo progetto, portato avanti dal governo Sharon unilateralmente. se questo piano verra' ultimato, la Palestina sara' rinchiusa in 700 km di muro, alto fino a 8 metri. a Mas'ha il muro dividera' le case palestinesi dai campi e dagli uliveti che verranno inglobati nel territorio dell'insediamento. molti uliveti sono gia' stati tagliati, i lavori di scavo rischiano di danneggiare le tubature che portano l'acqua al villaggio. la casa che volevamo difendere (ancora abitata) rimarra' nella parte israeliana, il cortile verra' distrutto. la famiglia ha deciso di opporsi all'evacuazione e molti internazionali hanno pensato di sostenere la loro resistenza. dopo giorni di presidio i lavori di scavo sono arrivati nei pressi della casa. ieri mattina alle 6.30 esercito, polizia, milizia privata e coloni sono venuti a imporci un ultimatum perche' evacuassimo il cortile entro mezz'ora. ci siamo preparati a resistere il piu' possibile: seduti davanti alla casa, in cerchio, aggrappati l'uno all'altro, noi internazionali (una trentina), qualche palestinese e alcuni israeliani.alle 7.00 sono arrivati per portarci via. abbiamo praticato resistenza passiva e ci siamo fatti trascinare per un centinaio di metri e caricare su un pullman. da li' abbiamo assistito alla distruzione di una parte della casa. i bambini che vi abitavano sono rimasti a guardare sia gli arresti che la demolizione. noi siamo stati portati ad ariel, l'insediamento piu' grande dei territori occupati, dove siamo stati detenuti per quasi 24 ore al commissariato. questa mattina ci hanno rilasciato, con il divieto di tornare nei territori palestinesi. Lorenza di trento invece verra' deportata oggi. l'accusa assurda che le rivolgono e' di aver resistito troppo attivamente all'arresto. anche un palestinese e' ancora detenuto. noi 47 internazionali rilasciati stiamo programmando una manifestazione di protesta all'interno di israele.
un saluto da gerusalemme est.

erica e sara